Pd, Costanzo sul fronte di Anagni: «State buoni, se potete»

La sensazione è che si vogliano limitare le beghe interne, in vista delle provinciali ormai imminenti. Per cui, calma e gesso, e poi si vedrà. Simone Costanzo, segretario provinciale del Partito Democratico, scende in campo per contenere l’incendio che si sta sviluppando all’interno del circolo di Anagni. (leggi qui il precedente)

Lo fa con un capolavoro di equilibrio, vagamente pilatesco: non prende il toro per le corna. Ma lo fa girare un po’ intorno al drappo rosso, sperando che si sfianchi. Per poterlo poi gestire meglio. Lo fa con una nota ufficiale che qualcuno, in altri tempi, avrebbe definito democristiana. Con quella nota, interviene sulle dichiarazioni di un alto papavero democratico anagnino, trapelate con perfidia a margine della conferenza stampa di fine anno del sindaco Fausto Bassetta.

Sintesi della dichiarazioni: il sindaco ci ha deluso, ci vuole una visione, tra un po’ rientrerò in campo per dire la mia.

Simone Costanzo ha ritenuto che fosse il caso di non spingere troppo sul pedale delle divisioni interne. E così la Federazione provinciale ha voluto ribadire «il pieno sostegno al sindaco Fausto Bassetta».

Ma il dibattito interno su Bassetta esiste. «Le questioni che ci sono, sono inerenti al Pd. Stiamo lavorando per fare si che ci sia un Partito unito e inclusivo. Che ci sia spazio per tutte le anime e per tutte le sensibilità politiche che lo compongono. L’obiettivo è quello di governare bene la città di Anagni rispetto agli anni bui del centrodestra».

Proviamo a leggere un po’ tra le righe.

Uno maligno penserebbe che “le questioni sono inerenti al Pd” equivalga al famoso “i panni sporchi si lavano in famiglia”.

Che dire “stiamo lavorando per far sì che ci sia un Partito unico ed inclusivo” equivalga a dire che, fino ad ora, questo Partito non c’è stato.

E che “anime e sensibilità politiche” sia solo un nuovo termine per non parlare (ancora) di “correnti”.

Traduzione: fate un po’ i bravi e smettetela di scannarvi. I coltelli, che ci sono, affilateli, ma usateli, semmai, dopo le elezioni. E non contro Bassetta, la sua amministrazione e tantomeno contro voi stessi. Perché rischiamo di farci male un po’ tutti.

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