Area di Crisi Complessa, la firma c’è ma i soldi no

La tempesta si scatena quando l’assessore regionale al Lavoro Lucia Valente arriva a Frosinone per illustrare i provvedimenti della giunta Zingaretti con cui stimolare le assunzioni. Non sono previsti incontri con i lavoratori, non è un tavolo di confronto con loro: è una riunione sul sistema Lavoro con Provincia e sindacati.

Ma negli uffici della Regione, a Frosinone si presentano i disoccupati di Vertenza Frusinate. Chiedono conto dei benefici legati all’area di crisi complessa: un riconoscimento concesso la settimana scorsa dal Governo Renzi. L’assessore, lungo i corridoi, spiega ai disoccupati che non è un provvedimento regionale ma del Governo. Allora le chiedono conferme su quanto apparso sui giornali: un altro anno di cassa integrazione e 500 euro al mese per un anno a quelli che sono rimasti senza altri ammortizzatori. Ginetto Rossi e Tiziano Zirzoli sostengono di avere ricevuto come risposta dall’assessore: «Al momento non c’è niente, sono menzogne dei giornali».

E’ il caos. I disoccupati lo scrivono sui social. La notizia dilaga. Il consigliere regionale Mario Abbruzzese verifica e si fa confermare l’episodio dai lavoratori. Rilascia una dichiarazione in cui dice che l’assessore smentisce nei fatti il suo presidente e che di quanto annunciato si potrà fare nulla: «Come al solito, dunque, Zingaretti si è lasciato andare a facili entusiasmi ed annunci, mettendo in difficoltà il suo assessore che è stato costretto a contraddire quanto dichiarato precedentemente dal governatore».

Come stanno i fatti. Il riconoscimento di Area di Crisi Complessa c’è, Frosinone è una delle dieci aree in Italia. Ma è stata inserita all’ultimo momento e nessuno si aspettava che entrasse. Al punto che le risorse erano state già previste ma solo per nove aree. Non per dieci. Ed ora per inserire Frosinone occorre un passaggio burocratico e cioè la firma della Corte dei Conti sul decreto: si tratta di una formalità. Ma al momento non c’è: l’area di crisi complessa è sulla carta.

La conferma arriva dal vice presidente della Provincia Andrea Amata: «Il decreto deve ancora essere vistato dalla Corte dei Conti. L’auspicio è che il provvedimento del ministro Poletti, tarato sulle nove aree di crisi complessa già conclamate, includa anche la decima, la provincia di Frosinone, al fine di ottenere tutti i benefici economici a favore dei lavoratori privi di ogni sostegno reddituale».

E la cassa per un anno? I cinquecento euro di extra ammortizzatore? I provvedimenti per favorire gli insediamenti industriali? Sono previsti nel testo, ma fino a quando non verrà vistato e licenziato in maniera ufficiale non si è voluto commentare tali notizie in quanto frutto di informazioni che non provengono da atti ufficiali

Quindi è vero quando l’assessore dice che al momento non c’è niente. E’ vero anche quello che dice Abbruzzese e cioè che per ora è solo un annuncio. Ma è vero anche quello che dice Zingaretti e cioè che il riconoscimento di area di crisi complessa c’è.

L’impressione è che a questo punto tutti abbiano paura di scottarsi: la Corte dei Conti potrebbe dire no, non c’è certezza sulla risorse e tantomeno sul modo in cui verranno ripartite.

Ai disoccupati, interessa poco dell’aspetto burocratico. A loro interessa sapere se e quando ci saranno i nuovi sussidi. La risposta ora non c’è. Potrebbe essere questione di ore: il caso potrebbe essere definito già nel prossimo Consiglio dei Ministri. Come annunciato la settimana scorsa, infatti, sarà lui a dover provvedere a reperire le risorse ed assegnarle alle aree.

Sulla carta è così. In pratica è un’altra cosa.