L’insolito destino che incrocia le strade di Bassetta e Natalia (di F. Ducato)

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Il quadro politico provinciale che cambia all'improvviso a poca distanza dall'elezione a sindaco. Una circostanza che crea diverse similitudini tra il contesto in cui sta governando il sindaco di Anagni e quello in cui si ritrovò a muoversi il suo predecessore

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

E alla fine ad Anagni i percorsi di Daniele Natalia e Fausto Bassetta potrebbero non essere poi così distanti.

Prima di vedere il primo cittadino (attuale) compiere gesti di tipo apotropaico (scaramantico), è bene spiegare questa affermazione.

Per farlo, bisogna partire da un punto fermo. Come è ormai noto a tutti, le elezioni per la presidenza della Provincia hanno visto il trionfo di Antonio Pompeo e la disfatta di Tommaso Ciccone. (leggi qui Provincia, la tripla vittoria di Pompeo e le coltellate alla schiena di Ciccone e qui Ecco cosa è successo nelle urne: l’appunto dimenticato che permette di ricostruire tutto).

Una sconfitta era forse prevedibile e prevista; una disfatta no. Tanto è vero che, un secondo dopo, si è scatenato il dibattito tra le varie anime del centro destra. Con Tommaso Ciccone ad attaccare (leggi qui E Tommaso Ciccone “rottama” Forza Italia), e Fabio Forte a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. (leggi qui Il delitto perfetto per uccidere Abbruzzese ma che inguaia la Lega)

 

Ora. In questo scenario di tutti contro tutti, ad Anagni cosa potrebbe succedere?

Domandarselo è giusto, se non altro perché la città dei papi è stata, non un secolo fa ma solo nel giugno scorso, il simbolo della rinascita del centrodestra unito. Ed è stata, a torto o a ragione, il laboratorio di un possibile futuro polo conservatore. Che ora, a quanto pare, non c’è più.

Ed ora che Forza Italia perde pezzi, e la Lega avanza, in quel laboratorio cosa potrebbe accadere?

 

Per provare a capirlo, un dato può essere utile. Il sindaco Daniele Natalia qualche giorno fa era impegnato in un incontro riservato. Organizzato per portare avanti la causa della difesa dell’ospedale. Qualche settimana fa si era speso sui giornali locali per illustrare un possibile futuro per la zona della ex polveriera.

Insomma, l’immagine di una sindaco che lavora per la propria città. Come è logico che sia. Ma anche la possibile via d‘uscita di un sindaco che ha solo questa strada per sopravvivere alla lotta intestina del suo schieramento. Ovvero, produrre (in fretta) risultati; aumentare il proprio credito personale; diventare autorevole al di là della debolezza delle forze che lo hanno innalzato sul trono di primo cittadino.

Per evitare di diventare pedina di giochi che, altrimenti, potrebbero schiacciarlo.

 

Del resto, è storia nota a tutti il fatto che la candidatura di Daniele Natalia (poi risultata azzeccatissima) sia stata fino all’ultimo osteggiata dalla Lega. Che, nella conferenza stampa di proclamazione tenutasi a Frosinone, dovette fare platealmente marcia indietro. La vittoria ha poi calmato le acque.

Ma eventuali nuove frizioni sarebbero difficili da gestire. A meno che Natalia, come detto, non acquisisca un credito personale che gli consenta di essere al di sopra di beghe del genere.

 

Ecco spiegata la paradossale vicinanza al sindaco di centrosinistra che lo ha preceduto, Fausto Basetta. Simile il meccanismo di partenza; in tutti e due i casi un percorso che mira a marcare la propria autonomia rispetto allo schieramento di partenza.

La differenza sta nel fatto che il colonnello non è riuscito, nel tempo, a dominare la scena, finendo per farsi schiacciare dal gioco delle correnti. Natalia, indubbiamente più scafato, potrebbe farcela.

Anche perché il primo cittadino è aiutato da una giunta, sia detto senza nessuna offesa personale, non lo sovrasta né sull’aspetto politico né su quello amministrativo.

Le manifestazioni estive hanno, per ora, tenuto alta la stella di Carlo Marino. Per il resto, delle due donne, Jessica Chiarelli e Floriana Retarvi, è difficile ricordare azioni ed iniziative di gran significato. Mentre Vittorio D’Ercole e Simone Pace hanno da tempo assunto un atteggiamento silente.

 

Un panorama nel quale risaltare, obiettivamente, non è difficile.