Esco o non esco (dal Pd)? Il dilemma di Pompeo

Il presidente della Provincia ha appena deciso di rimanere nei Democrat, con Base Riformista. Ma l’attacco del segretario nazionale Nicola Zingaretti può cambiare le cose. E l’opzione di seguire Matteo Renzi può tornare di attualità.

Forse Antonio Pompeo si è pentito di essere rimasto nel Partito Democratico. Forse è ancora in tempo per cambiare idea e provare a seguire Matteo Renzi in Italia Viva, dove è già arrivato Germano Caperna, che ha militato nella sua stessa area politica. O forse, più semplicemente, il presidente della Provincia aspetterà l’esito dell’assemblea che Base Riformista terrà a fine mese per capire il da farsi.

Antonio Pompeo

Certamente però la lettera del segretario nazionale e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sulle autorizzazioni ambientali (leggi qui Zingaretti a muso duro: «Pompeo, i ritardi con le aziende sono tutta colpa tua») conferma che sul territorio Pompeo non è “nelle grazie” di Zingaretti, che invece ha un rapporto fortissimo con Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. I quali si preparano a lanciare e vincere il congresso provinciale, puntando su Luca Fantini, segretario regionale dei Giovani Democratici e fedelissimo anche di Zingaretti.

A questo punto Pompeo cercherà di capire quali sono gli orientamenti della sua componente. Sul territorio non mancano tensioni e silenzi nei vari Comuni. Quello che però l’intero Partito Democratico dovrà valutare è il ragionamento di prospettiva. All’orizzonte c’è di tutto, non soltanto le regionali in Emilia Romagna. Ma anche le comunali (in Ciociaria per esempio), la possibilità di elezioni politiche anticipate, le stesse regionali del Lazio, la tenuta negli enti intermedi che il Pd guida. C’è tutto.

La lettera di Nicola Zingaretti conferma che le due anime del Pd provinciale, indipendentemente dalle percentuali, non possono convivere con serenità. Non ci sono alternative: o Pompeo resta nel Pd (con Base Riformista) con un atteggiamento di tregua perennemente armata o decide di andare con Renzi.