Ambrosetti vice segretario. Ma scopre che c’è pure Savo

Il consigliere anagnino di FdI spunta la nomina a vicesegretario provinciale. Nemmeno il teempo del brindisi e scopre di non essere solo. La promozione è da dividere. Con Alessia Savo. Lui però punta in alto. Verso la Pisana con il traino di un Partito in ascesa.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Mai una gioia. E quando arriva, nemmeno il tempo per festeggiare: che sò, un prosecchino con gli amici, un giro di pacche sulle spalle e di congratulazioni. Appena il tempo di arrivare in piazza e stringere qualche mano, che il neo vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Riccardo Ambrosetti scopre di non essere più né il solo e nemmeno l’unico. Perché il coordinatore provinciale Paolo Pulciani non ha nominato solo lui come vice ma anche l’ex sindaco di Torrice Alessia Savo, top player alle scorse regionali quando stava con la Lega.

Una nomina ecumenica, si sarebbe detto in tempi democristiani. I Fratelli d’Italia sono sempre di più, sono tanti. Così se promuovi una parte della fratellanza devi stare attento a non scontentare l’altra. Pertanto se promuovi come vice Ambrosetti (di rito ortodosso, fedele ruspandiniano, militante di antica data cioè da quando il ciuffo era ancora più spavaldo) devi promuovere come vice anche Savo: che è di rito nuovo, giunta insieme agli ex forzaitalioti guidati da Antonello Iannarilli, fedeli solo a se stessi ed a Giorgia Meloni. Gente che di campagne elettorali e consenso mastica da quando gli ex Aennini si dovevano accontenta di sentire solo il profumo dell’arrosto politico.

L’annuncio di Alessia

Alessia Savo

L’annuncio di Alessia Savo arriva nel pieno della gioia per Riccardo Ambrosetti che finalmente vede riconosciuto il suo ruolo ed il suo impegno all’interno del Partito. E l’effetto è lo stesso che si prova quando ti hanno appena servito una fetta di sachertorte e scopri di doverla dividere a metà. (Leggi qui Quelli che non sopportano i successi di Ambrosetti).

Un cammino iniziato  più di un anno fa con Giorgia Meloni – scrive Alessia Savoe che da oggi si arricchisce di responsabilità con la mia nomina a vice portavoce provinciale da parte dell’avvocato Paolo Pulciani, nostro portavoce provinciale, a cui spero  essere di supporto nella crescita del partito e nell’affermazione dei suoi contenuti”.

Per me – spiega l’ex votatissima sindaco di Torrice – questo costituisce un messaggio molto importante a sottolineare la visione partitica della nostra leader che ha saputo, ogni giorno, con umiltà e determinazione, aggiungere tasselli al suo progetto, al suo programma politico, determinando una  crescita esponenziale e  solida di un partito giovane e sano”.

Traduzione dal politichese: ci siamo pure noi di Antonello dentro a FdI non vi mettete niente di strano in testa.

Concetto specificato con garbo poco più giù. Quando scrive di “un gruppo coeso e leale, e dove ognuno, con equilibrio, trova i suoi spazi espressivi, per dare il meglio di se ad una squadra che sottolinea e rende sinergica  l’esperienza che caratterizza e racconta ognuno di noi”.

Il bersaglio di Ambrosetti

Paolo Pulciani © A.S.Photo / Andrea Sellari

Per Riccardo Ambrosetti la nomina a vice è un segnale preciso. La prossima tappa è la candidatura alle Regionali. Che si terranno tra un po’. Ma è bene cominciare a darsi da fare per non arrivare impreparati al momento giusto. Prima di sapere di non essere il solo, non ha perso tempo ieri mattina ad Anagni il consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Subito dopo l’annuncio della nomina a vicesegretario provinciale del Partito della Meloni c’è chi lo ha visto aggirarsi in centro. E con l’aria molto più consapevole di quanto non lo fosse già di suo in realtà.

Pronto a spendere la sua recente promozione in modo da garantirsi un futuro. Del resto, basta guardare al modo in cui lo stesso Ambrosetti ha commentato la nomina a vicesegretario di Paolo Pulciani. Un Partito in cui, ha detto, «sono entrato quando era all’ 1,93%». Che ha avuto una «sicura crescita», tanto da portarlo ad avere “sempre più responsabilità sul territorio”.

Uomo in ascesa in un Partito che sale

Giorgia Meloni © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

Insomma: Ambrosetti si vede in ascesa. La domanda è quindi; dove vuole arrivare? E se fosse vero che alle Regionali non ci sarà spazio, perché con il taglio di 350 Parlamentari in caso di vittoria del Si al referendum tutti si riverseranno nelle liste per la Pisana?

Una lettura alternativa potrebbe far pensare ad una richiesta più pressante di un ingresso in giunta. Poltrona alla quale, e non da oggi, il consigliere non ha mai fatto mistero di ambire. Ma sarebbe, appunto, una lettura semplice e, alla luce della promozione, poco in linea con l’ambizione del personaggio. Che puntava, fino a qualche tempo fa, ad una candidatura alle Provinciali. Mentre il nuovo ruolo potrebbe indurlo a guardare più in alto. Referendum permettendo.

Un ragionamento semplice, in fondo. FdI è un partito in ascesa, che rischia seriamente di diventare la terza forza dello scenario politico nazionale. Un vicesegretario provinciale potrebbe avere da dire, in questo contesto, anche in ambito regionale. E pare fosse proprio questo il tono del ragionamento fatto ieri da Ambrosetti a chi gli è vicino. Un progetto che sarebbe avallato dal sindaco Daniele Natalia. Che di andare a Roma in questo periodo non ha proprio intenzione: un posto nella storia politica del territorio lo vuole: ma come il primo sindaco riuscito a riportare Anagni ai fasti della I Repubblica quando la città era un pullulare di aziende, Pil e di ricchezza economica.

Il sindaco si toglie una grana

Anche se la candidatura di Ambrosetti in Regione farebbe un po’ comodo al sindaco, con un calcolo politico preciso; la prospettiva regionale indurrebbe Ambrosetti a desistere dalle ambizioni comunali. Terminerebbe quindi, con soddisfazione dello stesso sindaco anagnino, il pressing fatto finora da Ambrosetti per ottenere un posto in giunta.

Se ne riparlerebbe, a quel punto, già a ridosso delle comunali. Quando un eventuale rimpasto sarebbe fuori discussione. Ambrosetti ci guadagnerebbe in termini di visibilità, Natalia in termini di tranquillità interna. Rimanendo, una volta in più, un uomo solo al comando. Mentre Ambrosetti rimarrebbe un uomo meno solo al vice comando di Fratelli d’Itralia. In coabitazione con Alessia Savo.