Anita alza la voce: niente tagli alle Motorizzazioni

Alla fine si è mossa la flotta. Quella formata da decine di migliaia di camion che raggiungono tutti i giorni ogni punto del mondo: tutti i top player nazionali. Soprattutto si è mosso lo Stato Maggiore: Confindustria e Anita, l’associazione Nazionale dell’autotrasporto. Ai massimi livelli. Per mandare un segnale. Forte. Alla politica ed burocrazia che sta negli apparati. È solo un caso che il casus belli riguardi Frosinone: il vero messaggio partito in queste ore è nazionale. E dice: non pensate di fare risparmi sulla pelle dell’autotrasporto.

IL CASUS BELLI
Tutto nasce nei giorni scorsi. L’allarme lo lancia Francesco Scalia, senatore della Repubblica (Pd). Non è uno qualsiasi. È il segretario di presidenza della strategica commissione Industria di Palazzo Madama. L’hanno avvisato che gli uffici della Motorizzazione Civile di Frosinone potrebbero essere soppressi. Ecco perché da mesi restano inascoltate le lamentele degli utenti, le segnalazioni degli operatori. Il personale non c’è. E nemmeno viene rimpiazzato. «Temo che si prospetti la chiusura» dice Scalia.

 

I NUMERI IN CAMPO
Sono enormi i numeri in campo, migliaia i posti di lavoro legati all’autotrasporto in provincia di Frosinone. In tutto operano 1.438 imprese che danno lavoro a 6.005 addetti. Solo le autoscuole sono 60 e ci lavorano, tra titolari e dipendenti, circa 200 persone. Gli studi di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto sono un centinaio con una media di 3 posti di lavoro in ognuno di loro. E poi ci sono le decine di centri autorizzati per la revisione, con i loro tecnici ed il loro personale amministrativo. Solo al settore delle revisioni e delle pratiche di immatricolazione, fanno capo circa 600 posti di lavoro.

 

NENCINI RASSICURA MA…
Scende in campo il vice ministro dei Trasporti e della Infrastrutture Riccardo Nencini. Lo sollecita da Frosinone l’avvocato Gian Franco Schietroma, il numero 2 del Psi del quale lui è l’uomo di punta. Rassicura, nelle ore scorse e dice che la Motorizzazione Civile di Frosinone non verrà soppressa.

Ma non basta. Il settore è in fibrillazione. C’è un sottile segnale d’allarme ben più grave della semplice situazione di Frosinone.

A coglierlo è il vice presidente degli industriali del Lazio e presidente di Unindustria di Frosinone Giovanni Turriziani insieme al suo predecessore (e oggi presidente della Camera di Commercio) Marcello Pigliacelli. Anche lui non è uno qualsiasi: ha sfiorato l’elezione a presidente nazionale di Anita, è stato uno dei sei membri del comitato esecutivo nazionale dell’autotrasporto fino allo scorso mese di maggio.

Il timore è: la prossima ondata di tagli, nel nome dei risparmi, potrebbe riguardare gli uffici della Motorizzazione. Generando così enormi difficoltà ad un settore strategico per l’economia.

Scatta l’operazione di squadra. Viene coinvolto il livello nazionale. Il caso arriva fino al massimo livello. È Thomas Baumgartner , presidente nazionale di Anita: è quello che, con un accordo spurio dell’ultimora tra Umbria – Nord Italia e Puglia, ha soffiato la presidenza a Pigliacelli, presiede la Fercam un colosso con 63 filiali ed un parco automezzi tra i più grandi in Europa.

 

LA FLOTTA SCENDE IN CAMPO
Si muove direttamente herr Baumgartner. E tuona che bisogna «evitare che si creino ulteriori tensioni tra gli operatori che da mesi si stanno facendo carico delle difficoltà in cui versa l’Ufficio provinciale, le quali devono trovare una rapida soluzione così come è importante la presenza capillare sul territorio di Uffici della Motorizzazione che devono poter operare con organici a pieno regime».

Se il Pubblico non ce la fa, il presidente di Anita indica la strada al Ministero: «è fondamentale anche l’avvio concreto di processi di terziarizzazione di alcune operazioni, quali quelle delle revisioni dei veicoli industriali che Anita ha chiesto da tempo e che sono allo studio del MIT, che potrebbero risolvere molte delle criticità oggi registrate».

Viene investita della questione la Direzione generale della Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Di fronte ad una levata di scudi fatta al massimo livello si va oltre le rassicurazioni di Nencini. «La notizia della chiusura della Motorizzazione Civile di Frosinone apparsa sui quotidiani locali è destituita da ogni fondamento».

Questione chiusa. In apparenza Frosinone. Il segnale lanciato è ben più ampio.

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