Al ballottaggio Sel vota Petrarcone «ma solo per dire no alla peggiore destra di D’Alessandro»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Al primo turno di elezioni comunali, a Cassino Sel si è schierata con Francesco Mosillo. Ma il candidato sindaco iscritto al Pd contrapposto al sindaco uscente, pure lui del Pd, non è arrivato nemmeno al ballottaggio. Ora il Segretario Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà Giuseppe Fortuna deve reimpostare la rotta.

Alessioporcu.it – Al ballottaggio chi appoggerete: Giuseppe Golini Petrarcone o Carlo Maria D’Alessandro, sostenuto dal Centrodestra?
Giuseppe Fortuna – La mia cultura politica mi impone di votare senza dubbio contro la proposta del centrodestra nella quale c’è la presenza piu o meno esplicitamente razzista – populista di “Noi con Salvini”. E non dico a caso ‘votare contro’: perche il sindaco Petrarcone, purtroppo, è stato una delusione crescente.

In cosa vi ha deluso?
In questi 5 anni c’è stata tanta ordinaria amministrazione condita e arricchita anche dal doppio stipendio di sindaco e di presidente Cosilam: un vero e proprio schiaffo alla buona politica e alla miseria che intanto continua a dilagare. E poi nessuno slancio degno di nota, nessuna opera degna di essere ricordata se non il tentativo goffo di realizzare una funivia utile a nessuno, salvo ai costruttori della stessa, ma persino penalizzante per la qualità della vita della città, delle fonti di acqua cosi preziose, dell’unico polmone verde rimasto nell’agglomerato urbano di Cassino.

Una differente visione sul futuro della città?
Non solo. Nascono da qui le divisioni, dall’incapacità del sindaco di mantenere quello slancio profondamente innovatore che lo aveva caratterizzato come il liberatore di Cassino. E invece la dinamica è stata calante, si è amministrato per tirare a campare, si è amministrato conservando più che trasformando.

A proposito di divisioni, pure Sinistra Italiana si è divisa: voi avete sostenuto Mosillo mentre il consigliere regionale Daniela Bianchi e Luigi Vacana hanno sostenuto Petrarcone.
Faremo l’analisi nella sede opportuna.

Sempre a proposito di divisioni, a Cassino è in atto una nuova spaccatura verticale tra le due anime del Pd.
Molto interessante il dibattito divampato dentro e fuori i Partiti dopo il primo turno delle elezioni ammministrative. Interessante e lunare. È Cassino il terreno dello scontro piu acceso. Ci si divide ancora oggi, dopo le divisioni nella proposta amministrativa e il sindaco uscente pare sia vittima dei giochi sporchi dei Partiti. La realta per chi ha voglia di verità forse andrebbe cercata altrove.

Ad esempio?
Un sindaco è il garante di una maggioranza politica e di una maggioranza amministrativa. Peppino Petrarcone lo è stato? Ne è stato all’altezza? I numeri parlano chiaro. Lo sa bene anche il presidente del Partito Democratico Domenico Alfieri, ottimo sindaco a Paliano capace di una amministrazione dinamica ed efficace ma anche attento politico, capace da subito di allargare il proprio consenso anche all’interno del consiglio comunale.

Quindi, il limite di Petrarcone è politico e da qui nasce il limite amministrativo?
Le divisioni che hanno portato ai risultati che conosciamo sono la cifra della gestione proprio del sindaco di questi 5 anni, di una amministrazione che peraltro non ha brillato neanche per importanti risultati amministrativi. La realta racconta di un miracolo avvenuto nel 2011. Il sindaco “bravo uajone” fu eletto nella tornata dei sindaci arancioni con il supporto da subito di soli due Partiti: Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà. Fu un miracolo di partecipazione e di emozioni, si tagliava con il coltello la voglia di riscatto di una intera città.

Però, alla fine, nonostante molti di loro non siano stati rieletti e ne siano consapevoli, i consiglieri di maggioranza sono corsi intorno al sindaco ed hanno approvato il bilancio.
C’è un dato che non può essere negato: mentre il sindaco si tirava a campare è rimasto piano piano anche senza la propria maggioranza. Il fatto che i 13 che lo hanno continuato a sostenere siano stati chiamati in fretta e in furia ad approvare il bilancio, se non fosse una cosa tragica sarebbe davvero comica! Ci vuole responsabilità in questi casi, l’arrivo del commissario prefettizio anche solo per un mese potrebbe determinare un aggravamento delle già disastrose condizioni economico finanziarie della città con le conseguenze tutte a carico dei cittadini, mentre il sindaco duella per il ballottaggio con la peggiore destra riunitasi attorno al Carlo Maria D’Alessandro.

Però, nonostante questo, al ballottaggio voterete Petrarcone.
Ripeto: è questione di cultura politica. La nostra ce lo impone, senza dubbio. Ma è un voto contro la proposta del centrodestra.

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