Apea, a chi finirà in mano il timone da 50 milioni?

La scelta verrà fatta al termine di un rapido giro di telefonate nei prossimi giorni. Solo al termine si saprà se sarà l’università di Cassino a tenere in mano il timone della Apea, l’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata che potrebbe nascere su iniziativa del consorzio industriale Cosilam di Cassino.

Un timone al quale è collegato uno scafo con la stiva piena di 50 milioni di euro: a tanto ammonta l’impegno regionale.

 

COSA SONO LE APEA

Le Apea – Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate – hanno una corsia preferenziale nei finanziamenti regionali ed europei. Infatti il 70% dei finanziamenti Ue sono sugli ambiti di competenza Apea: ecosostenibilità, efficientamento energetico, innovazione tecnologica. Inoltre le aziende che ricadono nell’Apea, utilizzando fonti di energia “pulita” e processi ecosostenibili, saranno automaticamente certificate per la fornitura di beni e servizi alle pubbliche amministrazioni.

Non solo. Le imprese potranno disporre di energia pulita a costi ridotti rispetto a quelli delle fonti tradizionali. Con le giuste condizioni questi costi potranno addirittura ridursi a zero.

Nel Lazio stanno nascendo adesso. In altre Regioni italiane sono già una realtà. Il Cosilam intende portare avanti il progetto per un’Apea interamente dedicata al Lazio meridionale. Ma è pronto anche a collaborare per la creazione di un progetto a livello provinciale. Due iniziative distinte.

 

A CHI IL TIMONE

I 50 milioni fanno gola a molti. Alla politica, che rivendica il primato delle scelte. Alle imprese, che a Cassino governano il Cosilam.

In mattinata a chiedere che invece fosse l’Università di Cassino a tenere il timone sono stati il consigliere regionale Daniela Bianchi, il presidente nazionale di ConfimpreseItalia Guido D’Amico, il presidente del Palmer Paolo Vigo. Ha dato la disponibilità dell’ateneo il magnifico rettore Giovanni Betta.

Non si è espresso il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli. Ma molti, nei loro interventi, hanno fatto riferimento al ruolo che deve avere l’ente camerale. Ermetico, in serata il presidente Pigliacelli ha commentato «Dopo l’intervento del rettore Betta non c’è stato bisogno di aggiungere altro».

Il presidente del Cosilam Pietro Zola ha chiesto che a stretto giro ci sia un confronto operativo tra i tecnici e poi un’interfaccia con gli imprenditori. Se loro ci stanno, si parte subito. Si in linea di principio ConfimpreseItalia, Unindustria Frosinone, Federlazio Frosinone e CNA Frosinone.

Qualche perplessità quando ha preso la parola un professore arrivato dall’università di Tor Vergata. Tutti a domandarsi chi fosse ed a che titolo si trovasse lì. Forse proprio per questo non tutti hanno apprezzato la sua filippica:  a più di qualcuno dei presenti è apparsa la lezioncina condotta con la supponenza che in genere accompagna i romani quando vengono ad esercitare in Ciociaria. Il prof, si è appreso in serata, è un esperto che ha già progettato altre Apea in Italia.

Solo al termine si deciderà chi dovrà tenere in mano il timone. La logica vuole che un passaggio politico ci sia. E che da lì arrivi una benedizione.

 

MARINO NON ASPETTA

Il presidente Zola ha spiegato che «Ora si entra nella seconda fase, quella operativa. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete istituzionale dove ognuno ha un proprio ruolo e compito da svolgere. Se si lavora divisi non si riuscirà mai a raggiungere nessun obiettivo. Solo l’unità, la condivisione, la sinergia tra istituzioni può dare giusti e importanti risultati».

A quel punto sino iniziati gli interventi politici. Qìuando è arrivato il momento di Mario Abbruzzese, il consigliere regionale Marino Fardelli (che aveva già parlato) si è alzato ed è andato via senza ascoltarlo. E’ rimasta invece la consigliera di Insieme Daniela Bianchi ed altrettanto ha fatto il consigliere provinciale Massimiliano Mignanelli che solo dopo l’intervento del presidente della Commissione Riforme ha salutato e si è congedato per raggiungere la Provincia ed approvare il Bilancio.

Marino sente già aria di scontro in vista delle prossime elezioni.

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