Alternativa Impopolare, il Partito verso una rivoluzione

Alternativa Impopolare: il Partito di Angelino Alfano e Beatrice Lorenzin si prepara a vivere una fase di profonda riorganizzazione in provincia di Frosinone. Una rivoluzione. Che rischia di ridisegnare le fondamenta sulle quali è stato costruito il risultato alle Comunali di poche settimane fa.

Il tutto, mentre il coordinatore regionale Alfredo Pallone è sempre più impegnato all’estero per partecipare allo sviluppo della rete internazionale dei vari Enti dell’Aviazione Civile. Le leve dei comandi di Alternativa Popolare in questa fase sono nelle mani del commissario provinciale Michele Mele e dell’avvocato ed ex assessore comunale di Frosinone Daniele Colasanti.

 

LA SVOLTA MACRONIANA

La rotta è quella indicata da Pallone nel corso dell’ultima riunione della Direzione Nazionale. «Occorre rinnovare il Partito affinché interpreti al meglio le nuove esigenze dei cittadini. la gente è stanca delle vecchie logiche e del vecchio modo di fare politica. Noi siamo il Partito che meglio di tutti può interpretare questo rinnovamento. perché abbiamo i ministri più giovani».

Calando sul territorio di Frosinone e provincia questi concetti: svecchiamento, persone nei posti decisivi in base alle competenze. «Bisogna seguire l’esempio di Ottaviani: il sindaco giusto al posto giusto, solo così è stato possibile prendere tutti quei voti. E per la prima volta ne ha presi più il candidato sindaco di centrodestra che le liste»

L’input è: riorganizziamo anche sul territorio. Svecchiamo anche in provincia di Frosinone. Intercettiamo le richieste della nostra gente.

Il tutto avviene nel momento in cui Alternativa Popolare è attraversata da forti vuoti d’aria. Forse il momento migliore per modificare la rotta.

 

MENTRE ALFREDO NON C’E’…

Lunedì 22 maggio, Alfredo Pallone è a Bruxelles per partecipare a E – Gnss in Aviation, interviene al dibattito sullo sviluppo dei trasporti su scala mondiale. A Frosinone Daniele Colasanti registra una serie di episodi che nota durante le varie iniziative elettorali; sente alcune considerazioni fatte dal consigliere comunale uscente Andrea Turriziani, vede i bigliettini che gli sono stati consegnati da Ernesto Tersigni e che distribuisce.

Sabato 24 giugno, il coordinatore regionale è all’Ecac: l’occasione che riunisce gli Enac di tutto il mondo. Nel suo intervento, in lingua francese al Radison Blue Hotel di Roma, commenta il progetto che punta alla realizzazione di centri merci satellitari con i quali trasferire i prodotti in un’ora e mezza da un capo all’altro del pianeta. A Frosinone Michele Mele fatica a tenere le briglie di un gruppo sempre più in preda alle tensioni per la nomina dell’assessore nella giunta di Nicola Ottaviani.

 

TENSIONI PER LA GIUNTA

Mele ricorda a tutti le linee dettate da Pallone nell’ultima riunione fatta dopo le elezioni. «Quelle linee guida stabiliscono che l’assessore lo farà la persona giusta al posto giusto, come è stato per Ottaviani».

Chi è la persona giusta? C’è un lotto di papabili. La logica vuole che uno dei nomi nel lotto sia quello dell’ex vice sindaco Francesco Trina: perché è stato eletto. Ma Trina non si fida: teme che il sindaco Nicola Ottaviani una mattina possa svegliarsi storto e sbatterlo fuori dalla giunta, lasciandolo in mezzo ad una strada; perché se accetta l’incarico in giunta deve dimettersi dal Consiglio.

Vorrebbe passare la mano. A quel punto, le indiscrezioni dicono che il cerino acceso passerebbe al primo dei non eletti. E’ l’avvocato Pasquale Cirillo, considerato vicinissimo ad Alfredo Pallone. E forse, in fondo in fondo, è proprio quella la paura di Francesco Trina: che si possa andare a caccia di un pretesto per scoparlo fuori dai piedi e mettere in giunta dopo qualche mese di governo proprio Cirillo.

Le tensioni qui si fanno molto più forti: anche Andrea Turriziani non si fida di Ottaviani. Apre un fronte e prova ad introdurre il principio che in caso di rinuncia del consigliere Trina debba toccare alla sua componente politica esprimere l’assessore.

Nel gruppo dirigente di Alternativa Popolare cresce l’irritazione. Perché Pallone non vuole si metta in alcun modo in dubbio Ottaviani. E perché la linea la detta il Partito.

 

LA RELAZIONE AL CAPO

Domenica 25 giugno. Michele Mele decide che è il momento di aggiornare Alfredo Pallone su cosa sta accadendo a Frosinone. Il consigliere d’amministrazione Enac e Coordinatore regionale di Alternativa Popolare è ancora al Radison Blue Hotel. Riceve in camera la telefonata. Ascolta e senza alterarsi risponde: «Michele, vi ho lasciato le consegne, sta a voi decidere cosa fare di questo Partito e come governo». Chi è accanto a Mele sente in modo nitido Pallone dire «Perdonami ma non è per disinteresse verso Frosinone: qui si sta giocando una partita delicatissima sul futuro di Alitalia e quindi di Aeroporti di Roma. Con tutto quello che ne consegue in termini di occupazione». Tradotto, c’è la prospettiva di posti di lavoro per la provincia di Frosinone.

 

ALTERNATIVA IMPOPOLARE

La conversazione finisce lì. Michele Mele e Daniele Colasanti vengono dalla vecchia scuola: non c’è bisogno di ordini diretti, bastano le cose non dette per capire qual è la rotta da seguire. E’ così che decidono di varare il piano di riordino e riorganizzazione del Partito: Alternativa Popolare verrà rivoltata come un calzino. A Frosinone e non solo.

In che modo? A Frosinone verrà fatto tornare con i piedi a terra chi ritiene d’avere in mano il Partito perché ha portato le preferenze alle scorse Comunali. «Le elezioni sono finite, alcuni non hanno capito che le preferenze non durano 5 anni ma scadono il giorno dopo lo spoglio tranne per chi è stato eletto ed entra in Consiglio» viene detto nel corso di una riunione a Frosinone.

A Francesco Trina verrà chiesto di prendere una decisione: chiara, coerente, soprattutto rapida. Ad Andrea Turriziani verrà ricordato che nel momento in cui il Partito ha deciso una linea o la si segue o si scende dalla corsa.

Verrà approfondito il dialogo con l’ex sindaco Michele Marini ma senza compiere alcun passo politico: la pratica è di esclusiva competenza di Alfredo Pallone che non intende riaprire molto presto il dossier Frosinone. Su Sora verrà approfondita la posizione di Ernesto Tersigni: l’ex sindaci scalpita, vorrebbe contare di più. Ne ha parlato a cena una decina di sere fa con il capogruppo provinciale di Forza Italia Gianluca Quadrini. Che non ne ha riferito a Mario Abbruzzese. Anche questa di Tersigni è una pratica sulla quale sarà Pallone a decidere se andare al recupero o alla rottura.

 

MIGNANELLI & NARDONE

Prima, il coordinatore regionale vuole chiudere il cerchio su Cassino. Ha incontrato più volte Beatrice Lorenzin e vuole che venga stabilito in maniera chiara il totale e definitivo superamento delle incomprensioni con il consigliere provinciale Massimiliano Mignanelli. Pallone vuole che Mignanelli abbia un ruolo nell’organigramma provinciale di Alternativa Popolare. Che sia dotato di ampi poteri nonché di un buon grado di autonomia. Vasto, dalla città di Cassino fino a buona parte del collegio elettorale. Vuole allo stesso tempo però garanzie per Michele Nardone. Ha messo a punto un assetto che vede ruoli e spazio politico per entrambi.

 

LE ROTTE FUTURE

Poi, una volta definito queste partite, Alfredo Pallone farà un ulteriore passaggio con Michele Mele, delegando ancora di più la gestione provinciale di Alternativa Popolare.

Le rotte che intende incrociare nel futuro Alfredo lo portano lontano dalla Ciociaria. L’incontro di una settimana fa con Antonio Tajani non è stato un caso. Così come non lo sarà la cena fissata per la settimana prossima con Mario Abbruzzese.

§