Al lavoro sulle liste: tutti i nomi, tante sorprese

Al lavoro sulle liste dei candidati per Camera e Senato. Tutti i nomi in campo. Ma non c'è spazio per tutti. E le sorprese non sono poche

Un puzzle dannatamente complicato. Nel quale ci sono troppe tessere e pochi spazi in cui inserirle. Gli specialisti nei mosaici delle liste sono all’opera per mettere a punto le candidature da schierare alle elezioni Politiche del 25 settembre.

Impossibile accontentare tutti: a pagare rischiano di essere i territori. Soprattutto quelli del Sud Lazio dove ci sono i 4 Collegi super sicuri del Centrodestra: tutti vogliono andare lì e staccare senza troppe apprensioni il ticket per Montecitorio o Palazzo Madama. (leggi qui: Quei collegi che tutti vogliono: e martedì verranno assegnati).

Gli osservatori sono appostati. Per interpretare le mosse degli avversari. Se i Progressisti dovessero mollare la presa e paracadutare qualcuno in quei quattro collegi, il centrodestra a sua volta aprirebbe le porte di Frosinone, Cassino e Terracina a nomi romani posizionando nelle liste proporzionali i nomi territoriali. Se il centrosinistra riuscirà ad inventarsi nomi di rilievo e radicati sui territori, la risposta sarà lo schieramento dei big locali a difesa di quei quattro collegi.

La Pisana si svuota

Molti dei protagonisti di questi ultimi 5 anni in Regione Lazio stanno preparando le valigie con destinazione Parlamento.

Nel Partito Democratico è certa la candidatura del governatore uscente Nicola Zingaretti mentre è altamente probabile quella dell’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. È pronta a calare i suoi assi anche Fratelli d’Italia: alla Camera potrebbe andare Chiara Colosimo se non verrà indicata per guidare il Centrodestra alle Regionali; con lei il presidente della Commissione Trasparenza in Campidoglio Andrea De Priamo.

Pesca tra i suoi alfieri in Regione Lazio anche Carlo Calenda che ha mobilitato la capogruppo di Azione Valentina Grippo.

La Lega mantiene l’impegno con il magistrato Simonetta Matone candidata come pro sindaco di Roma insieme ad Enrico Michetti nelle elezioni perse ad ottobre a vantaggio del Dem Roberto Gualtieri.

Troppe tessere per pochi seggi

I collegi della Camera

Il Lazio è diviso in due grandi aree: Lazio 1 (Roma città e Comuni intorno) e Lazio 2 (le province). All’interno di ognuna delle due grandi aree c’è una parte dei seggi che va in maniera diretta a chi prende anche un solo voto in più degli avversari (Collegi uninominali); un’altra parte dei seggi viene divisa tra i Partiti, in proporzione ai voti che hanno preso in Italia (collegi Plurinominali). (Leggi qui: Camera e Senato senza vista).

Nell’area Lazio 1 bisogna eleggere 9 Deputati nei collegi uninominali e gli altri si contenderanno l’elezione a Montecitorio nei 3 collegi plurinominali; nell’area Lazio 2 si eleggeranno 5 Deputati nei collegi uninominali e gli altri si conteranno nei collegi 2 plurinominali.

Nell’intero Lazio verranno eletti 6 Senatori nei collegi uninominali mentre gli altri punteranno sui 2 collegi plurinominali. (Leggi qui: Camera e Senato senza vista).

Le candidature vanno chiuse entro il 22 agosto. L’esperienza racconta che la lista con le candidature definitive è quella che nasce solo poche ore prima della consegna. Ci sono migliaia di aneddoti, sia nella Prima Repubblica che nella Seconda, di candidati andati a dormire con il loro nome in lista improvvisamente sparito al momento della consegna. Il principe in questo gioco di prestigio era Cesare Fardelli, uomo di fiducia del sottosegretario basista Dc Angelo Picano: andava in giro con cinque liste diverse ed a seconda dell’aspirante che incontrava gli mostrava sicuro quella in cui c’era anche il suo nome.

Il Carroccio affollato

Claudio Durigon

Nelle file della Lega viene dato per certo il nome del coordinatore regionale ed ex sottosegretario Claudio Durigon; del suo successore all’Economia quando s’è dimesso per la vicenda del Parco Mussolini, Federico Freni; del consigliere Regionale ed ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. C’è poi il nome del coordinatore della Lega di Roma Capitale Alfredo Becchetti e dei suoi vice Maurizio Politi ed Angelo Valeriani; dell’ex coordinatore romano di Forza Italia e primo dei non eletti alle scorse comunali in Campidoglio Davide Bordoni.

Il coordinatore provinciale di Frosinone e due volte sindaco Nicola Ottaviani ha due possibilità sull’onda del terzo successo di fila alle Comunali del capoluogo: sul plurinominale Frosinone – Latina (il seggio dove la volta scorsa venne eletto Durigon) o l’uninominale della sua città (il seggio dove la volta scorsa venne eletto il terracinese Francesco Zicchieri) se i Progressisti dovessero mettere in campo un grosso nome locale capace di mettere in discussione il risultato.

Una posizione viene data per certa anche alla candidata pro sindaco sconfitta Simonetta Matone. Nella lista plurinominale Frosinone – Latina troverà posto la deputata uscente Francesca Gerardi; come lei sgomita il senatore e commissario provinciale di Latina Gianfranco Rufa. In considerazione per una candidatura viene tenuto Fabrizio Santori tra i massimi esponenti del Partito nella Capitale; la coordinatrice del IX Municipio Eloisa Fanuli; il Commissario a Fiumicino Monica Picca. Nell’elenco al momento non c’è il senatore uscente Umberto Fusco che pare abbia chiesto di tornare all’attività nei territori.

Fratelli di Regione e di Parlamento

Chiara Colosimo (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

Nelle liste di Fratelli d’Italia si considerano certe le candidature del capogruppo uscente a Montecitorio Francesco Lollobrigida e del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli; del consigliere regionale Chiara Colosimo (sua la battaglia sul concorso di Allumiere). Con lei potrebbe lasciare la Regione anche Giancarlo Righini. Invece sarebbe più attratto dalle Europee il loro collega Fabrizio Ghera. Un seggio potrebbe andare al coordinatore regionale Paolo Trancassini.

Nessun dubbio sulla ricandidatura dei senatori Massimo Ruspandini (eletto a Frosinone) e Nicola Calandrini (eletto a Latina). Ora però, con il taglio dei seggi, per loro è rimasta una sola poltrona: quella del seggio Latina-Frosinone unito. Resta da vedere dove verrà collocato l’altro. O entrambi dal momento che il collegio uninominale è diventato nel frattempo blindatissimo e per questo ambito dai big nazionali. Verso la conferma i deputati uscenti Federico Mollicone, Maria Teresa Bellucci

Tra i nomi storici ci sono quelli del 4 volte parlamentare Ue nonché già vice presidente del Parlamento di Bruxelles Roberta Angelilli; del 3 volte deputato e vice presidente della Regione ai tempi di Polverini, Luciano Ciocchetti.

Ci sono poi il coordinatore FdI di Roma Massimo Milani; il presidente della Commissione Trasparenza al Comune di Roma Andrea De Priamo. Il consigliere comunale di Roma Lavinia Mennuni avrebbe dato la disponibilità ma per lei si ipotizza una candidatura alla Regione Lazio.

Tajani padre nobile?

Claudio Fazzone

Nelle file di Forza Italia circola la voce che non vedrebbe in campo Antonio Tajani, per lasciare spazio ad altri aspiranti e puntare direttamente ad un incarico di Governo meglio se gli Esteri. In quel caso la candidatura di punta sarebbe quella del senatore Claudio Fazzone, che potrebbe spostarsi nel collegio di Montecitorio Terracina – Fondi – Gaeta – Formia; buona parte delle amministrazioni in quel Collegio sono governate da suoi sindaci.

Certa la candidatura del capogruppo a Montecitorio Paolo Barelli, dei deputati uscenti Anna Grazia Calabria ed Alessandro Battilocchio. Una posizione nella lista plurinominale potrebbe andare al sub coordinatore provinciale di Frosinone Rossella Chiusaroli mentre ha dato la sua indisponibilità il sindaco di Anagni Daniele Natalia che vuole giocarsi la partita per il bis in municipio nel 2023.

Il dream team Dem

Nicola Zingaretti (Foto: Saverio De Giglio © Imagoeconomica)

Il Pd scenderà in campo con una lista chiamata Democratici e Progressisti: al suo interno ci saranno anche gli esponenti di Demos, i Socialisti e la sinistra di Articolo 1.

I nomi dati per certi sono quelli del governatore uscente del Lazio Nicola Zingaretti (al proporzionale) e della portavoce della Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche Cecilia D’Elia. Confermato il deputato uscente ed uomo forte del Pd a Roma Claudio Mancini (originario di Picinisco): anche lui al Proporzionale. Ha dato la sua disponibilità l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato l’uomo che ha affrontato le ondate di Covid, la riorganizzazione della Sanità nel Lazio e l’organizzazione delle vaccinazioni. Conferma per il deputato uscente e Segretario del Pd di Roma Andrea Casu. Idem per la senatrice Monica Cirinnà.

Si ipotizza un seggio all’uninominale per l’assessore regionale Massimiliano Valeriani. La Federazione provinciale di Frosinone ha indicato il nome del suo uomo di punta. È il presidente del Consorzio Industriale del Lazio Francesco De Angelis (Proporzionale Senato Lazio Sud). Per lui ha chiesto il ruolo di capolista al plurinominale Camera Frosinone – Latina. Ha il sostegno dei due consiglieri regionali uscenti Sara Battisti e Mauro Buschini; del Presidente della Provincia Antonio Pompeo; dei Giovani Democratici, della Segreteria Provinciale.

La via stretta per i territori

Francesco De Angelis

Ma a quella postazione di Capolista pare che aspirino in tanti. La Federazione provinciale di Latina ha indicato i nomi del consigliere regionale Enrico Forte e dell’ex sottosegretario Sesa Amici. La provincia di Latina ha più abitanti della vicina Ciociaria e può mettere sul piatto la vittoria alle Comunali del capoluogo.

Tra le voci dell’ultima ora c’è quella secondo la quale l’area di Goffredo Bettini avrebbe avanzato l’ipotesi di una candidatura alla lista proporzionale della Camera Sud per Enrico Gasbarra semplificando così il quadro delle candidature in Regione Lazio per il dopo Zingaretti. Nella lista proporzionale Senato potrebbe trovare posto la senatrice Monica Cirinnà.

Potrebbero lasciare la Regione Lazio la capogruppo Marta Leonori, la consigliera Michela Di Biase; l’ex assessore Fabio Refrigeri (indicato dalla Federazione di Rieti). In lista potrebbe finire anche l’ex ministro della Sanità Beatrice Lorenzin; nel 2018 è stata eletta a Modena ma ha dato disponibilità a candidarsi a Roma. Esperienza da ministro anche per Marianna Madia che verrebbe schierata in un collegio di Lazio 1. In campo anche il Segretario del Pd Lazio e senatore uscente Bruno Astorre; l’ex presidente nazionale del Pd Matteo Orfini, il deputato uscente Roberto Morassut;

C’è l’ipotesi di una candidatura per il presidente del Partito Democratico di Roma Sibi Mani Kumaramangalam il primo presidente di origini indiane. La Federazione di Viterbo ha indicato il nome di Enrico Panunzi.

Dentro e fuori dal Pd

Massimiliano Smeriglio

All’interno delle liste Pd bisognerà trovare uno spazio per i Socialisti Giovanna Miele, Andrea Silvestrini e Giada Fazzalari; per il fondatore di Demos Paolo Ciani; per gli esponenti di Articolo 1 Piero Latino, Roberta Agostini e Simone Oggionni.

Una delle indiscrezioni più clamorose della serata vuole che si candidi anche l’ex braccio destro di Zingaretti in Regione ed ora Parlamentare Ue Massimiliano Smeriglio. Scenderebbe in campo con Alleanza Verdi Sinistra. Nella stessa lista si schiererebbe il portavoce regionale di Europa Verde Filiberto Zaratti; sempre per i Verdi sono caldi i nomi del capogruppo in Assemblea Capitolina Nando Bonessio; del portavoce romano Guglielmo Calcerano e di Simona Caraceno.

Nella lista di Azione/+Europa il nome più in vista è quello del professor Walter Ricciardi. È uno degli igienisti in prima linea ai tempi della prima ondata di Covid; potrebbe scendere in campo la capogruppo in Regione Lazio Valentina Grippo; con lei Francesca Scarpato, Andrea Mazziotti, Riccardo Magi.

Grillini ed ex

Luca Frusone

Nomi conosciuti anche tra le possibili candidature di ‘Impegno Civico‘. È la formazione creata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio con Bruno Tabacci. Si fanno strada i nomi dell’ex direttore di SkyTg24 Emilio Carelli, del due volte deputato di Alatri Luca Frusone; di nomi celebri nel panorama grillino come Federica Daga, Carla Ruocco e Marta Grande.

Non ci sarà il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri. Nella serata ha fatto sapere che al termine di questa legislatura tornerà al proprio lavoro di chirurgo. E che non si candiderà: con nessuna forza politica.

E allora chi candiderà il Movimento 5 Stelle? In settimana è atteso il regolamento delle Parlamentarie alle quali dovranno sottoporsi gli aspiranti candidati. Non è lungo l’elenco di chi ha alle spalle al massimo un mandato nazionale; due per quello comunale e regionale.

Tra i candidabili ci sono il sottosegretario uscente Ilaria Fontana eletta nel collegio di Cassino; i parlamentari Manuel Tuzi, Angela Salafia, Vittoria Baldino; Francesca Flati, Francesco Silvestri, Enrica Segneri.

Inoltre molti tra gli ex consiglieri capitolini dell’era Raggi. Sonop Giuliano Pacetti, Andrea Coia, Linda Meleo, Valentina Vivarelli; Veronica Mammì e Pietro Calabrese.