Siamo umani. Per questo ci capitano momenti nei quali scegliamo di fare del male. Non basta stare attenti ed evitarlo. La Parola ci insegna che dobbiamo fare altro e di più: praticare il bene
non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione.
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Ebbene sì, siamo in grado di rattristare lo Spirito Santo: è un linguaggio un po’ complesso ma è una cosa facile da fare, purtroppo.
Quando ci arrabbiamo, quando il nostro carattere tende all’asprezza, alla maldicenza. quando siamo sdegnosi con gli altri, quando ci lasciamo travolgere dall’ira, quando rinunciamo alle nostre qualità più umane, quelle che ci rendono persone libere, quando ci attorcigliamo attorno ad interessi meschini… ecco, allora rattristiamo lo Spirito Santo, allora cediamo all’inganno del male e ci convinciamo che l’essere malvagi sia conveniente.
E’ in questi momenti che facciamo l’opzione fondamentale: scegliamo di essere malvagi, cattivi, preferiamo la via del male a quella del bene, compiamo una scelta di vita dalla quale sarà difficile recedere, proprio perché chiudiamo la strada a quella parte di noi che invece anela verso l’alto.
Dobbiamo stare attenti, capire che possiamo essere travolti da questi veri e propri vizi, in grado di condizionare pesantemente la nostra esistenza, i nostri rapporti affettivi, familiari, di lavoro.
Dunque bisogna evitare di fare il male. Ma questo non basta: non è sufficiente dire io non ho fatto niente di male. Non basta: bisogna fare il bene.
Perché questo lo Spirito Santo ci insegna: essere benevoli, misericordiosi, capaci di comprendere il dramma degli altri, solidali, in grado di capire che soltanto insieme ci si salva, non da soli.
Ci insegna a non essere indifferenti, apatici, tiepidi, incapaci di prendere posizione, di darsi da fare, a non accontentarci di non fare il male.
Non basta non uccidere, bisogna far vivere meglio, non basta non rubare, bisogna lottare per la giustizia, non basta non mentire, bisogna lottare per la verità.
