Adriano Piacentini porge la carota. In attesa del bastone

Il coordinatore provinciale di Forza Italia prova ad abbassare i toni: “Ognuno si comporta come vuole, noi però gli alleati li rispettiamo con i fatti. Strumentali le motivazioni di chi è andato via. Ma non mi piace dare pagelle, è una questione di stile”. Avanti tutta sull’unità della coalizione, ma se il tavolo salta inizia la resa dei conti

Sa che in questo momento mantenere i nervi saldi è fondamentale perché la tenuta della coalizione di centrodestra è appesa ad un filo. Per le tensioni tra Lega e Forza Italia (leggi qui Scontro Fi – Lega: «Ottaviani ritirato per i vostri inciuci», «Con i nostri voti state con Fico»), per la situazione al Comune di Cassino (leggi qui La Lega consegna il preavviso di sfratto e cerca il suo candidato sindaco), ma anche per una campagna acquisti che non conosce soste. L’ultimo capitolo è stato quello dell’adesione di Samuel Battaglini e del suo gruppo a Fratelli d’Italia. (leggi qui Samuel non passa l’esame di lùmbard e resta giù dal Carrocio: lo prende Fratelli d’Italia)

 

Adriano Piacentini è il coordinatore provinciale di Forza Italia, rappresenta l’intero Partito ed è perfettamente consapevole che lo scontro nel cassinate coinvolge anche il ruolo di Mario Abbruzzese, vice responsabile nazionale degli Enti Locali del Partito.

In questo momento Forza Italia non può permettersi sbavature e contrapposizioni interne. Non dopo il passo indietro del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani sulla candidatura alla presidenza della Provincia.

 

«Naturalmente ognuno fa come vuole – dice Piacentini – e credo anche che tutti i voti siano importanti, pochi o numerosi che siano. Non mi metto a dare la “pagelle” a chi passa da un partito all’altro».

Dopo avere costruito la momentanea intesa con la Lega, Piacentini si trova di fronte ad un chiaro segnale di rottura. Che per Forza Italia è solo un chiaro pretesto. «Faccio notare, però, che noi siamo stati sempre corretti, anche quando avevamo percentuali maggiori di quelle attuali. Però attenzione: Forza Italia si conferma strategica e importante in questa provincia, dove restiamo il Partito maggiore nel centrodestra. Quello che trovo inaccettabili sono le motivazioni, esplicitamente strumentali, di chi decide di passare da una parte all’altra. Criticando perfino il partito nel quale si è stati fino ad un minuto prima e con il quale si sono ottenuti incarichi importanti. Ma questo è un profilo che attiene allo stile».

 

Ancora una volta Adriano Piacentini indossa i panni del pompiere. Ma la dimensione dell’incendio è la più grande da quando ha ricevuto i gradi di coordinatore provinciale di Forza Italia. Farà del tutto per chiudere la partita della candidatura alla presidenza della Provincia in tempi rapidi e nel solco della piena unità del centrodestra.

Ma se poi il tavolo dovesse saltare, allora non avrebbe problemi ad avviare la resa dei conti.

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