Alleati in Provincia, avversari in Comune: e torna Sgarbi

Si complica il quadro elettorale di Arpino. Vittorio Sgarbi non si candiderà a Sutri e potrebbe rivedere la sua posizione di due settimane fa. Aveva detto che era disponibile a fare solo l'assessore. Cena da Mingone per tentare una sintesi tra l'area Chietini e Casinelli. Quadrini un po' soffre un po' gode

Il tavolo è uno di quelli del ristorante Mingone. Saletta appartata, commensali di rilievo. A vedersi a cena sono il presidente della Provincia Luca Di Stefano, il dominus del Partito Democratico sul territorio Francesco De Angelis, un imprenditore dell’area, l’ex sindaco di Sora Enzo Di Stefano.

Menù leggero, considerata l’ora: un antipastino e due fili di pasta. Ben più pesante il menù politico. Non tanto per l’importanza del Comune al centro della conversazione: ma per comprendere le dinamiche sempre più variabili e sempre a più corto raggio nella politica ai tempi del 4.0 . (Leggi qui: Cosa c’è dietro il voto di Palazzo Valentini).

Alleanza anti Quadrini

Niccolò Casinelli

Al tavolo si parla delle elezioni comunali di Arpino. Ed i commensali stanno cercando una sintesi politica. Attraverso la quale mettere insieme due figure centrali nella politica della città di Cicerone: Andrea Chietini e Niccolò Casinelli. Il primo è ingegnere, insegnante, figura sempre vicina ai moderati del mondo Dem, presidente fino a poche settimane fa della Fondazione Mastroianni che raccoglie le opere e la memoria del celeberrimo scultore contemporaneo. Il secondo è avvocato, consigliere eletto nella stessa civica di Chietini ed ha annunciato da un paio di settimane la sua decisione di candidarsi come sindaco.

Ma l’amministrazione uscente, guidata dall’avvocato Renato Rea, ha già ufficializzato il nome del suo successore. È l’attuale vicesindaco l’ingegner Massimo Sera. Quella rottura, la decisione di Casinelli di avviare un percorso distinto, indebolisce la coalizione. Il tutto a vantaggio di Gianluca Quadrini: Presidente del Consiglio Provinciale e mattatore nella partita che l’altro giorno ha consegnato a Luca Di Stefano la fascia da vice presidente dell’Unione Province del Lazio.

In pratica, la scelta di Niccolò Casinelli apre le elezioni comunali di Arpino a qualunque risultato. La cena dell’altra sera serviva a verificare la possibilità di una convergenza: una sintesi con cui vincere. A discapito di Gianluca Quadrini: alleato in Provincia ma avversario in Comune.

La variabile Sgarbi

Vittorio Sgarbi con Massimo Sera (a destra) e Renato Rea (a sinistra)

Nelle prossime ore l’equazione potrebbe complicarsi ancora di più. Due settimane fa il sottosegretario Vittorio Sgarbi ha annunciato ufficialmente di essere pronto a dare una mano ad Arpino. Ma non come sindaco, bensì come assessore alla Cultura. Perché è sindaco uscente di Sutri (in provincia di Viterbo) e stava valutando la possibilità di candidarsi per un secondo mandato. (Leggi qui: Sgarbi di… Sera: non farà il sindaco ma l’assessore).

Nelle ore scorse c’è stato un clamoroso colpo di scena. Vittorio Sgarbi ha fatto retromarcia. Non si ricandiderà come sindaco di Sutri: Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno fatto squadra sul nome di Matteo Amori l’uomo forte di FdI. Il sottosegretario puntava a ricandidarsi sostenuto da una civica guidata dall’attuale vice Lillo Di Mauro e dalla Lega. Ma non sarà così: Sgarbi ha annunciato il suo passo indietro: “Sarebbe una contraddizione enorme candidarmi nel momento in cui il Partito della Presidente del Consiglio di un Governo del quale io faccio parte decide di puntare su una persona diversa“.

Di solito – ha aggiunto – un sindaco uscente viene ricandidato. Tanto più se questo sindaco ha fatto bene al paese e dovrebbe per questo essere ringraziato. Ma Fratelli d’Italia ha deciso diversamente“. La lista di Massimo Sera potrebbe coinvolgerlo e presentarlo in campagna elettorale come il futuro assessore in caso di vittoria.

Se le cene non modificheranno lo scenario.