Anagni, ipotesi dimissioni in massa: contattato già il notaio

Il Pd di Anagni in serata ha dato il via libera al passaggio in opposizione. Verso la sfiducia. Contattato il notaio per le dimissioni in massa: si sta mettendo a punto il documento politico. Ma per Ciprani i numeri ci sono.

La sabbia nella clessidra è sempre meno: il destino dell’amministrazione comunale di Anagni guidata da Fausto Bassetta potrebbe essere deciso già nelle prossime ore. Molto prima che il sindaco riunisca il Consiglio Comunale il 15 febbraio per esaminare la mozione di sfiducia presentata contro di lui.

Il primo cittadino è convinto di farcela. E di riuscire a superare lo scoglio. Perché Enzo Ciprani, uno dei ‘grandi vecchi‘ di palazzo Iacopo da Iseo, gli ha garantito che quel giorno avrà i numeri per governare. Gli ha anche elencato i nomi dei fedelissimi che gli faranno scudo, intorno ai quali poi costruire la nuova amministrazione cittadina. Perché – gli ha spiegato Ciprani – sbarazzandoti del Pd spalancherai le porte a quelli che non ti appoggiavano per via della presenza dell’assessore Tagliaboschi nel Gruppo: “Tre ne perdi e tre ne entrano“.

 

DIRETTIVO PD: BYE BYE BASSETTA

Il direttivo Pd questa sera alle 19 si è riunito. All’unanimità ha dato il via libera alla revoca della fiducia al sindaco. Passa senza intoppi la lina annunciata domenica dal segretario Francesco Sordo e dall’assessore sfiduciato Aurelio Tagliaboschi, presente il gruppo consiliare. (leggi qui The End il Pd decide di staccare la spina al sindaco Bassetta) L’atto verrà formalizzato nel consiglio comunale del 15 febbraio.

Il Partito Democratico ha deciso che in apertura di seduta si siederà nei banchi dell’opposizione. Per dare un segnale anche visivo della parte in cui stanno. A quel punto sarà uno dei consiglieri a leggere la dichiarazione con cui il Gruppo prende le distanze dal sindaco.

 

DAL NOTAIO PER LE DIMISSIONI

Nel frattempo c’è chi si sta portando avanti con il lavoro. In queste ore sono stati contattati alcuni studi notarili, non sono in città. È stato chiesto quanti giorni di preavviso sono necessari al notaio per autenticare le firme sotto un documento di dimissioni in massa. Che determinerebbero la caduta immediata dell’amministrazione cittadina.

Uno studio notarile ha dato la disponibilità «a qualsiasi ora del giorno della notte»

Allora perché non ci sono andati subito? Perché stanno mettendo a punto il documento politico che deve essere la premessa per le dimissioni di massa. E che deve essere un capolavoro di diplomazia politica: perché va proposto pure al Pd le cui firme sono indispensabili.

Durante la Direzione, in serata, il Partito ha preso in esame proprio questa ipotesi. E se ci propongono la sfiducia? Il Pd è pronto a firmarla ma a seconda dei contenuti politici. Ecco allora la ragione di procedere con cautela. Il Direttivo intanto ha già autorizzato il Gruppo a firmare senza ulteriori passaggi, conferendogli piena delega.

 

IL CASO MARANGONI

Nel documento vengono messe in evidenza una serie di responsabilità politiche attribuibili direttamente al sindaco.

Tra queste c’è il caso del mancato stop al termovalorizzatore Marangoni (leggi qui Marangoni brucia un pezzo della Maggioranza: l’AltrAnagni se ne va). Nel testo viene attribuita esclusivamente a Fausto Bassetta la responsabilità politica d’avere scelto di non fermare il rinnovo delle autorizzazioni rilasciate all’impianto lo scorso autunno.

Vengono indicate con precisione alcune date. Dalle quali emergerebbe che il Comune di Anagni aveva tutto il tempo necessario per presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. E lì chiedere anche la sospensiva immediata delle autorizzazioni. Invece il sindaco ha deciso di non farlo: “In solitudine, senza consultare il Consiglio, nel solco di un’atteggiamento che ha caratterizzato la sua intera amministrazione, fatta da solista e non da direttore d’orchestra”.

Un’altra serie di contestazioni riguardano le mancate scelte in materia di Ambiente “caratterizzate da continui, estenuanti e non giustificati rinvii delle decisioni che erano in capo a lui quale responsabile politico del settore”. Tra le ipotesi c’è quella di citare il continuo rinvio della decisione sull’isola ecologica  o lo sviluppo della rete fognaria che scende verso Santa Cecilia e Prato dell’Olmo.

 

DANIELA DIFENDE IL SINDACO

A difendere il sindaco è il consigliere regionale Daniela Bianchi. Nonostante la cacciata dell’assessore Pd Aurelio Tagliaboschi. «Io sto con Bassetta. Revocare la fiducia al sindaco Bassetta e far cadere un’amministrazione di centro-sinistra, di una città importante come Anagni, a meno di un mese della elezioni regionali significa non voler traguardare la città verso una posizione di forza nei futuri assetti della Regione».

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