Alleanza tra Pd e Forza Italia: si può fare. Forse

Il coordinatore regionale “azzurro”: molto dipenderà dal prossimo sistema elettorale. Il segretario dei Dem del Lazio: la priorità attualmente è l’accordo con i Cinque Stelle

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Le parole del segretario nazionale del Pd Enrico Letta pesano. Con riferimento alla possibile alleanza tra Partito Democratico e Forza Italia, il numero uno dei Democrat ha detto nel salotto di Corrado Formigli a Piazza Pulita: «In Europa siamo alleati e in consiglio dei ministri Brunetta, Carfagna e Gelmini sono quelli che vanno d’accordo con i nostri ministri, fanno le cose insieme senza problemi».

Uno scenario non semplicissimo, considerando la situazione attuale. Intanto perché il Partito Democratico va nella direzione di un’intesa con il Movimento Cinque Stelle ad ogni livello. Inoltre, nell’ambito di quello che è il centrodestra, appare complicato per Forza Italia “sganciarsi” dalla Lega e da Fratelli d’Italia.

Eppure il fatto stesso che Enrico Letta non escluda questa ipotesi, vuol dire che si sta ragionando. Molto dipenderà naturalmente dalla prossima legge elettorale. Se cioè sarà con impianto maggioritario o proporzionale. Potrebbe perfino rimanere quella attuale. Ma per quanto riguarda i leader regionali di Forza Italia e del Partito Democratico, si può fare. Forse. (Leggi qui Pd, la tempesta perfetta).

La posizione di Forza Italia 

Claudio Fazzone e Francesco De Angelis

Claudio Fazzone, senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, è abituato a guardare avanti. In prospettiva. Sa perfettamente che il sentiero è stretto. Ma comunque percorribile. Rileva Fazzone: «Nessuno può escludere una simile ipotesi oggi. Aprioristicamente. Negli ultimi anni abbiamo visto che tutti gli scenari impossibili poi si sono realizzati. Penso alla maggioranza composta da Lega e Movimento Cinque Stelle che ha sostenuto il primo Governo di Giuseppe Conte. Oppure all’alleanza tra Pd e Movimento Cinque Stelle. Sicuramente negli ultimi tempi le distanze politiche tra Forza Italia e il Partito Democratico si sono accorciate. Sono più ridotte rispetto al passato. Detto questo, le differenze permangono. Specialmente per quel che concerne la linea economica: quella nostra è di centrodestra».

Aggiunge Fazzone: «Dicevo di quello che è avvenuto anche negli ultimi anni. Con il Governo di Mario Monti, quindi con quello presieduto dallo stesso Enrico Letta. E adesso con l’esecutivo Draghi. Il Paese sta attraversando da tempo periodi complessi e complicati. Per questo non si può escludere un’alleanza tra Democrat e Forza Italia».

«Certamente molto dipenderà dal sistema elettorale con il quale si andrà alle urne la prossima volta. Perché è un fatto che l’elemento che ha caratterizzato la vita politica italiana negli ultimi anni è uno soltanto: l’ingovernabilità. Guardiamo a quello che è successo nel 2018. Il centrodestra ha vinto quelle elezioni, ma non è stato sufficiente per poter governare e avere una maggioranza. Fra l’altro c’è stato un risultato elettorale molto diverso nelle varie zone del Paese: centrodestra largamente maggioritario al nord del Paese, Movimento Cinque Stelle vittorioso al sud. In ogni caso mai dalle urne sono uscite maggioranze chiare e forti».

E se Zingaretti si candida?

Nicola Zingaretti (Foto: Leonardo Puccini / Imagoeconomica)

«Personalmente credo che un sistema proporzionale sarebbe più rispondente al profilo politico del Paese. Nulla vieta che forze politiche omogenee possano poi trovare delle intese finalizzate al superiore interesse del Paese e dei cittadini». 

Chiediamo al senatore Fazzone: ma se Nicola Zingaretti dovesse candidarsi a sindaco di Roma, il centrodestra sarebbe pronto per le elezioni regionali anticipate? Rileva il coordinatore regionale “azzurro”: «Il centrodestra è pronto. Ma dobbiamo evitare di commettere sempre lo stesso errore, cioè quello di arrivare a definire la candidatura all’ultimo istante utile. Anzi spesso fuori tempo massimo. È un errore che abbiamo pagato a caro prezzo più volte. Mentre invece il candidato alla presidenza della Regione andrebbe scelto prima e con largo anticipo. In modo che possa avere il tempo di declinare un programma politico, economico e sociale. Senza essere costretto a rincorrere». 

Il ragionamento di Astorre 

Il senatore Bruno Astorre è il Segretario regionale del Partito Democratico. La sua è una posizione di grande cautela. Premette: «Il Partito Democratico in questo momento è impegnato nella costruzione di un centrosinistra largo. Dialogando seriamente con il Movimento Cinque Stelle. Se poi, penso soprattutto ai livelli locali, si aprono possibilità di un dialogo allargato a forze moderate, si può valutare. L’importante è che non si perda divista l’obiettivo politico più importante. E soprattutto è importante che ogni tipo di intesa sia finalizzata a costruire proposte che servano a migliorare i servizi offerti ai cittadini».

Ma ci sono le possibilità di accordi con Forza Italia? Ribadisce Bruno Astorre: «Il Pd è impegnato a costruire un’alleanza con il Movimento Cinque Stelle. Soprattutto nel Lazio, dove è partito tutto». Il senatore Bruno Astorre è uno degli elementi di punta di AreaDem di Dario Franceschini, ministro delle cultura e autorevole capo corrente del Pd. Ma nel Lazio Astorre ha da sempre un asse di ferro anche con il presidente della Regione Nicola Zingaretti.

Bruno Astorre

La sensazione è che nei Democrat le posizioni siano molto diverse su questo punto. L’apertura del segretario Enrico Letta ad un’alleanza con Forza Italia non ha entusiasmato (per usare un eufemismo) diversi settori del partito. Perché è obiettivamente complicato cercare di tenere insieme un’alleanza che vada dal Movimento Cinque Stelle a Forza Italia. Però, in politica come nella vita, mai dire mai. 

Forza Italia – Pd: gli schemi in Ciociaria 

In provincia di Frosinone non c’è alcun segnale che vada nelle direzione di un accordo tra Pd e Forza Italia. Non nei Comuni maggiori che vanno alle urne in autunno: Alatri e Sora. Non a Frosinone, dove si vota a giugno 2022. E neppure negli enti intermedi. Anche se nel 2014 alla Provincia e poi successivamente pure al Consorzio Asi, ci sono state delle convergenze tra un parte dei Democrat e gli “azzurri”. Ma erano contesti diversi.

Nel 2014, per quanto riguarda la candidatura alla presidenza della Provincia, Forza Italia decise di sostenere Antonio Pompeo, lanciato da Francesco Scalia. In una sfida tutta interna al Pd, con Francesco De Angelis dall’altra parte della barricata. L’opzione tratteggiata da Enrico letta va inquadrata in una dimensione differente. Nazionale. Non può essere letta con una chiave provinciale.

E in ogni caso le elezioni comunali di Roma e poi le regionali del Lazio peseranno in maniera determinante. In nessuna delle due realtà al momento c’è l’opzione di un’intesa tra Democrat e Forza Italia. Per il resto, bisognerà vedere quanto e come andrà avanti il Governo di unità nazionale. 

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