Pompeo lancia la sfida a De Angelis: nuova componente nel Pd

Il presidente della Provincia di Frosinone e sindaco di Ferentino lancia la nuova componente Pd. Guanto di sfida a Francesco De Angelis. Presenti da Scalia a Costanzo (si abbracciano), da Petrarcone a De Donatis

Antonio Pompeo scuote il Pd dall’interno: traccia il perimetro di una nuova area politica. Senza lacerazioni, senza rotture: fonda una nuova componente e lancia la sfida a Francesco De Angelis. Che da adesso non è più solo nel Partito con la sua area Pensare Democratico.

Il guanto di sfida è stato lanciato dalla sala dei convegni del Bassetto di Ferentino. È li che il presidente della Provincia di Frosinone e sindaco di Ferentino ha riunito gli amministratori dei Comuni. Quelli che lo hanno appoggiato nelle recente rielezione alla guida dell’amministrazione provinciale.

Presenti e assenti

Ad ascoltare Antonio Pompeo c’erano tutti gli ex fedelissimi del senatore Francesco Scalia. Presente anche lui che ora fa il professore universitario e l’avvocato: è stato un ideale passaggio di testimone con il suo erede politico.

Il clima è quello che si respirava nei giorni in cui la Margherita aveva raccolto la migliore gioventù scudocrociata e non si era ancora fusa con i Ds. L’ex segretario (della Margherita e del Pd) Simone Costanzo mette definitivamente da parte le incomprensioni ed abbraccia Scalia, con il quale era stato a lungo alleato.

C’è l’ex sindaco di Frosinone Michele Marini, pronto a tornare in campo. Dal palazzo della provincia arrivano il vice presidente Massimiliano Mignanelli ed il consigliere Germano Caperna. Il presidente d’Aula Luigi Vacana telefona per annunciare che arriverà in ritardo: è impegnato con il consiglio comunale di Gallinaro.

L’amministrazione comunale di Ferentino è al completo. Da Frosinone è arrivata il consigliere Alessandra Sardellitti. Invece da Sora c’è il sindaco Roberto De Donatis con il consigliere Alessandro Mosticone che a ridosso delle scorse Provinciali aveva abbandonato Forza Italia e fondato il Gruppo civico Reset.

Da Cassino è arrivato l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone con tutto il suo gruppo: l’ex assessore Enzo Salera, i consiglieri Edilio Terranova ed Alessandro D’Ambrosio. Il sindaco di Ceprano Marco Galli chiacchiera il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio, poco più in la il consigliere comunale di Isola del Liri Antonella di Pucchio mostra il pancione della sua seconda gravidanza alla collega di Sora Maria Paola D’Orazio in versione chic.

Da Arpino è arrivato il sindaco Renato Rea, con lui fanno capannello i sindaci della Valle dei Santi con Oreste De Bellis di Castelnuovo Parano a tenere banco.

Oltre il Pd

Parla solo Antonio Pompeo. Con il tono del leader. L’aria è quella della sfida elettorale: che il sindaco – presidente cavalca dopo le vittorie centrate in primavera a Ferentino ed in autunno in Provincia.

«Questo è il momento della ricostruzione. Non dobbiamo dimenticare che attraverso la politica si dà prospettiva ad un territorio. E non possiamo limitarci a fare “solo amministrazione».

È il momento cruciale. In cui inizia a tracciare il solco politico. «Abbiamo bisogno di politica per programmare e creare il futuro. Continuerò a fare il sindaco e il presidente. E mi metto a disposizione di una squadra che vuole dare un contributo per questa provincia. Si parte con questo nuovo progetto politico da gennaio».

Il solco è tracciato. La data è indicata. Il nuovo soggetto, la nuova componente politica inizierà ufficialmente da gennaio. Guardando oltre il Partito Democratico, puntando verso le associazioni e quella società civile che è presente in sala con professionisti e gruppi di volontariato.

La sfida a De Angelis

Senza lacerazioni, Antonio Pompeo manda a dire da Ferentino che il partito Democratico non è solo cosa di Francesco De Angelis. La sfida è lanciata: già al prossimo congresso provinciale. Ma anche a quello nazionale. Pompeo sosterrà Maurizio Martina? Non è assolutamente detto. Potrebbe anche sostenere l’elezione di Nicola Zingaretti a segretario nazionale: ma in quel caso lo farebbe con una seconda lista zingarettiana, senza mischiare i suoi voti con quelli di Pensare Democratico.

Si inizia subito con una divisione? Per niente proprio: il lievito che ha fatto crescere i Partiti è stato questo, essere diversi all’interno di una stessa cornice e poi individuare la sintesi.

Simone Costanzo cosa ci fa lì, non è il colonnello del segretario regionale Bruno Astorre in provincia di Frosinone? Le cose sono cambiate con l’alleanza Astorre – De Angelis. A chi glielo domanda, Costanzo risponde «Vediamo di fare un percorso insieme con Antonio…» E Astorre? «Antonio ha sostenuto Bruno al congresso».

Più margherita di così non è possibile.