E il sindaco va a sbattere nel parcheggio (di F. Ducato)

foto: courtesy Anagnia.com

La decisione 'temporanea' di trasformare uno degli scorci più suggestivi di Anagni in un parcheggio per auto. La lettera aperta del Conte del Piglio al sindaco Daniele Natalia

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Gentile Sindaco Daniele Natalia

Chi Le scrive, come Lei ben sa, non è originario di Anagni. Ma, essendo da sempre un appassionato di storia e letteratura, è intimamente legato alle vicende della città che Lei amministra da qualche mese.

Come estensore delle noterelle che il direttore Alessio Porcu ha la bontà di pubblicare sul suo giornale, seguo da qualche anno le vicissitudini politiche di una realtà sempre frizzante. Non c’è davvero da annoiarsi nel raccontare ciò che accade nel Suo comune. Magari con un filo di vena romanzesca. Ma, Le assicuro, sempre con un robusto elemento di verità.

Parliamo, in fondo, di politica. Cioè di una realtà, per sua natura, mutevole, sgusciante, cangiante. In cui vero e falso, destra e sinistra, maggioranza ed opposizione, durano lo spazio di un mattino (e Lei lo sa bene…). Fa parte del gioco. Non ci stupiamo più di tanto. Siamo (tutti e due) vecchi commedianti, in questo senso.

C’è però qualcosa che dovrebbe rimanere al di sopra di tutto ciò. Al di sopra del chiacchiericcio della politica e dei suoi (talvolta modesti) interpreti. E quel qualcosa è la bellezza della Sua città. Il cui rispetto dovrebbe prevalere su tutto. Mi dicono invece che da qualche ora uno degli scorci più suggestivi di Anagni, Piazza Innocenzo III, è diventata un parcheggio per auto. Nelle ultime ore si stanno moltiplicando foto, polemiche, discussioni, sulle strisce bianche che deturpano lo spazio antistante alla cattedrale di Santa Maria. Mi dicono di cittadini sbigottiti, e di turisti increduli per lo spreco di tanta bellezza. 

Tutto nascerebbe, se non capisco male, dalla vicenda della chiusura del parcheggio multipiano. Che L’avrebbe costretta a cercare una soluzione alternativa. E, ovviamente «temporanea». Anche non evidenziando, come ha avuto modo di fare Ennio Flaiano, che “In Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio», resta lo spazio per alcune considerazioni.

1Il parcheggio chiuso disponeva di circa 200 posti. La Sua decisione consentirà, se va bene, di recuperarne una ventina. Non c’era altro modo? Davvero valeva la pena, per così poco, di rischiare tanto clamore?

2La decisione non era stata comunicata a nessuno. Non ufficialmente, almeno. Vista la delicatezza della vicenda, non sarebbe stato opportuno avvertire la cittadinanza? Anche perché Lei stesso, da consigliere comunale d’opposizione, aveva spesso criticato la precedente amministrazione per le decisioni prese spesso in modo improvviso ed estemporaneo. Quei difetti che ora, mi consenta, Lei sta dimostrando ora.

3Il periodo natalizio vede, fisiologicamente, un netto aumento di persone (cittadini e turisti) che vengono a visitare il centro storico. Persone che adesso, con la piazza intasata di auto, ci penseranno due volte prima di muoversi. Non mi pare un gran risultato. 

Torno a chiedere
Sindaco, ne valeva davvero la pena?


Cordialmente Suo

FRANCO DUCATO
Conte del Piglio (ma non) in Purezza

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