Alatri-Provincia-Frosinone: i nove mesi di fuoco del Pd

La roccaforte politica da difendere, poi l’opzione delle due liste (senza simbolo) per l’ente di piazza Gramsci. Infine il capoluogo, dove Francesco De Angelis vuole vincere ad ogni costo. Ma comunque la si metta il partito ha bisogno di unità vera e non esibita. In questo quadro Alatri rappresenta un’occasione. Ecco perché.

Alatri una piccola Emilia Romagna? Fatte le debite proporzioni sì. È la roccaforte politica ed elettorale di Mauro Buschini, consigliere regionale del Pd e tra i leader della corrente Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Terminata la lunga stagione di Giuseppe Morini, adesso il candidato sindaco è Fabio Di Fabio, esponente della corrente Base Riformista del presidente della Provincia Antonio Pompeo.

Ieri c’è stata l’inaugurazione del comitato elettorale di Fabio Di Fabio. Presenti i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti, oltre che il segretario provinciale dei Democrat Luca Fantini, anche lui di Alatri. Tutti determinati a tenere la “roccaforte” dall’assalto del centrodestra guidato da Maurizio Cianfrocca. Ma Fabio Di Fabio ha anche il sostegno forte e convinto di Antonio Pompeo.

Paradossi del Pd

FABIO DI FABIO

Il paradosso del Pd nelle ultime campagne elettorali per le comunali è stato quello di essere spesso spaccato. A Pontecorvo e a Ceccano i casi più clamorosi. Ma pure quello di non riuscire ad organizzare una manifestazione elettorale unitaria e condivisa. Da quanto tempo il Pd non porta sullo stesso palco Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti e Antonio Pompeo? Probabilmente dalle elezioni comunali di Frosinone 2017, che però fanno testo fino ad un certo punto. Perché che il candidato sindaco Fabrizio Cristofari fosse stato lasciato solo in trincea lo si capì soltanto dopo.

Ma in ogni caso Alatri rappresenta una situazione diversa. E’ un simbolo, oltre che una roccaforte. E potrebbe davvero diventare un’occasione di ricostruzione di quell’humus comune che c’è nei Democrat provinciali. Soltanto che non emerge perché è ormai si è consolidata la tradizione della “conta” fra le correnti. Ovunque, anche dove si vince. Come è successo a Cassino.

Frosinone, Provincia e Comune

MAURO BUSCHINI CON LUCA FANTINI

A dicembre per esempio ci sono le Provinciali, nelle quali alle urne si recano sindaci e consiglieri comunali con il meccanismo del voto ponderato. Nel Pd si sta pensando a due liste diverse, perfino senza il simbolo. Una di Pensare Democratico di Francesco De Angelis, l’altra di Base Riformista di Antonio Pompeo. L’ennesima conta. (leggi qui Provincia, lo “scannatoio” ideale per impallinare gli alleati).

Se non fosse però che poi a giugno 2022 il Pd dovrà in ogni caso contribuire alle elezioni per il sindaco. Dovrà farlo in una coalizione fortemente caratterizzata dalle liste civiche. Ma dovrà farlo. Perché Francesco De Angelis non fa che ripetere a tutti che nel capoluogo ha l’obiettivo di vincere.

E allora Alatri potrebbe diventare un’occasione irripetibile per mettere in campo prove di unità. Vera.

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