Il Pd apre a Forza Italia: un patto già alle Provinciali

Il segretario reggente del Partito Democratico lancia un appello alle "forze moderate". Un patto "contro i partiti populisti e della demagogia". È un invito a Forza Italia per fare una coalizione già alle prossime Provinciali.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il Partito Democratico lancia un segnale a Forza Italia per le prossime elezioni provinciali. E gli propone un’alleanza.

Ad indicare la strada della collaborazione è il massimo rappresentante istituzionale del Partito Democratico in provincia di Frosinone Domenico Alfieri, presidente e segretario provinciale reggente.

 

«Faccio un appello a tutte le forze moderate per costruire una coalizione a sostegno del presidente uscente Antonio Pompeo. Una coalizione che si contrapponga a quelle che oggi sono le forze di governo nazionali, populiste e demagogiche».

 

Destinatario, Forza Italia (e le Civiche)

In apparenza è un appello alle liste civiche che negli ultimi due anni si sono moltiplicate ai governi dei Comuni della provincia di Frosinone. Ed hanno moltiplicato la loro distanza dai Partiti tradizionali.

In realtà è soprattutto un segnale chiarissimo a Forza Italia, che è stata messa all’angolo da Lega e Movimento 5 Stelle. Sia su scala nazionale, dove il Partito di Silvio Berlusconi è fuori dal governo. Sia su scala locale, dove la Lega sta combattendo una battaglia Comune per Comune al fine di assorbire tutto ciò che può dell’elettorato e delle forze azzurre: Cassino è il caso più emblematico.

 

Il governo della responsabilità

Domenico Alfieri è attento a rispettare la liturgia della politica.

Alla domanda: ‘È un appello a Forza Italia?

La risposta è: «È un appello a tutte le forze moderate»

 

Forza Italia può essere considerata una forza moderata?

«Forza Italia non è né un partito Populista né un partito demagogico: noi vogliamo formare un campo politico nel quale ci sia spazio per tutte le forze moderate che si contrappongano alla attuale deriva rappresentata dal governo nazionale».

 

Non c’è il rischio di una coesistenza difficile, fatta per forza?

«Il Paese è cambiato, non siamo più ai tempi dei Ds e del Popolo delle Libertà. A governare ci sono forze reazionarie, capaci solo di soffiare sul malcontento della gente, accendendo fuochi che poi non riescono più a controllare perché non sanno dare risposte concrete. Il Pd e Forza Italia in questi anni le risposte le hanno date: a costo di prendere decisioni difficili e impopolari, si sono assunti la responsabilità di governare».

 

Cosa la convince che riuscirete a dialogare?

«In Forza Italia ci sono sindaci della nuova generazione con i quali è semplice dialogare. Perché veniamo tutti dal partito del ‘fare’. Fare le cose concrete. Penso ad esempio al neo sindaco di Anagni Daniele Natalia , concentrato sul suo ruolo di sindaco e non sugli steccati ideologici. Daniele non ha niente a che fare con il populismo e con la demagogia. Con gente come lui è possibile allestire una buona squadra»

 

Forza Italia al tavolo

L’apertura di Domenico Alfieri piomba sul tavolo con i Partiti del centrodestra che si riunisce proprio in queste ore per trovare un accordo sulla linea da tenere alle prossime Provinciali.

Forza Italia è in rotta di collisione con Lega e Fratelli d’Italia. Il Partito guidato in provincia di Frosinone da Adriano Piacentini rivendica il diritto ad esprimere la candidatura da contrapporre ad Antonio Pompeo: perché Forza Italia guida più di venti Comuni in Ciociaria.

Ma anche Lega e Fratelli d’Italia vogliono esprimere il nome del candidato: sulla base dei risultati ottenuti sul territorio nelle elezioni dello scorso 4 marzo.

Noi con l’Italia ha già fatto sapere che in caso di rottura andrà con Forza Italia. Alla quale ora si spalanca anche la strada alternativa ipotizzata dal segretario reggente Dem.

 

Frosinone laboratorio

L’apertura di Domenico Alfieri rientra nel solco della tradizione di Frosinone. Infatti, anni fa fu proprio durante le elezioni comunali del Capoluogo che per la prima volta ci fu l’alleanza tra gli eredi del Partito Comunista Italiano e della Democrazia Cristiana. Una corsa a sostegno dello stesso candidato sindaco, fatta immediatamente prima che in Italia partisse ufficialmente l’iter culminato nella fusione delle due forze politiche per formare il Partito Democratico.

Questa volta, potrebbero essere le prove generali per creare il Partito della Nazione.