C’è vita a sinistra… del Pd

C'è vita a sinistra... del Pd. Ad Anagni lavorano sempre più a contatto Sinistra Italiana e Città Tre Punto Zero. Arrivando a mettere a punto un'idea di sviluppo della città. Utopistica? Il Pd però è ancora fermo alla polemica delle mascherine

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

È sicuramente troppo presto per definirlo un vero polo di sinistra, pronto a presentarsi sulla scena politica cittadina. Ma la sinergia che da tempo si sta chiaramente sviluppando ad Anagni tra la Sinistra italiana (che esprime l’ex candidato a sindaco Viviana Cacciatori) ed il movimento Città tre punto zero ( che propone l’ex esponente grillino Fernando Fioramonti) è evidentemente il risultato di un lungo processo di avvicinamento e di sentire comune su diversi temi.

Le note congiunte

Viviana Cacciatori

Basta unire i puntini. Oppure, se si vuole, leggere le ultime note pubblicate in modo congiunto dai due movimenti. Lo scorso 24 aprile in piena emergenza coronavirus, arriva il primo documento comune. In cui Sinistra Italiana e Città tre punto zero attaccano frontalmente l’amministrazione Natalia.

Due i punti caldi: la critica ad un governo cittadino che (questa la tesi dell’opposizione) vorrebbe rilanciare al più presto l’economia, anche mettendo in secondo piano le preoccupazioni per l’ambiente circostante; l’amarezza verso un centro destra locale che tende a vedere ogni critica come un insulto personale.

Passano pochi giorni e, appena qualche ora fa, arriva la seconda nota congiunta. Nella quale Sinistra italiana e Movimento Città Tre Punto Zero fanno un passo avanti. Proponendo un modello di sviluppo complessivo della città che consenta, a partire dalla gestione dell’uscita dalla fase di emergenza, di ridisegnare completamente l’immagine di Anagni. E dunque; chiusura totale del centro storico alle automobili; creazione di spazi verdi nuovi, come la Via degli Orti che in campagna elettorale fu un elemento forte della discussione cittadina; digitalizzazione spinta degli uffici pubblici, anche per evitare, in futuro, assembramenti e folle.

La visione complessiva

Sandra Tagliaboschi

Un progetto ambizioso, si dirà. Magari velleitario. Ma che, obiettivamente, contiene una visione complessiva della città. E che sia necessario avere una visione del dopo covid 19, lo conferma il fatto che anche la maggioranza, negli ultimi giorni: si veda l’intervista al sindaco Daniele Natalia su Alessioporcu.it (leggi qui Dopo Covid-19, «La mia città green, smart, produttiva: nessuno provi a fermarci»). O l’intervento dell’esponente di Fratelli d’Italia Filippo del Monte apparso sul quotidiano on line Anagnia.com.

Sta cercando di passare dalla gestione della fase 1 ad un tentativo di gestione di uscita dall’emergenza con la fase 2. Parlando apertamente di fase 3, quella (appunto) della riconversione complessiva della città. Il tutto mentre, dall’altra parte, il consigliere comunale del Pd Sandra Tagliaboschi insiste sulla polemica per i criteri della distribuzione delle mascherine. Polemica sacrosanta, per carità. Ma che ha, forse, il torto di far apparire il partito ad Anagni legato ad una visione di retroguardia, con nessuna idea di cosa fare “dopo”. Idee che invece il duo Sinistra Italiana- Movimento Città tre punto zero mostra di avere.