Aiuti quater, Sangalli manda Acampora a suggerire la linea al Senato

Il presidente nazionale di Confcommercio affida a Giovanni Acampora il compito di confrontarsi con il Senato. E spiegare in che modo migliorare il decreto Aiuti IV

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

La scelta non è stata casuale. È ricaduta sul presidente dell’ottava Camera di Commercio italiana per dimensione. Che si trova sulla linea del fronte di tante criticità. Perché è un territorio che vive il declino dell’Automotive e la risposte delle imprese che lanciano il primo Cluster della Mobilità in Italia; il tramonto della cantieristica nautica e la sua resurrezione su basi diverse; la tempesta sugli indotti e la loro reazione fatta di innovazione e ricerca. Terra particolare il Sud del Lazio.

Anche per questo, Giovanni Acampora Presidente di Confcommercio Lazio Sud, è l’uomo scelto dal Presidente Nazionale Carlo Sangalli per interloquire col Parlamento, in nome e per conto di Confcommercio. Andando a portare l’esperienza dei suoi territori sui temi della Transizione Ecologica e della sostenibilità.

Proprio nella mattinata scorsa, al Senato, Giovanni Acampora è stato audito dalla Commissione Bilancio. E nel suo stile ha detto le cose come stanno: “Sugli aiuti la strada è quella giusta, ma ci vuole meno timidezza”.

Ci vuole più incisività

Palazzo Madama

Una frase espressa durante la riunione a Palazzo Madama, in cui la Commissione ha voluto sentire il parere dell’associazione più rappresentativa in Italia in materia di commercio. “Il decreto approvato per contrastare il caro energia – ha spiegato Acampora – si muove certamente nella giusta direzione, ma crediamo che le misure introdotte vadano ancora rafforzate, per fronteggiare adeguatamente i rincari di energia elettrica e gas per le imprese”.

Quali allora i punti su cui intervenire? Per Acampora, è un bene che il credito d’imposta sia stato esteso a tutto il quarto trimestre 2022 per le imprese non energivore e non gasivore. Così come è positiva la proroga della scadenza fiscale al 30 giugno 2023 per la fruizione dei crediti del terzo e quarto trimestre 2022.

Ma ci sono delle questioni rimaste fuori. In primis i crediti relativi al secondo trimestre 2022, rimasto fuori dal perimetro della proroga ed in scadenza a fine anno. “Sarebbe necessario unificare – afferma il Presidente – i termini per l’utilizzo dei crediti d’imposta, portando al 30 giugno 2023 anche quelli del secondo trimestre”. Altro tema è quello delle sanzioni. Per Acampora è eccessiva quella che porta alla decadenza della fruizione dei crediti se non si comunicano gli importi all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo 2023. Una misura che merita la cancellazione.

Tra emergenza e scelte

Giovanni Acampora

Poi ci sono le norme emergenziali, che rischiano di non aiutare chi l’emergenza la vive ancora. Per Acampora “sarebbero da prorogare, anche per gli esercizi 2022 e 2023, le norme concernenti la non applicazione delle disposizioni in materia di riduzione del capitale per perdite. E di riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale. Nonché di posticipo al quinto esercizio successivo del termine entro cui la predetta perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo”.

Altra norma da prorogare sarebbe poi quella relativa alla sospensione dell’ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali. “Si dovrebbe infine introdurre la possibilità di capitalizzare i costi energetici in bilancio – per le annualità 2022 e 2023 – in dieci quote annuali di ammortamento; ferma restando la deducibilità fiscale nei soli periodi d’imposta 2022 e 2023”.

Bene invece, per quel che riguarda il welfare, la norma sui Fringe benefit, ovvero quell’aiuto dato ai lavoratori una tantum durante l’anno sotto forma di buoni. “E’ positivo – afferma Acampora – l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale dei fringe benefits da 600 a 3mila euro, anche se sarebbe opportuno prolungare la possibilità di utilizzo di tale beneficio per un periodo di tempo più ampio. In tal modo verrebbe sicuramente rinforzata la misura consolidandone l’utilità, con una incidenza positiva sulle aziende e su tutti i destinatari della stessa”.

Importante poi per Acampora l’estensione a tutto il 2022 dell’accisa al 5% sul metano per autotrazione. Anche se il Presidente sottolinea che sia auspicabile una riforma dell’intero sistema di prelievo per il settore. Soddisfazione anche per la limitazione, alle sole aziende di autotrasporto con sede in Italia, dei sostegni previsti al settore. Ma per Acampora bisogna fare un ulteriore sforzo: permettere a queste aziende di fruire dei benefici attraverso il credito d’imposta.

Energia: detrarre ed estendere

Foto: ThG /Pixabay

In tema più strettamente energetico, per Acampora è necessario “un ulteriore incremento della percentuale della detrazione spettante anche per i crediti riferiti al secondo e al terzo trimestre 2022, immaginando anche la possibilità di prevedere maggiori ristori (nell’ordine del 50%) nel caso in cui si sia subito un incremento del costo dell’energia superiore al 100%”.

La necessità però, per il Presidente della Camera di Commercio, sarebbe anche quella di prorogare almeno per tutto il 2023, la data prevista per il superamento della maggior tutela di prezzo per le forniture di energia elettrica delle microimprese.

E, riguardo alle misure per la rateizzazione delle bollette per le imprese, Giovanni Acampora ha sottolineato che per Confcommercio “si pone l’esigenza di estendere l’efficacia delle disposizioni anche ai consumi riferibili ai mesi immediatamente precedenti, soprattutto nel caso di imprese che a ottobre risultavano già morose”.

D’altronde, l’aumento dei prezzi del gas non è assolutamente una cosa di oggi, ma va avanti almeno da un anno e mezzo.

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