Anche il Prefetto è sottoposto a interpretazione…

La lettera del Prefetto? Ormai tutto viene sottoposto ad interpretazione. Anche le sue note ai sindaci vengono interpretate.

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

La lettera è del Prefetto e si riferisce a Latina. No, è una mera trasmissione di una circolare del ministero dell’Interno da parte della Prefettura a tutti i Comuni e non riguarda solo Latina, che anzi è in regola. (Leggi qui il precedente: Modalità mista, ora interviene il prefetto. E leggi anche: Se il Prefetto è come la Madonna: tutti chiedono miracoli).

A Latina accade di tutto, anche che il Prefetto venga interpretato. In Italia da sempre le leggi si interpretano, figuriamoci se la politica non interpreta pure il Prefetto.

L’interpretazione della lettera

Maurizio Falco (Foto: Stefano Carofei / Imagoeconomica)

Accade così che da un lato la minoranza di centrodestra in Consiglio comunale a Latina (FdI, Lega, Latina nel cuore) da una settimana abbandona le Commissioni consiliari quando vengono convocate “in modalità mista“. Perché? Secondo loro la missiva della Prefettura afferma che non si può fare; dall’altra parte la maggioranza di programma (Lbc, Pd, FI, Fare Latina, M5S, Riguarda Latina, Per Latina 2032) ribadisce che Latina è in regola.

Lo fa con le parole di Massimiliano Colazingari (civica Per Latina 2032) che, da grillo parlante e anima critica dell’attuale amministrazione nelle ultime settimane, venerdì corre in soccorso della stessa in qualità anche di ex presidente del Consiglio comunale per i 5 anni passati. È lui a fornire una nuova interpretazione dell’incriminata missiva.

Il centrodestra abbandona l’aula in avvio di seduta e lui prontamente prende la parola: «Non è una nota prefettizia, ma un mero trasferimento di una nota del ministero dell’Interno, che esorta i Comuni che non siano ancora dotati di un apposito regolamento che consenta la partecipazione a Consigli e commissioni in modalità alternativa a quella in presenza, di adottare gli atti previsti per queste modifiche normative; altrimenti, non possono svolgere le sedute in videoconferenza».

«Non è il caso del Comune di Latina, perché il nostro Comune ha già normato tutto questo, con due modifiche regolamentari, nel luglio e nel novembre 2020».

Un’interpretazione per tutto

E la nota del Segretario comunale, anch’essa criticata dall’opposizione? «Il segretario è il massimo organo tecnico di un Comune e il suo parere è vincolante».

E l’eccezione – sempre del centrodestra – che lo stato di emergenza sia finito al 31 marzo, e quindi anche la modalità da remoto? «È un’eccezione decaduta di fatto, poiché al termine dello stato di emergenza sono state effettuate convocazioni in modalità di videoconferenza mista, innestando quindi una prassi. E la prassi è fonte di diritto secondaria. Quindi, siamo pienamente legittimati allo svolgimento».

Prassi, Prefetture, ministero dell’Interno: a Latina, come in Italia, tutto si interpreta.

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