Area Popolare fa rotta verso Nicola Ottaviani ed il suo schieramento per le elezioni comunali di Frosinone.
E’ la linea emersa questo pomeriggio dal tavolo convocato da Andrea Amata, vice presidente della Provincia di Frosinone. Presenti il consigliere comunale del capoluogo Andrea Turriziani, l’assessore Francesco Trina, l’ex sindaco di Sora Ernesto Tersigni, l’ex vice sindaco di Cassino Michele Nardone, il coordinatore della campagna referendaria Michele Mele, un gruppo di Anagni, uno dalla Valle dei Santi, una consigliera comunale di Pontecorvo ed una proveniente da un altro Comune del Cassinate.
Appuntamento alle 17.30, nella sala della riunioni di uno studio professionale. Il primo ad arrivare è stato Andrea Turriziani, l’ultimo a citofonare è stato Andrea Amata «Scusatemi ma sono stato fino a poco fa in Provincia».
Il gruppo deve decidere la proposta unitaria da presentare al leader Alfredo Pallone quando rientrerà tra qualche giorno. Il quesito è: rispettare dovunque o solo in parte l’asse di centrosinistra che è in corso al governo nazionale? E quindi, appoggiare la candidatura di Fabrizio Cristofari al Comune di Frosinone nel primo caso. O quella di Nicola Ottaviani nel secondo. E poi c’è il tema del rapporto con l’amministrazione provinciale dopo il duro scontro tra il vice presidente Amata ed il presidente del Pd Domenico Alfieri avvenuto durante la scorsa riunione di maggioranza. (Leggi qui).
Indice puntato sul rapporto tra Pd e Forza Italia. «C’è un asse privilegiato tra loro… » ha analizzato l’avvocato Nardone. Ha messo l’accento su quello che è accaduto dopo lo scontro con Alfieri. «Il Partito Democratico non ha preso le distanze. Allora è complice: se questa è la considerazione che hanno di noi significa che non ci vogliono».
Andrea Amata ha messo il dito nella piaga. «Ci sono alcuni puri che rivendicano alleanze in nome di una coerenza con il quadro nazionale. E le rivendicano in Provincia, cioè un ente che in questi due anni ha gestito criticità e non opportunità. Gli stessi puri, si consegnano al silenzio quando lo schema di alleanza non viene riproposto però negli altri enti intermedi come Asi e Cosilam. Cioè dove si gestiscono opportunità e risorse. Più che voci pure, queste sono voci spurie».
C’è chi allora ha chiesto di mollare la Provincia. E chi invece ha fatto notare come Antonio Pompeo abbia avuto sempre una linea coerente con Area Popolare. «Ma il Pd è una cosa diversa» hanno detto altri.
Si decide di definire la rotta. E viene messa nero su bianco una bozza di documento da sottoporre ad Alfredo Pallone prima di inviarla al presidente della Provincia. Nell’appunto c’è scritto “Area Popolare, nel rispetto del Presidente Antonio Pompeo, che si è dimostrata persona perbene e capace anche di instaurare un rapporto umano che prescinde poi dai rapporti di tipo politico, non si sottrae alle responsabilità del governo della Provincia. Nello stesso tempo, Area Popolare rivendica chiarezza a tutti i livelli e rispetto di una coerenza che non va proclamata solo a parole“.
Poi si passa alle elezioni comunali di Frosinone: Andrea Turriziani illustra il quadro, indica quella che potrebbe essere la strategia. Francesco Trina chiede che ci sia chiarezza sulla formazione della giunta. Il dibattito si incanala subito in una direzione: appoggiare Nicola Ottaviani. «Pur mantenendo la stima personale nei confronti del dottor Cristofari» viene evidenziato. Il problema non è personale ma politico. Anche perché «il Pd non sta assumendo una coralità di posizione, efficace nel sostenere il candidato a sindaco Cristofari» ha evidenziato Nardone.
Amata però vuole che venga messo in chiaro un punto «Se si andrà con Ottaviani non sarà in alcun modo una responsabilità politica di Antonio Pompeo che invece ha fatto tutto il possibile per tenere unita la coalizione». Aggiunge poi «Se Forza Italia non avesse lanciato la sfida del sorpasso alle Provinciali, Pompeo avrebbe mantenuto lo schema del 2014 e continuato a governare con loro. Quella sfida è stato un errore politico. Dopotutto non hanno un Alfredo Pallone».
La riunione finisce quando le lancette dell’orologio grigio stile Anni 50 segnano le 18.40, il tempo di rassettare le carte e spegnere le luci. Sulle scale, Ernesto Tersigni dice: Aò, ma non è che pure questa finisce su Alessioporcu.it?»
No, tranquillo: non ne saprà niente.
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