Riunione dei Capigruppo in Provincia. Messo a punto l'Ordine del Giorno del prossimo Consiglio. Verrà fatto entrare Antonio Cinelli (M.San Giovanni C.) al posto del decaduto Maurizio Bondatti (Anagni). Ma scoppia il caso di Andrea Amata. È candidato in un Comune diverso. Se venisse rieletto sarebbe ancora consigliere provinciale?
Alla Farnesina non hanno saputo cosa rispondere. Inutile l’attesa al telefono ed il continuo rimpallo da un dirigente fino ad un funzionario per approdare infine ad un ambasciatore emerito. Tutti con la stessa risposta: non lo sappiamo.
Non c’è stata migliore fortuna consultando la Segreteria di Stato: l’espertissima diplomazia vaticana con i suoi cardinali non si è mai trovata di fronte ad un caso simile.
Una chiamata all’internazionale Steffan de Mistura è servita per ottenere un aggancio all’Onu: ma pure lì non hanno precedenti sui quali fare riferimento.
Il caso è esploso nel corso della Conferenza dei Capigruppo riunita nella mattinata in Provincia. Intorno al tavolo: l’eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (resistita con pervicacia alla liquidazione) Gianluca Quadrini capogruppo di Noi con l’Italia; l’eterea Rossella Chiusaroli su un rigoroso tacco 12 d’ordinanza, capogruppo vicario di Forza Italia; l’eterno Massimiliano Mignanelli che riesce a stare in maggioranza con qualsiasi stagione politica; il presidente del Consiglio Provinciale Luigi Vacana. Soprattutto c’era il capogruppo del Pd Antonio Di Nota.
È stato lui a sollevare il problema. Che rischia di creare un caso diplomatico.
Antonio Cinelli di Canossa
I quattro capigruppo provinciali avevano appena sbrogliato una delle matasse più intricate. Nella prossima riunione del Consiglio Provinciale verrà aperta finalmente la porta della Provincia al consigliere Antonio Cinelli di Monte San Giovanni Campano.
Da mesi è come Enrico IV di Franconia: penitente tre giorni e tre notti davanti al castello di Papa Gregorio VII in attesa che lo facessero entrare per conferire con il pontefice. Allo stesso modo l’ex sindaco monticiano attende da tre mesi che il Consiglio lo faccia entrare e sedere al posto dell’ex consigliere provinciale Maurizio Bondatti decaduto insieme all’intero consiglio comunale di Anagni.
I capigruppo oggi hanno detto: «Ma perché non lo facciamo entrare?».
«È un’indecenza, l’evidente dimostrazione dell’incapacità di questa amministrazione» non ha detto Rossella Chiusaroli.
«Vabbuò, ma che stemm’ a ffà? S’edda fà entrà» non ha chiosato Massimiliano Mignanelli.
«Domandate ad Antonio» non ha detto il capogruppo Pd Antonio Di Nota, scaricando ogni cosa al presidente Pompeo.
«Credo – non ha tirato le somme Luigi Vacana – che tutto sia dovuto non ad una cattiva volontà politica bensì al fatto che negli ultimi mesi non ci siamo mai riuniti e quindi già nella prossima seduta possiamo prevedere la surroga».
A Monte San Giovanni Campano hanno intonato l’Exultet.
La fascia di Amata
Il problema che però rischia di creare un caso internazionale è quello del vice presidente della Provincia. Andrea Amata è passato con la Lega. Con coerenza ha rinunciato alla fascia di vice presidente della Provincia. Anche perché un’amministrazione Lega – Pd non s’è mai vista nemmeno nella val Brembana.
«Chi farà il vice presidente?» si è subito tuffato Antonio Di Nota che da mesi sta facendo stalking su Antonio Pompeo per avere quella fascia.
Prima che Massimiliano Mignanelli gli saltasse al collo (anche lui ha la stessa aspirazione su quella fascia), l’eroico Gianluca Quadrini ha gettato tutti nel panico. «Signori, state sbagliando quesito: la vera domanda è che fine fa Andrea Amata»
In che senso?
Il consigliere provinciale è stato in provincia negli ultimi quattro anni perché eletto in Consiglio Comunale ad Atina. Dove il 10 giugno si vota. Ma nessuno degli schieramenti lo ha voluto in lista. Il centrodestra all’opposizione ha detto “Non ci ha rappresentati, non ha fatto opposizione al sindaco di centrosinistra, perché in provincia governa con il Pd“.
Il centrosinistra in maggioranza ha detto: “È della Lega, non è dei nostri“.
Inutili le riunioni fino alle 4 del mattino, con l’uno e con l’altro, per ottenere una candidatura ad Atina.
L’extraterritoriale
Una candidatura con cui sperare di essere rieletto gliel’ha assicurata il sindaco di Filettino. Con molta probabilità Andrea Amata l’11 giugno sarà ancora consigliere comunale. E quindi conserverà il diritto a rimanere in Consiglio provinciale dove è stato rieletto due anni fa.
«E no! Manco per niente» ha tuonato oggi ****(omissis) «Lui è stato eletto consigliere provinciale in quanto consigliere comunale di Atina ed è lì che deve essere rieletto, altrimenti decade».
Viene presa una copia della Legge Delrio con allegate tutte le sentenze interpretative: «Non è così, guardate: il testo parla solo di ‘rielezione’ non indica dove» ha evidenziato ****(omissis)
«Ma che stet a rrice, non po’ esse: è implicito che debba essere rieletto nello stesso comune. E che facemm’ i me ne vag’ a Torino, m’eleggono là e sono consigliere provinciale a Frosinone?!» ha sottolineato ****(omissis).
Subito è iniziata la caccia alla sentenza, alla circolare, all’interpretazione. Nulla da fare. Con il rischio che in caso di elezione possa essere impugnato il suo ingresso. E poi la prospettiva di un altro di fronte alla porta di Canossa come Cinelli per mesi e mesi…
Il Lodo Quadrini
La soluzione alla fine l’ha proposta Gianluca Quadrini: «Filettino è stato Principato: il problema non è nostro. Deve essere sollevato di fronte alla Corte Europea all’Aja».