Il grande errore di pensare come gli uomini (di P. Alviti)

"Io sono cristiano ma il perdono proprio no": andiamo a Messa, ne ascoltiamo le parole, ne apprezziamo il suono, ma il significato no… Pensiamo che sia più giusto agire come la vita ci ha insegnato: perché la vita è dura, se fai la pecora i lupi ti sbranano... Invece no: non è così.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

*

Io sono cristiano ma il perdono proprio no. Ecco una frase che sentiamo sempre nelle nostre discussioni. Come se il perdono non fosse la caratteristica peculiare del messaggio evangelico.

Ma siamo in buona compagnia e gli stessi vangeli ci consolano, facendo esprimere Pietro come noi. Anche lui cerca di mettere in riga Gesù. Ascolta le sue parole, ne apprezza il suono, ma il significato no…

Dai, ma come si può amare il nemico, perdonare 70 volte 7, porgere l’altra guancia. Io sono cristiano e gli spiegherò ora io a Gesù come stanno le cose. Lo fece, Pietro: prendendo in disparte il suo maestro per spiegargli un po’ di cose, la vita vera che non si può risolvere con il vangelo.

Perché la vita è dura e bisogna essere violenti non miti, spaventare non accogliere, insultare per primi non essere pazienti: ma io, però, sono cristiano e magari vado anche a messa frequentemente. Ma perdonare, no!

 

Ed ecco l’intervento di Gesù su quel poverino di Pietro che non ha fatto nient’altro che quello che facciamo sempre con la nostra coscienza.

La tacitiamo, le insegnamo noi, gliela spieghiamo noi la vita…

Ma Gesù non caccia quel povero Pietro, premuroso che il suo maestro non sbagli. A quel discepolo troppo convinto, troppo sicuro di sé dice: vienimi dietro, cambia strada, cerca di ragionare come ragiono io, non pensare come normalmente pensano gli uomini, pensa come Dio ti ha insegnato, segui la mia strada, non quella della divisione, della lotta, dei litigi, dell’invidia, della violenza

 

Perché questo ci rovina: pensiamo non secondo Dio ma secondo gli uomini e, soprattutto, non ne cogliamo la contraddizione radicale.