Alemanno a Cassino per raccontare la sua Verità Capitale

La bocca della verità fasciata da un nastro rosso. E’ l’immagine forte sulla copertina dell’ultimo libro di Gianni AlemannoVerità Capitale. Caste e segreti di Roma” .

Un lucido quadro dei cinque anni in Campidoglio in cui, il primo sindaco di destra di Roma, svela i retroscena del disastro economico trovato al momento del suo insediamento. Denuncia lo strapotere di alcuni dirigenti comunali. Spiega la mancanza di sicurezza in città, gli intrighi che si nascondono dietro la discarica di Malagrotta. Fa luce sulle Parentopoli di destra e di sinistra, presentando dati inediti sulle assunzioni in Ama e Atac.

Ma soprattutto, si toglie una serie di sassolini dando voce alla sua verità non risparmiando nessuno, soprattutto i “voltafaccia” che dopo la sconfitta elettorale e l’inchiesta, hanno dimenticato di far parte della sua squadra.

Gianni Alemanno verrà domani mercoledì 9 novembre) a Cassino per presentare il suo libro. Lo farà in Comune alle 18.00. Accanto ad Alemanno siederanno il sindaco Carlo Maria D’Alessandro, il consigliere regionale Mario Abbruzzese e il coordinatore cittadino di Azione Nazionale Pino Canessa.

Non sarà la prima volta per Alemanno nella Sala Restagno. Già nel 2010, quando era sindaco di Roma, partecipò ad un convegno con al centro temi come Cassino e la Fiat, promosso proprio dall’allora vice sindaco Michele Nardone. «Gianni è un amico di vecchia data – racconta l’avvocato Nardone – In quella occasione con Gianni guardammo a Cassino quale “avamposto industriale” con la Fiat. Venne ribadito con forza la necessità di sostenere lo sviluppo del territorio compreso tra Roma e Napoli, sempre più collegate dalla rete ferroviaria ad alta velocità, come un volano per tutto il basso Lazio. A distanza di qualche anno, lo stesso stabilimento continua ad essere l’unico vero perno dell’economia di questo territorio. L’alta velocità l’unica “strada” per non perdere la competitività del territorio. Gianni Alemanno aveva puntato molto su questa città e sul suo sviluppo al centro di un’area economica importantissima alle porte dell’area metropolitana».

Alla prima nazionale, a Roma, erano presenti anche Gianfranco Fini e Francesco Storace. Lex governatore del Lazio, dopo aver letto la dedica scritta da Alemanno sulla sua copia del libro, ha detto: «Mi è scesa una lacrimuccia».

Il libro, tra retroscena, denunce e intrighi, corregge il celebre titolo de L’Espresso «Capitale corrotta, nazione infetta». Lo trasforma in «Nazione depressa, Capitale schiacciata». Insomma, Alemanno contesta e demolisce il «teorema fascio-mafioso dell’esistenza di un legame strutturale tra la destra romana e la criminalità organizzata dai tempi della banda della Magliana, che i media hanno cercato di sovrapporre all’inchiesta di Mafia Capitale e che l’inchiesta stessa ha smentito. Portando sul banco degli imputati un 70% di imputati di sinistra a fronte di un 30% di destra».

Una difesa d’ufficio? Non tanto. Spiega Alemanno che a Cassino chiederà ancora una volta «l’onore delle armi a chi ha lavorato con me, perché in cinque anni di amministrazione abbiamo fatto uno sforzo immane con un compito quasi impossibile. Ma il centrodestra non si è dimostrato all’altezza, non è stato unito né compatto: io ovviamente ho fatto i miei errori, ma il dato di fondo è che il centrodestra ha affrontato male questa sfida».

Appuntamento a Cassino, in municipio, mercoledì dalle 18.

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