All’ora dei caffè il rimpasto è servito: via al Natalia bis

Via all'azzeramento della giunta comunale di Anagni. Ed al rimpasto di assessori e deleghe. Chi entra e chi esce. Chi vince e chi perde

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Alla fine è arrivato. Dopo essere stato atteso per mesi, ad Anagni è giunto il rimpasto. All’ora del caffè mattutino è arrivato l’azzeramento della giunta; all’ora del caffè dopo pranzo sono arrivate le nomine.

Il rimpasto

Il Natalia bis è composto così:

  • Vittorio D’Ercole mantiene la delega da vice-Sindaco, aggiunge i Lavori Pubblici che aggiunge ad Urbanistica e Ambiente.
  • Giuseppe De Luca lascia la presidenza del Consiglio Comunale e assume le deleghe a Bilancio, Tributi, Contenzioso, Assicurativo, Politiche per i Bandi Europei, Finanziamenti, Politiche Giovanili.
  • Valentina Cicconi: Project Financing, Trasporto Locale, Rapporti con il Gestore Idrico Integrato, Industria, Reti Infrastrutturali.
  • Floriana Retarvi: Pubblica Istruzione, Edilizia Scolastica, Promozione Prodotti Tipici, Demanio, Attività Agricole, Attività Artigianali, Patrimonio.
  • Carlo Marino rinuncia al Bilancio e si concentra su Cultura, Turismo, Spettacolo, Rapporti con Enti operanti nel mondo della Cultura e della Formazione, Commercio.

Come si legge il rimpasto

Giuseppe De Luca, neo assessore al Bilancio

Uno dei punti fermi è l’ingresso nella giunta di Anagni dell’ex (a questo punto) presidente del consiglio comunale Giuseppe De Luca. All’avvocato, da sempre considerato una delle figure più autorevoli di tutto l’arco costituzionale della città dei papi va un posto di notevole peso, politico ed amministrativo.

Assume la delega al Bilancio, retta fino ad oggi dal referente di Cuori anagnini Carlo Marino. Ma a De Luca vanno anche tutte le competenze in materia finanziaria come quella al contenzioso ed ai finanziamenti europei che è stata tolta al consigliere di Fratelli di Italia Davide Salvati. Il quale è pronto a subentrare a De Luca come presidente del Consiglio comunale.

Da questo rimpasto esce con competenze e peso politico molto più consistenti di prima il vicesindaco ed assessore, almeno finora, ad urbanistica ed ambiente Vittorio D’Ercole. Al neo coordinatore della zona nord della provincia della Lega va la strategica delega ai Lavori Pubblici, fino ad ora appannaggio del sindaco. Una decisione che rappresenta la dimostrazione plastica della piena e totale sintonia tra sindaco e vice . Soprattutto è una obiettiva valorizzazione del giovane esponente della Lega, che diventa un vero super assessore.

Quote rosa

Le quote rosa in giunta si sono ridotte a due

All’interno della giunta le donne diventano due, visto che a fare i bagagli è stata Jessica Chiarelli di Fratelli d’Italia. La Chiarelli non paga tanto colpe personali, quanto appunto la necessità di dover ridistribuire e ridisegnare i carichi complessivi della giunta. La sua delega (lo sport) dovrebbe è stata assegnata a Marino, che rimane assessore, con competenze su sport, cultura e tempo libero.

Rimangono in giunta Valentina Cicconi con il Project financing e Floriana Retarvi, con la delega al commercio.

Nel pomeriggio poi ci sono stati gli altri aggiustamenti con l’assegnazione delle delghe ai consiglieri. Tra l’altro, il rimpasto comporterà anche l’ingresso in Consiglio di un nuovo elemento: Magno D’Angeli, collega di lista del neo assessore al Bilancio Giuseppe De Luca.

Le deleghe ai consiglieri

Nel pomeriggio, intorno alle 17.30 il sindaco ha assegnato le deleghe ai consiglieri.

  • Riccardo Ambrosetti: Manutenzioni, Verde Pubblico, Vivibilità, Periferie.
  • Elvio Giovannelli Protani: Tutela e valorizzazione del centro storico e delle sue tradizioni.
  • Umberto Quarmi: Sicurezza Urbana, Polizia Locale.
  • Danilo Tuffi: Affari Generali, Informatizzazione, Servizi Sociali, Nettezza Urbana, Igiene.
  • Luigi Pietrucci: Personale, Sport, Tempo Libero, Rapporti con le Associazioni.
  • Pierino Naretti: Nuove strade di piano, Rotatorie.
  • Vincenzo Proietti: Protezione Civile, Monitoraggio criticità del territorio.

I nuovi assetti del rimpasto

Fin qui i nomi e le ipotesi di deleghe da assegnare.  Ma cosa accadrà adesso?

Il primo elemento da mettere in evidenza è che da questo momento inizia di fatto la seconda parte della stagione amministrativa di Natalia. Finiscono, anche alibi e giustificazioni che fino a questo momento erano stati messi in campo per giustificare eventuali errori e difficoltà. Il sindaco da tempo aveva manifestato di voler mettere mano alla squadra di governo per dare nuovo impulso alla sua azione di governo. Lo aveva dimostrato poche settimane anche sistemando il quadro delle figure dirigenziali all’interno del palazzo comunale. Il rimpasto è, in tal senso, la seconda parte di quella strategia. 

Daniele Natalia e Vittorio D’Ercole Foto: Ettore Cesaritti

L’altro elemento è l’attesa delle possibili conseguenze del mutato specifico delle componenti della squadra di governo. La lentezza con cui il rimpasto è stato effettuato era legata alla necessità di non dover toccare equilibri politici faticosamente trovati.

Ora c’è una giunta senza più il partito di Fratelli d’Italia, che però viene ricompensato dal passaggio alla Presidenza del Consiglio di Salvati. Viene ingigantita la Lega, con la valorizzazione di D’Ercole. Ed è, di fatto, ridimensionato l’esponente di cuori anagnini Carlo Marino.

Comanda sempre lui

Come ed in che modo la nuova geografia del potere verrà metabolizzata dalle forze di maggioranza è cosa tutta da vedere. Ultimo elemento da sottolineare è la porta chiusa in faccia agli esponenti di Idea Anagni. Che da tempo, anche se in maniera del tutto ufficiosa, avevano palesato la volontà di entrare all’interno della maggioranza e, se possibile, della squadra di governo. Una volontà che è stata frustrata dal sindaco.

Che ha voluto ribadire di accettare l’atteggiamento morbido presso la propria azione di governo del duo Vecchi-Necci, ma di essere soddisfatto della propria maggioranza. Maggioranze di cui, ancora una volta, Natalia mostra di essere il dominus indiscusso. (Leggi qui C’è il Covid, il rimpasto può attendere. Anzi, deve.)

Il vero punto fermo di questo rimpasto, in fondo, è sempre lo stesso: Natalia era e continua ad essere il leader incontrastato del centrodestra anagnino.