Se Maria sta con la donna di Rebibbia e con i suoi bambini (di P. Alviti)

Il martirio quotidiano di tante madri. E la loro santità. Anche in quelle che ad un certo punto non ce la fanno più. Ecco perché Maria è anche con loro. E con i loro figli...

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

senza morire meritò, sotto la croce del Signore, la palma del martirio.

 

Giorni tragici per tante famiglie: ragazzi che muoiono per giochi stupidi, incidenti che travolgono vite dei ragazzi nei momenti più belli, il povero Igor che muore con la testa in un sacchetto di plastica per provare a sé stesso di essere forte, per un malinteso spirito di emulazione che stavolta è diventato tragedia.

E i figli uccisi da mariti ingelositi, terrorizzati… Da padri rancorosi…

E poi quei due bambini fiondati letteralmente sulle scale del penitenziario di Rebibbia per la follia della madre.

 

Quanto dolore, quanta pena… ed ho ripensato al folle dolore di Maria sotto la croce.

La pietà popolare l’ha immaginata correre da una parte all’altra della città a chiedere notizie del figlio, a domandarsi e a domandare come potesse essere possibile che un uomo tanto buono e generoso fosse stato consegnato ai carnefici.

E allora la mamma di Igor e le mamme di questi poveri ragazzi che corrono nella loro mente a trovare ragioni, motivi, spiegazioni del perché i loro figli non possano più giocare, ridere, sognare, amare…

Maria finalmente si ferma: Jacopone la narra con una immagine icastica, il cui verbo è tratto dal vangelo. Stabat Mater dolorosa.

Quello stabat, quell’idea di stare lì con il figlio, comunque, schiacciata dal dolore ma sempre madre, ci dà l’idea di quanto martirio, di quanta santità ci sia nella vita quotidiana delle madri, delle nostre madri, delle madri di tutti, anche di quelle che ad un certo punto non ce la fanno più ed arrivano al gesto più estremo. Come Medea, umiliata, usata da Giasone, madri la cui capacità di reggere il dolore ingiusto è inferiore alle altre ma non per questo meno dolorose…

 

Maria è con tutte queste donne, anche con la donna di Rebibbia, anche con lei e con i suoi figli.