Angelozzi felice e prudente: “Siamo più forti ma l’obiettivo è la salvezza”

Il direttore dell’area tecnica del Frosinone ha tracciato un bilancio dopo la chiusura del mercato. Si è detto soddisfatto: “Squadra più completa, abbiamo risanato la società al 90% per arrivare ad un calcio sostenibile”. Ha rivelato di aver allungato il contratto e di essersi commosso per il caso-Kujabi

Alessandro Salines

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Promosso a pieni voti dalla stampa specializzata (per la Gazzetta dello Sport è un mercato da 7,5), 45 operazioni tra acquisti e cessioni (sono un centinaio da quando si è insediato, ottobre 2020), obiettivi raggiunti ed una società che in 2 anni della sua gestione esce “pulita” al 90%. Guido Angelozzi archivia la lunga sessione di calciomercato con un grande sorriso di soddisfazione.

Il plenipotenziario del club giallazzurro, fresco di rinnovo fino al 2025 (lo ha annunciato lui stesso) tira le somme nella rituale conferenza all’indomani dello stop alle trattative. “Sono molto soddisfatto, in 2 anni abbiamo cambiato filosofia e siamo sulla buona strada per raggiungere quel calcio sostenibile che desidera il presidente Stirpe e tutti quanti noi” ha detto nella sala stampa dello Stirpe.

I modelli da seguire sono l’Empoli ed il Sassuolo. La società è stata risanata al 90% ma voglio anche precisare che negli anni passati la squadra ha ottenuto risultati importanti come 2 promozioni in A che sono un grande traguardo per una città come Frosinone. Purtroppo quei 2 campionati hanno complicato la vita a livello economico”.

Plusvalenze ed investimenti

Giuseppe Caso, uno dei colpi di Angelozzi

Guido Angelozzi si è affrettato a precisare che il Frosinone non ha solo incassato ma anche investito su giocatori di prospettiva. Insomma ha ribattuto a chi ha sostenuto che sono arrivati tanti prestiti. “La plusvalenza di Gatti è stata una soddisfazione non solo economica, lunedì ero a Torino e mi sono emozionato al suo debutto con la Juve” ha rivelato.

Poi abbiamo ceduto Novanovich e Canotto. Debbo dire che il mio lavoro è stato ottimamente sostenuto. Il presidente Stirpe negli ultimi giorni mi ha chiesto di fare qualcosa di più, uscendo fuori budget ed andando a prendere giocatori di spessore. E lo ringrazio, ci ha spinto a fare di più”.

La società a giugno 2023 potrà decidere se autofinanziarsi o percorrere un’altra strada. L’input che ha dato Stirpe è quello giusto, anche se la strada è stata più difficile. Tutto questo andrà sostenuto dall’ambiente. Sento dire che ci sono tanti prestiti ma il calcio è cambiato. I giocatori a titolo temporaneo li prendono tutti comprese le big e noi ci stiamo adattando. Allo stesso tempo abbiamo fatto anche degli investimenti importanti, come ad esempio Caso (richiesto in Serie A e B), Borrelli ed Insigne pagato nello scambio con Ciano”.

“Squadra completa, prima la salvezza”

Luca Mazzitelli e Mario Sampirisi

L’obiettivo non cambia malgrado gli ultimi rinforzi facciano pensare al contrario. Prima la salvezza e poi si vedrà. “Abbiamo migliorato la squadra, ora è completa con diverse alternative in tutti i ruoli quasi tutti sullo stesso livello” ha spiegato Angelozzi.

L’asticella ora deve alzarsi sotto il profilo del gioco. A Grosso ho detto: questa è una A2, tutte si sono rafforzate, il Como che arriva qui sabato ha preso Fabregas, Cutrone e Baselli. Ed ho citato solo qualche squadra. Noi dobbiamo pensare alla salvezza, una volta raggiunta vedremo se alzare il tiro. Sulla carta siamo migliori della scorsa stagione. E poi non si deve sottovalutare che questa è una squadra nuova e va assestata. Gli ultimi 5 acquisti (Sampirisi, Mazzitelli, Insigne, Ravanelli e Frabotta ndr) sono arrivati nel giro di 8 giorni. Va dato loro il tempo necessario ma sono fiducioso. E Grosso, lo ripeto, è l’anello più importante di tutto l’ingranaggio e che sta lavorando benissimo”.

Nel segno dei giovani e degli italiani

Guido Angelozzi

Ancora una volta è stato un mercato dove la linea verde ha prevalso senza trascurare gli elementi di esperienza. “La filosofia è quella – ha aggiunto – Quest’anno abbiamo una rosa con 14 under e 12 over. E’ una soddisfazione perché i grandi club vogliono affidarci giocatori di grande prospettiva. Per me è un orgoglio. E poi i tifosi vogliono vedere ragazzi che lottano, giocano bene e fanno risultato. Abbiamo perso a Benevento, ma la squadra è stata applaudita. Questa è la nostra filosofia che vale per la Primavera1 e il settore femminile. Alla lunga questo percorso darà dei frutti, considerando anche gli investimenti sulle strutture. Il nostro presidente guarda sempre avanti nonostante il brutto periodo”.

Frena sull’inserimento in prima squadra di qualche Primavera. “C’è grande sinergia tra me, Frara, Gorgone e Grosso ma ci vuole tempo”, ha continuato.

Gennaro Borrelli

Non solo giovane ma anche più italiano rispetto ad un anno fa. “Siamo andati fuori dall’Italia perché avevamo seguito l’estero – ha rivelato – Quest’anno avevo qualcosa in più da spendere e il presidente ci ha detto: se incassiamo, investiamo. Da qui l’opportunità di arrivare a Caso ed altri ragazzi. Abbiamo visto anche che qualche straniero ha avuto problemi di ambientamento e quindi abbiamo preferito non prenderli. Non pensavo sinceramente che Frabotta potesse venire in B, sul ragazzo c’era anche il Genoa. Stavo trattando un altro difensore ma mi sono ricordato di lui, lo avevo in testa. E siamo stati anche fortunati”.

Kujabi da libro cuore

Kalifa Kujabi

Resta ancora ai box il giovane centrocampista gambiano prelevato dalla Torres. La cittadinanza non è ancora arrivata e quindi il giocatore non è stato tesserato. Ma il Frosinone non lo ha abbandonato e lo terrà in attesa che la situazione si sblocchi. Angelozzi racconta il caso non senza emozionarsi. Un caso diventato umano. Una storia da libro cuore per un ragazzo che ha già un vissuto difficile, arrivato in italia su un barcone.

“Il ragazzo ha le carte in regola ma c’è un iter burocratico da seguire – ha affermato il direttore – La cosa mi dispiace: oltre al lato umano, il ragazzo è bravo. Ma non può avere il contratto per ora. Lui è sposato in Italia, ha due figli. La famiglia sta con lui. Ieri quando l’ho visto mi sono commosso per lui, ci guarda con quegli occhi grandi pieni di speranza”. Angelozzi quasi trattiene il fiato. “Kujabi sta perdendo un’occasione di diventare professionista. Lo sto aiutando io, soldi che poi dovrò riavere, per le sue spese” ha confessato Angelozzi.

Il presidente però non vuole che vada a giocare in Serie D. E per tutti noi è un caso umano, ci fa tenerezza. Speriamo che questa cittadinanza arrivi (“Non ci sono certezze sui tempi, può arrivare tra 3, 6 mesi o 1 anno. E’ una questione umana e professionale, perché il ragazzo sta perdendo un’occasione che può cambiargli la vita”, è intervenuto Piero Doronzo, direttore organizzativo). C’è una legge dello Stato, serve semplicemente una firma.

Non manca un po’ di rammarico

Angelozzi ha ringraziato Gori per quanto fatto a Frosinone

Angelozzi non è tipo che si nasconde ed ammette che non sono state tutte rose e fiori. Una spina c’è. L’unica cosa che mi è rimasta come un peso in gola è Matarese ha svelato.

Fino a ieri l’ho pregato di fare la risoluzione onerosa, lo avremmo pagato e da oggi avrebbe potuto accasarsi. Evidentemente non consigliato per il meglio è rimasto. Sono 3 anni che non rientra nei programmi. E’ l’unica cosa che mi ha dato amarezza”.

Angelozzi ha voluto ringraziare lo staff e tutta la segreteria. “Poi il mio amico e collaboratore Piero Doronzo, Frara lo scouting – ha chiosato – Dobbiamo chiarire un aspetto: oggi il lavoro più complicato è cedere i giocatori. Grazie ai miei collaboratori ed al lavoro della società siamo riusciti a cederne tanti”. Infine ha voluto ringraziare pubblicamente Ciano e Gori per quanto fatto per il Frosinone. “Hanno capito che era finito un ciclo ed hanno accettato la cessione”.