Alatri, crisi verso la soluzione: venerdì si decide

Si apre una breccia nel muro della maggioranza di centrodestra. In bilico la poltrona di Sandro Vinci come Presidente del Consiglio Comunale di Alatri. Per evitare lo scontro con FdI. Si decide venerdì

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Hanno aspettato che passassero le feste, le processioni fossero rientrate in chiesa, la musica dei concerti fosse cessata, abbacchi e salsicce alla brace fossero ben digeriti. Poi martedì sera hanno dato vita ad un nuovo incontro: tra la delegazione di Fratelli d’Italia ed il resto del centrodestra che governa il Comune di Alatri. Il tema è sempre lo stesso: quello annunciato da fine febbraio con un ultimatum. Dai tempi un po’ elastici, bisogna ammetterlo.

L’ultimatum è sempre uguale: Fratelli d’Italia minaccia di sfilarsi dalla maggioranza se non verrà riconosciuta la sua nuova consistenza numerica. Da febbraio il suo Gruppo ha tre consiglieri grazie all’arrivo di Gianluca Borrelli dalla Lega, allo stesso tempo il Carroccio è sceso a due nomi. Ma il numero degli assessori in Giunta è rimasto lo stesso: il sindaco e la maggioranza non hanno preso atto dei nuovi equilibri. FdI reclama la presidenza del Consiglio Comunale e deleghe più pesanti di quelle attuali.

La breccia nel muro

Antonello Iannarilli con Damiano Iovino

Fino ad ora c’è stato un sostanziale muro. La maggioranza non intende cambiare il presidente d’Aula Sandro Vinci; né stravolgere la giunta. Il sindaco ha concesso una serie di impegni sul programma ed alcune delle deleghe nella sua disponibilità. Tantissimo dal suo punto di vista, poca roba invece per Fratelli d’Italia. (Leggi qui: Alatri, “questo c’è se vi accontentate”).

Ma con il tempo in quel muro si inizia ad aprire qualche spiraglio. Soprattutto nelle ultime ore. E chi sembra rischiare più di tutti è il presidente del Consiglio Sandro Vinci, vero obiettivo messo nel mirino Fratelli d’Italia. Ma potrebbe non bastare

Il vertice questa volta si è tenuto in territorio neutro. Non nella sede di FdI o al Comune ma a Tecchiena, feudo elettorale del vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Addesse. Presenti per FdI il coordinatore Damiano Iovino e il consigliere Antonello Iannarilli già presidente della Provincia, assessore regionale e due volte deputato; per Forza Italia il coordinatore Aurelio Nevicelli e l’assessore Gianni Padovani. Mentre per Lega il segretario Emanuele Palmisani. Da registrare che il clima non è apparso teso anche perché le posizioni sono ormai arcinote da tempo.

Una novità dal fronte di Alatri

Mattia Santucci

Se fino a qualche tempo fa il resto della maggioranza confidava nella non compattezza di FdI ad andare fino in fondo. Invece martedì hanno avuto la prova concreta che Fratelli d’Italia in caso di rottura sarebbe pronta a presentare la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio comunale. Senza tentennamenti. Ma questo aprirebbe scenari imprevedibili se avvenisse in un Consiglio comunale.

E allora in queste ore in casa Lega, FI e Civiche si sta facendo strada l’ipotesi di chiudere la partita senza un bagno di sangue. E andare incontro alle richieste di FdI. Dare cioè la presidenza del consiglio o un assessorato. La risposta arriverà venerdì.

Ma questa seconda strada, quella di cedere un assessorato, sembra impraticabile. Perché? La Lega non vuole perdere uno dei suoi assessori (per il Carroccio l’Urbanistica non si tocca); Forza Italia ne ha uno, lo Sport, e non si tocca. Resta l’assessorato all’Ambiente ma su questo c’è il muro del sindaco visto che è espressione della sua civica. Il quarto assessore, Servizi sociali, è già espressione di FdI. Ed ecco che il sacrificio di Sandro Vinci e cioè cedere la presidenza a FdI (in pole Mattia Santucci) sembra l’ipotesi più concreta. Quella meno dolorosa per i partiti della coalizione

La suspence

La seduta del Consiglio Comunale

Chi dovrà dare l’ok definitivo all’operazione dovrà essere il sindaco Maurizio Cianfrocca. Se questa sarà la scelta.

Ma al tempo stesso c’è in piedi un interrogativo. Fratelli d’Italia nella sua richiesta di rimpasto aveva inserito anche una rivisitazione delle deleghe pesanti come Lavori Pubblici o Cultura da indirizzare in quota ad uno dei suoi consiglieri. Ora si accontenterà? Venerdì si vedrà.

Il rebus sembra essere vicino alla soluzione. Venerdì si saprà chi saranno i vincitori e gli sconfitti. Ma l’ipotesi di un pareggio non è da escludere. Mugugni compresi.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright