Vertice con Alfano: nel Lazio si va con Zingaretti. Altrimenti si candida Lorenzin

Angelino Alfano ha dato il via libera: nel Lazio Alternativa Popolare appoggerà Nicola Zingaretti e farà parte del cartello di centrosinistra che si schiererà alle Regionali. Ma se Matteo Renzi dovesse riuscire a far saltare la candidatura del governatore uscente scatterà un piano diverso: le truppe del ministro degli Affari Esteri non si allineeranno intorno a qualunque nome gli verrà proposto. Giocheranno loro la carta e metteranno sul tavolo il nome di un loro uomo da candidare per la guida del Lazio. Anzi, una donna. È il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

 

La decisione è stata presa nelle or scorse nel corso di un mini vertice tenuto da Angelino Alfano con i suoi fedelissimi. Presente, tra gli altri, l’ex ministro per la Semplificazione Gianpiero D’Alia. Hanno parlato soprattutto di Sicilia e delle elezioni programmate per il prossimo mese di novembre. Anche lì l’intenzione è quella di appoggiare il centrosinistra, arrivando però ad una candidatura condivisa: magari attraverso lo strumento delle Primarie. Sono stati analizzati i sondaggi e le intenzioni di voto. Le cifre sono chiare, il centrodestra unito è in grado di vincere, invece se dovesse spaccarsi sarebbe il centrosinistra unito a vincere. Ma il quadro è di spaccatura su entrambi i fronti.

 

Si è parlato anche di Lazio. Il quadro è complesso, tanto quanto la Sicilia. A preoccupare sono le tensioni interne al Pd. E la possibilità che le elezioni regionali nel Lazio siano un’altra occasione di vendette tra le varie anime del Partito Democratico, in particolare per regolare i conti tra Matteo Renzi e Nicola Zingaretti.

 

La linea di principio individuata da Alfano e gli altri è che se ci sarà Zingaretti verrà appoggiato senza se e senza ma anche da Alternativa Popolare. Ma in caso di spaccature, verrà messo sul tavolo il nome di Beatrice Lorenzin.

 

Alla quale, in modo informale, è stato già detto di tenersi pronta e di scaldare i motori. Perché nel Lazio si prevede che andrà in scena un’altro suicidio politico firmato dal Pd.

 

Ed a Beatrice i suicidi assistiti, lo ha dimostrato, non piacciono.

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