Antonio Pompeo nella conferenza unificata Stato-Città: cosa significa

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Il presidente della Provincia ottiene un altro incarico, su delega diretta di Michele De Pascale. L’organismo è guidato dal premier Giuseppe Conte: la riforma di questi enti al primo posto, per riportarli a prima della Delrio. E il sindaco di Ferentino guarda a candidature “pesanti”.

Antonio Pompeo nella conferenza unificata Stato – Città – Autonomie Locali. Il presidente della Provincia di Frosinone continua a scalare incarichi operativi sullo scenario nazionale: questo vuol dire che resta proiettato sul versante delle prossime candidature importanti nel Partito Democratico. Non vuole giocarsi la candidatura alla Camera o al Senato in un corpo a corpo tra componenti all’interno della Federazione Pd. Ma costruire un percorso alternativo che possa prevedere una sua candidatura in rappresentanza delle Province italiane.

Dopo la guida dell’Upi Lazio e la conferma nel direttivo nazionale dell’Unione Province d’Italia, il presidente della Provincia di Frosinone ha ricevuto da Michele De Pascale, presidente dell’Upi nazionale, la delega di membro della Conferenza Stato-città e autonomie locali, uno dei tre organi della Repubblica che hanno il compito di raccordare l’amministrazione centrale dello Stato con gli altri enti. La conferenza è presieduta dal Presidente del Consiglio ed è composta da ministri e dagli organi rappresentativi di Comuni, Province e Comunità montane.

Michele De Pascale ha scelto il nome di Antonio Pompeo per il lavoro svolto finora sul fronte del riassetto delle Province, soprattutto adesso che si sta avviando un processo di riscrittura della governance dei territori, a partire proprio dal ruolo degli enti locali. Il presidente della Provincia di Frosinone ha sempre sostenuto la necessità di «una battaglia per ridare funzioni e risorse alle Province è fondamentale».

Ma al di là del lavoro di riforma c’è l’aspetto personale. Antonio Pompeo, nel commentare la nomina ha voluto dedicarla «agli amministratoti locali soprattutto, con i quali, al di là delle differenze di casacca, in questi anni abbiamo portato avanti tante iniziative e tanti progetti, dimostrando sul campo che l’interesse comune viene prima di quello dell’appartenenza politica. Un modello che va indicato anche ai livelli superiori di governo, troppo spesso impegnati in una campagna elettorale perenne».

Un messaggio chiaro e trasversale. La riforma delle Province sarà un tema importante nell’agenda politica nazionale dei prossimi mesi. L’obiettivo è riportare gli enti a come erano prima della riforma Delrio.