Amanti e corrotti? Lozza e Tosini: “amici ed onesti”

L'interrogatorio dell'imprenditore dei rifiuti e della dirigente regionale, arrestati per la nuova discarica di Roma. Amanti? "Ridicolo”. I regali? "Reciproci, altro che corruzione”. La procedura? "Eccovi le carte”. Lozza chiede la scarcerazione

Né tresche di lenzuola né tresche di affari. Ribalta il tavolo delle accuse l’imprenditore Valter Lozza. Respinge ogni sospetto il direttore dell’area Ambiente della Regione Lazio Flaminia Tosini. Lo hanno fatto oggi davanti al giudice Annalisa Marzano: la stessa che la settimana scorsa aveva disposto gli arresti domiciliari con l’accusa di avere pilotato verso un terreno dell’imprenditore la futura discarica di Roma: roba da 1,8 milioni di metri cubi. (Leggi qui Discarica di Roccasecca e Roma: ai domiciliari Lozza e Tosini).

Nell’informativa della Procura della Repubblica di Roma si ipotizzano i reati di corruzione, concussione e turbata libertà di scelta del contraente. Tradotto dal Codice Penale: in cambio di una borsa, un bracciale di Cartier, un orologio la funzionaria avrebbe pilotato verso Lozza la concessione. L’avrebbe fatto ricorrendo alla procedura semplificata che non prevede il lunghissimo iter per ottenere la Valutazione di Impatto Ambientale. Un’autorizzazione da milioni e milioni di euro in cambio di quattro spicci? Per la procura tra i due arrestati c’era una relazione extraconiugale.

A ridosso del ridicolo

Valter Lozza

Accompagnato dall’avvocato Vincenzo Galassi, l’imprenditore Valter Lozza ha messo a disposizione del magistrato una poderosa documentazione. Carte con cui dimostrare che lui non aveva bisogno di truccare un bel niente. E che tutti i passaggi dell’iter erano legali ed alla luce del sole.

Allora perché regalare borsa e bracciale alla funzionaria?Non si trattava di oggetti con cui corrompere ma cose personali che non c’entrano nulla con i provvedimenti adottati, sarebbe stato ridicolo”.

Perché ridicolo? Perché il valore dei regali è microscopico rispetto al valore dell’operazione. E perché sono stati comprati alla luce del sole: pagandoli con la carta di credito, senza nascondere nulla. E la relazione extraconiugale? Lui 75 anni e lei 52, un quarto di secolo di differenza:Il rapporto con la Tosini è stato solo istituzionale”, ha replicato il legale. “Chiederemo la scarcerazione” preannuncia l’avvocato.

Nessuna minaccia

Un altro punto delle accuse: minacce per convincere la famiglia Piacentini a cedere a Lozza la società Ngr. È quella che aveva comprato i terreni a Monte Carnevale di Roma per trasformarli in discarica di inerti. E che poi – dopo l’acquisizione – è stata individuata come area per realizzare la discarica dei rifiuti rubani. (Leggi qui)

L’avvocato Vincenzo Galassi ha chiarito che “non ci sono state minacce. I rapporti tra Piacentini e la Mad di Lozza partono molto prima rispetto all’autorizzazione rilasciata dalla Regione per la discarica di inerti”.

E allora di cosa parlavano Lozza e Tosini nelle intercettazioni? Proprio su questo punta il dito il difensore: Un’interlocuzione che non c’entrava niente con l’intervento della Tosini, che peraltro non è quello che si legge nell’ordinanza”.

Scelte non influenzate

Flaminia Tosini

Sulla stessa lunghezza d’onda la dottoressa Flaminia Tosini. La dirigente è sospesa dal servizio in Regione e si è dimessa da vicesindaco di Vetralla. Accompagnata dall’avvocato Marco Valerio Mazzatosta ha risposto a tutte le domande. E respinto tutti gli addebiti.

Innanzitutto i rapporti con Valter Lozza. “L’accusa – dice l’avvocato – sostiene che ci fosse una relazione tra la mia assistita che ha 52 anni e Valter Lozza che ne ha 75. Ci poteva essere un’amicizia, che non ha negato, e una confidenza ma in senso ampio. Non certo di natura sessuale o di chissà che altro rapporto. Un’affinità che questo secondo noi non ha assolutamente influenzato le scelte della dottoressa Tosini“.

Ed i regali? Perché li ha accettati? L’avvocato ha fornito un dettaglio che – se confermato – definisce in modo diverso lo scenario. “I regali ci sono stati. Ma per essere precisi sono stati degli scambi di regali da entrambe le parti – ha sottolineato il difensore – Anche la mia assistita ha fatto regali a Lozza. Gli ha regalato una tuta da sci, gli ha regalato un cannocchiale perché era un appassionato di astronomia. Siamo in presenza di un’amicizia tra due persone che potevano anche incontrarsi per lavoro, ma che non scandalizza nessuno“.

Perché ha saltato la Via?

Il punto chiave dell’inchiesta è uno. Perché è stata scelta la procedura semplificata che consente di saltare la Valutazione di Impatto Ambientale?

Sul punto Flaminia Tosini è stata chiara. Spiega l’avvocato Marco Valerio Mazzatosta: “I siti non li ha scelti la dottoressa Tosini”. E chi li ha scelti? La giunta di Virginia raggi il 31 dicembre 2019 dopo una fitta interlocuzione con la Regione.

Non è in atto un’inchiesta sulla scelta politica. L’avvocato lo dice subito: “Non ci è stato chiesto se le scelte erano state concordate dai livelli politici. Ci è stato chiesto di spiegare il rapporto tra la mia assistita ed il dottor Lozza poiché si parte dal presupposto investiogativo che lei lo abbia favorito”.

IL SITO MONTE CARNEVALE FOTO: CARLO LANNUTTI / IMAGOECONOMICA

Il difensore poi evidenzia che già altre volte l’ingegner Tosini è stata chiamata in giudizio per le sue scelte tecniche “finora ne è uscita con assoluzioni o sentenze di non luogo a procedere. Ma questo può avvenire solo quando abbiamo avuto la possibilità di stare in dibattimento e dare spiegazioni tecniche che oggi non ci è stato permesso di dare”.

I prossimi passi

L’avvocato Galassi chiederà l’immediata revoca dei domiciliari per Valter Lozza, l’avvocato Mazzatosta invece non chiederà la revoca né ricorrerà al Riesame.