Anche agli Zingaretti nel loro piccolo girano i coglioni

Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti perde la pazienza di fronte al caos rifiuti a Roma. Ed a San Basilio dice " I cittadini di Viterbo, di Frosinone, di Albano, dell'Emilia, dell'Abruzzo, della Puglia, si sono rotti i coglioni di prendere la monnezza che Roma non riesce a mettere sul proprio territorio”.

Otto anni da Governatore del Lazio, quattro e mezzo da presidente della Provincia di Roma, quattro da Parlamentare Europeo, due da Segretario nazionale del Partito Democratico. E mai una parola fuori posto. Non un’imprecazione, non un’espressione di cattivo gusto: niente di salace, le battute alla Berlusconi manco a pensarle. Da oggi però è ufficiale: anche a quelli come Nicola Zingaretti girano i coglioni. Espressione sua.

Il tutto è avvenuto in un contesto degno del celebre libro dei comici Gino & Michele: ‘Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano

Quando ce vò ce vò

Nicola Zingaretti durante l’incontro a San Basilio

Lo scenario è San Basilio, alla periferia Est di Roma. Il Governatore del Lazio è impegnato nell’inaugurazione di una nuova area giochi. Fa caldo, niente cravatte, tutti si sentono un po’ più in libertà. C’è quel minimo di sciacallamento estivo che avvicina molto le persone. Ci sono le casalinghe con i nipotini, i pensionati con le badanti, la gente del quartiere che è venuta a vedere da vicino.

È proprio in quel clima di rione che una signora chiede al governatore perché ci sono tutti quei cumuli di spazzatura vicino alle loro case. Nicola Zingaretti afferra il microfono. Le maniche della camicia bianca sono arrotolate e l’ultimo bottone sul collo lascia passare abbastanza aria: ma a lui il colorito è cambiato di tonalità. Come se da dentro, il corpo avesse voluto rispondere “E mò te risponno io signo’, mò t’ ‘o dico io perché stà la monnezza”.

Le parole che escono dalla bocca invece sono altre. Anche se il tono è lo stesso. “Io, per correttezza istituzionale stavo zitto. Ma se lei lo vuole sapere signora, glielo dico. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia passando per la Sardegna, ovunque nella Repubblica Italiana la gestione dei rifiuti è in carico ai Comuni: le Regioni fanno la programmazione ed indicano ai Comuni quello che devono fare”. (leggi qui I sondaggi, la discarica e il commissariamento: scontro finale).

Ci siamo rotti i coglioni

Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica

È un crescendo rossiniano: il tono si fa più alto e le parole più veloci. “Sono due anni che noi diciamo al Comune di Roma che deve dotarsi di un sito dove conferire i rifiuti. E sa perché? I cittadini come lei, di Viterbo, di Frosinone, di Albano, dell’Emilia, dell’Abruzzo, della Puglia, si sono rotti i coglioni di prendere la monnezza che Roma non riesce a mettere sul proprio territorio”.

E perché la monnezza di Roma dovrebbe smettere di fare il giro d’Italia? “L’Europa dice che i rifiuti si devono lavorare vicino a dove vengono prodotti. Sono due anni che mi prendo la responsabilità, perché il Comune di Roma non fa il proprio dovere, di firmare delle ordinanze dove obbligo le discariche di Viterbo, della Ciociaria e di altri Comuni ad ospitare la ‘monnezza’ che Roma e il Comune non riesce a collocare“.

E visto che il tappo è saltato, allora avanti con tutta la botte. Strilla “Paghiamo la tassa sui rifiuti più alta d’Italia, ma l’Ama è una società praticamente fallita. Ha cambiato otto amministratori delegati in cinque anni. Abbiamo un Comune che ha cambiato quattro assessori in cinque anni. È una vergogna, non c’è programmazione e non si riesce più a raccogliere la monnezza per la strada”.

Sorci e cinghiali

Foto Silvere Gerard / Imagoeconomica

E poi il giardino zoologico. “Ci sono dei sorci grossi così e i cinghiali perché la città non riesce più a essere pulita, è una vergogna“.

Zingaretti ha invitato la cittadina a essere presente con lui a Viterbo “a spiegare alle famiglie, da cui sono stato eletto, i motivi per cui da tre anni gli abbiamo riempito la discarica con i rifiuti nostri, perché qui nessuno decide. È una vergogna, non mi stancherò mai di dirlo“.

È ufficiale: anche a Zingaretti girano.