Una scuola per ciascuno e così smettete di litigare (di F.Ducato)

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

 

di Franco DUCATO
Conte del Piglio (ma non) in Purezza

 

 

Due bei prefabbricati. Grossi quel tanto che basta a mettere fine, almeno si spera, alla guerra che da anni ad Anagni caratterizza i due principali istituti scolastici della città. Acquistati da un privato. Che poi li affitterebbe all’amministrazione. È la soluzione che sembrerebbe essere stata trovata, in vista dell’inizio dell’anno scolastico, dall’amministrazione guidata dal sindaco Fausto Bassetta. Che, per quanto riguarda il settore pubblica istruzione, vede la presenza del vicesindaco, Simona Pampanelli.

 

Ricapitolando; ad Anagni da anni due scuole vivono in una situazione paradossale; due fabbricati posti in zona Finocchieto, a pochi metri di distanza, ma appartenenti uno ad una scuola, uno all’altra. Qualche anno fa alcune aule vengono passate da un Istituto (il primo) all’altro ( il secondo). Con una promessa solenne; “sarà una soluzione provvisoria”. Ma poiché in Italia “non c’è nulla di più definitivo del provvisorio“ (Prezzolini), quelle aule rimangono a chi sono state provvisoriamente concesse.

 

Pianti, rabbia, scioperi, manifestazioni, ricorsi al Tar. Nulla, non si trova una soluzione. Fino a che, qualche giorno fa, l’illuminazione. Ed infatti, il sindaco convoca una riunione di maggioranza “su indicazione dell’assessore ai lavori pubblici” (almeno così sta scritto sulla solita chat di maggioranza) proprio per illustrare il modo escogitato per risolvere il tutto. Di che si tratta? Un’intuizione è arrivata quando più di qualcuno, qualche sera fa, ha visto il sindaco, assieme ad altri assessori e consiglieri, recarsi in zona Finocchieto per effettuare un sopralluogo.

 

E dunque, come detto, l’idea sarebbe quella di creare i due prefabbricati. Più spazio, meno possibilità per le dirigenze scolastiche delle due scuole di beccarsi, come sembra facciano amabilmente (ma anche no…) da anni.

 

E però c’è un problema. Anzi più d’uno
1- Il tempo; l’anno scolastico comincia tra meno di due settimane. Come si fa a realizzare tutto in così poco tempo?
Anche perché

2- Non si tratta di un impegno di poco conto: se la cifra indispensabile per l’investimento dovesse superare il limite entro cui si ammette l’affidamento diretto (80.000 euro), bisognerà fare una gara. Ed in quel caso i tempi non si allungheranno?

 

Di qui l’idea che, secondo le talpe cattivelle della maggioranza, potrebbe essere utilizzata per aggirare l’ostacolo; far acquistare i locali da un privato “amico”; che provvederebbe poi ad affittarli al comune.

 

Soluzione fantasiosa in effetti. Del tutto legale. Ma che sa un po’ di escamotage.
Non sarebbe stato meglio mettere d’accordo le due dirigenze?

 

Ma già, in quel caso sarebbe stato necessario prendere una decisione e portarla avanti.

 

Sembra difficile ad Anagni, di questi tempi.

 

 

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