Alleati come nemici e avversari come amici

La crisi del centrodestra e del Partito Democratico in provincia di Frosinone continua a snodarsi nei vasri Comuni: dopo la sfiducia a Fausto Bassetta ad Anagni,  le dimissioni tattiche di Carlo Maria D’Alessandro a Cassino e le difficoltà di Roberto Caligiore a Ceccano. Ma perfino quando sono all’opposizione i Democrat si dividono. Come a Frosinone.

Alla fine non ci sono molte differenze sul piano politico: Fausto Bassetta (Pd) è stato sfiduciato dopo mesi di tensioni e spaccature che non si sarebbero mai ricomposte. E così ad Anagni si è andati ad elezioni anticipate, con la vittoria di Daniele Natalia (Forza Italia).

A Cassino Carlo Maria D’Alessandro (Forza Italia) ha presentato le dimissioni tattiche per poi ritirarle, tornare in sella e provare ad andare avanti. Ma non sarà semplice, perché sia la Lega che Fratelli d’Italia sono praticamente all’opposizione. Con l’ipotesi di dimissioni di massa che serpeggia da tempo.

 

Il fatto è che non tengono più né la coalizione di centrodestra né il Partito Democratico.

Lo si vede ad ogni livello. Alle provinciali, dove il candidato presidente del centrodestra Tommaso Ciccone è stato letteralmente “impallinato” dai franchi tiratori. Lo si vede a Ceccano, dove il sindaco Roberto Caligiore ha iniziato a “ballare” non poco. Si parla addirittura di “soccorso azzurro”, nel senso che in sostanza sarebbe Riccardo Del Brocco a salvare il sindaco che fa riferimento al senatore Massimo Ruspandini. Paradosso dei paradossi. (leggi qui Crisi a Ceccano, a salvare la giunta Caligiore sarà il ‘soccorso azzurro’?)

 

In Forza Italia è come se ci fossero due partiti, uno guidato da Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli, l’altro da Nicola Ottaviani e Adriano Piacentini. Hanno davvero poco in comune.

Nel Pd poi non ne parliamo. Riesce nell’impresa di dividersi anche dove sta all’opposizione. Come a Frosinone: Angelo Pizzutelli da una parte, Alessandra Sardellitti e Norberto Venturi dall’altra. Perfino a Cassino, dove in realtà dovrebbe approfittare delle difficoltà di D’Alessandro e del centrodestra.

A livello locale c’entrano poco le sconfitte di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Diventano decisive e negative le spaccature nei singoli Comuni.