Anagni -6, verso il ballottaggio. Gli amici di Natalia e le strade di Tasca (di F. Ducato)

A sei giorni dal turno di ballottaggio ad Anagni. Le differenze tra i due schieramenti: a chi si rivolgerebbero Daniele Natalia e Daniele Tasca una volta eletti. Uno punta sulle buone relazioni in politica. L'altro sulla conoscenza degli uomini che fanno camminare la macchina

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Adesso che il termine ufficiale (solo quello ufficiale…) per gli apparentamenti nel ballottaggio è scaduto, e nessun accordo è stato stipulato, la questione vera è: come si comporteranno i due aspiranti sindaci di Anagni, in caso di elezione? A chi si rivolgeranno quando avranno bisogno di un interlocutore al di fuori delle mura cittadine?

Domande a cui è possibile rispondere osservando i comportamenti, nelle ultime ore, dei due contendenti alla carica di primo cittadino di Anagni.

 

Gli amici di Natalia

Daniele Natalia, per esempio, sabato sera era presente al Benito Stirpe: come migliaia di altri cittadini della provincia di Frosinone. Passione per il calcio, si dirà. Ed è certamente così. Ma anche una strategia. Quella di utilizzare il successo del Frosinone calcio come rampa di lancio per l’ultima fase della sua campagna elettorale.

A testimoniarlo non sono tanto i selfie che lo ritraggono in compagnia del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, del senatore Massimo Ruspandini, del presidente del parlamento europeo Antonio Tajani. Tutti ciociari doc. Ma anche, ovviamente, tutti esponenti di primo piano delle istituzioni.

Un messaggio chiaro, quello mandato da Natalia: accreditare il suo profilo istituzionale di fronte all’elettore. Ricordare a tutti che è in grado di interagire con quella che, nei fatti, è già classe dirigente. E far passare, dunque, l’idea che anche Natalia fa (farà?) parte di quella classe dirigente.

L’ultima settimana elettorale di Natalia sarà, con ogni probabilità giocata su toni basi, rassicuranti, puntando molto sull’immagine, appunto, istituzionale che si sta creando da tempo.

 

Le strade di Tasca

Dall’altra parte invece Daniele Tasca, soprattutto nelle ultime ore, ha scelto una strada completamente diversa. Una strategia che si gioca soprattutto sui social (sui quali Natalia è presente, ma in modo meno incisivo del rivale). Con un’accelerazione impressionante.

E con cui Tasca lancia una serie di messaggi chiari:
1– Rappresentare la concretezza del mondo del lavoro, la vita vera contro la vacuità del mondo della politica (“Non sono uno slogan, non sono uno spot o una intervista. Sono un uomo in carne ed ossa con 59 anni di storia vissuta, piena di alti e bassi, come ognuno di voi”);

2– Proporre un’immagine personale immacolata (“una carriera lavorativa onorata e lusinghiera, mai macchiata e lontana da ogni minima voce e sospetto di disonestà”);

3– Puntare su questioni concrete, per far emergere il taglio più pragmatico della sua proposta. E mettere a nudo le contraddizioni di chi, come Natalia, ha governato per diversi anni. Come nel caso della Sanità (“ (gli elettori) non dimenticano, ad esempio, che la chiusura dell’ospedale di Anagni (la sanità, è bene ricordarlo, è una competenza della Regione Lazio) è avvenuta durante la presidenza Polverini, quando al governo della città c’erano dei signori che mi pare di riconoscere tra le fila del mio avversario. Noi eravamo in piazza a difendere il nostro Ospedale e non ricordiamo di aver mai visto nessuno di loro. Come possono coloro che hanno agevolato la chiusura prometterne la riapertura?”). Oppure la ex polveriera (“il Comune, guidato sempre da questi signori, ha indebitato l’amministrazione per l’acquisizione della ex polveriera, senza avere la minima programmazione sulla sua destinazione futura. O forse c’è, ma non lo possono dire”).

4– Smarcarsi dall’ingombrante ombra di Casapound e riaffermare la sua autonomia (“se volete ancora giudicarmi in base a quanto dicono i “bene informati”, cioè sul mio presunto colore politico, è un vostro diritto, ma sappiate che non farete il bene di Anagni”).

 

Le differenze

In sintesi: Tasca cerca di impersonare il mondo concreto, quello del lavoro, a cui i cittadini possono fare riferimento in modo affidabile. E se avesse bisogno di un interlocutore, a chi si rivolgerebbe?

Anche in questo caso, come nell’analisi precedente (leggi qui Anagni -7 al voto: ma una volta tanto sarà facile scegliere), la differenza di impostazione e di impronta tra i due candidati è chiara.

Daniele Natalia punta sulla sua rete di relazioni, che gli deriva dalle amicizie e dal suo passato fatto di frequentazioni con la politica. Può contare su Mario Abbruzzese e Antonio Tajani, su Nicola Ottaviani e Massimo Ruspandini e l’elenco potrebbe continuare… ciascuno posizionato nel posto giusto.

Daniele Tasca punta sulla sua esperienza di trent’anni in Regione, in posti chiave per la burocrazia. E sulla rete di contatti ed amicizie tra i colleghi che si trovano negli snodi vitali: lì dove occorre un consiglio per evitare le insidie su una pratica che rischia di arenarsi.

Affidabilità politica ed amministrativa contrapposta ad affidabilità politica e tecnica.

 

Il contorno

Tra qualche giorno si saprà cosa preferiranno gli elettori. I cittadini un’idea più chiara potrebbero farsela anche in un possibile incontro pubblico, fissato probabilmente per mercoledì o giovedì prossimo, per parlare di Sanità. Un tema caldo, su cui si gioca buona parte delle elezioni.

Nel frattempo, sempre mercoledì prossimo, sembra sia in programma, a Frosinone, una riunione dei quadri provinciali del Pd. Alla presenza dei dimissionari anagnini: il segretario Francesco Sordo ed il presidente Maurizio Bondatti. Per fare il punto sulla situazione dopo il tracollo del Partito in città. E vedere come ed in che modo sarà possibile far ripartire il Pd che fino a pochi mesi fa era la forza di maggioranza relativa. E della quale, dal 10 giugno scorso, sono rimasti pochi voti e tante polemiche.

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