Aria di rimpasto e di polemiche: troppe deleghe a sinistra, c’è rischio di cadere

Coletta entrerà in Giunta. Forse già domani. Ma ora spunta un’alternativa: Paolacci potrebbe uscire dall’Esecutivo. Due assessori per Patto Democratico scatenerebbero la reazione. Dopo le ultime vicende e con lo spostamento dell’asse a sinistra Bruni potrebbe rendere il favore sindaco che gli ha tolto la fiducia.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

C’è aria di rimpasto a Sora. È la conseguenza politica della mossa con cui nei giorni scorsi il sindaco Roberto De Donatis ha revocato la delega delle Opere pubbliche al consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano Bruni (leggi qui Terremoto in municipio a Sora: ritirate le deleghe a Bruni). Nonostante la decisione di non far scattare alcuna rappresaglia assunta da Fratelli d’Italia ora le cose potrebbero cambiare. (leggi qui Deleghe? No grazie Robè, il cerino acceso resta a te). Il sindaco sta considerando la possibilità di far entrare in giunta Natalino Coletta, capogruppo consiliare di Patto Democratico, la lista che esprime il sindaco.

Se ne parla da un anno. L’ultima volta il primo cittadino lo aveva annunciato durante una riunione di maggioranza. Ma poi era subentrata l’emergenza Covid. (leggi qui L’ora di Natalino: in giunta per indebolire Fratelli d’Italia).

Svolta a sinistra

Massimiliano Bruni

Fonti vicinissime a De Donatis parlano di una mossa studiata a tavolino per guadagnare terreno a sinistra in vista delle Comunali del 2021.

Un modo per bilanciare la manovra a destra che è stata avviata da Massimiliano Bruni: sta lavorando da tempo per la costruzione di una coalizione elettorale di centrodestra che metta insieme il suo Partito, la Lega e Forza Italia.

Un’uscita, di fatto, dalla piattaforma civica del 2016 che aveva visto i Partiti ammainare i propri simboli per riunirsi intorno al candidato sindaco Roberto De Donatis; un’esperienza che aveva visto coalizzarsi pezzi di centrosinistra e del centrodestra.

Doppia opzione Paolacci

Natalino Coletta

A marzo la soluzione sembrava rappresentata dall’ingresso di Coletta al posto dell’assessore alla Cultura Sandro Gemmiti. Quest’ultimo veniva considerato politicamente sacrificabile. Perché espressione del consigliere Augusto Vinciguerra passato all’opposizione per protesta dopo la sua mancata elezione alle Provinciali. Ma il sindaco ha in alta considerazione il lavoro del suo assessore alla Cultura: al punto da prevedere un paracadute, con il quale farlo atterrare nel suo staff personale insieme all’addetto stampa Valentino Cerroni.

Ad ottobre l’opzione invece era quella della sliding door: la porta girevole dalla quale far passare l’assessore Maria Gabriella Paolacci. Sarebbe stata lei a cedere il posto a Natalino Coletta uscendo dalla Giunta. Ma Coletta, per entrare nell’esecutivo, si deve dimettere da Consigliere: la Paolacci è la prima dei non eletti e quindi ne prederebbe di diritto il posto in Aula. In questo modo il sindaco le potrebbe restituire le deleghe al Bilancio e ai Tributi che detiene oggi come assessore. (leggi qui Cinque nomi ed una ‘sliding door’ per la nuova giunta).

C’è chi solleva il problema di due deleghe così importanti che non si potrebbero tenere senza assessorato. Ma c’è già stato il precedente delle Opere Pubbliche assegnate a Massimiliano Bruni di Fratelli d’Italia.

Ci sarebbe poi una delega da restituire al vicesindaco Fausto Baratta e più in generale un rimpasto generale delle deleghe ai consiglieri. Tutte scadute dallo scorso luglio.

L’assetto attuale

Roberto De Donatis

Maria Gabriella Paolacci è assessore esterno al Bilancio e ai Tributi. È la prima dei non eletti di Patto Democratico. La lista del sindaco De Donatis.

Daniele Tersigni è assessore al Commercio e allo Sport, espressione del gruppo Reset del consigliere Alessandro Mosticone, che lo ha indicato dopo aver ritirato Silvia Ucciero.

Veronica Di Ruscio, assessore ai Servizi Sociali espressione del consigliere Lino Caschera. Originariamente in quota Forza Italia si sono poi spostati in Cambiamo e sono in attesa di passare nella Lega. Dopo che saranno risolte le questioni degli equilibri interni fra leghisti ed ex forzisti.

Fausto Baratta, vicesindaco con delega alle Partecipate, fa riferimento al gruppo di Francesco De Gasperis che, da lunedì, sarebbe stato visto parlare quotidianamente con Enzo Di Stefano. Non è un mistero che De Gasperis veda di buon occhio una candidatura a sindaco proprio di Enzo Di Stefano.   

A Coletta dovrebbe andare  la delega dell’Ambiente, finora divisa in quattro. Quella alle Politiche ambientali era detenuta da Massimiliano Bruni. Il Verde pubblico era già nelle mani di Coletta. Floriana De Donatis aveva invece il Piano ambientale di Ambiente Surl. Mentre il vicesindaco aveva quella alle Società partecipate (Ambiente Surl e Farmacia oggi fuse in una sola: Ambiente e Salute).

Troppe a Patto Democratico

Il senatore Massimo Ruspandini con il capogruppo FdI a Sora Simona Castagna

La civica di Roberto De Donatis a questo punto, dopo aver espresso anche la figura del sindaco, si ritroverebbe a gestire l’Ambiente, il Bilancio ed i tributi, le Opere pubbliche, le Grandi opere, l’Urbanistica, il Personale e la Sanità.

Praticamente, tutto. Al punto che non è da escludere una reazione di Fratelli d’Italia. In Particolare del consigliere Massimiliano Bruni. Si vocifera che molto presto potrebbe ricambiare il favore al sindaco che gli ha tolto la fiducia: a livello personale, ribadendo gli ottimi rapporti con Fdi.

Vista questa premessa, il Partito di Bruni potrebbe legittimamente rivendicare le Opere pubbliche. Il perché è presto detto: se è vero che il sindaco non ha più fiducia in Massimiliano Bruni e se è altrettanto vero che, in virtù di accordi pre-elettorali la delega alle Opere pubbliche sarebbe toccata a Fratelli d’Italia, il primo cittadino nel toglierla a Bruni avrebbe dovuto lasciarla comunque al Partito. Invece l’ha tenuta per se.

Alimentando le voci secondo cui già da diverso tempo De Donatis si sarebbe accorto che quella delega stava dando troppa visibilità politica a uno che alle prossime elezioni comunali si sarebbe ritrovato contro.     

Il silenzio del sindaco

Lunedì pomeriggio si è tenuta la prima conferenza dei capigruppo dopo l’emergenza Covid-19 per discutere gli argomenti da portare al prossimo Consiglio comunale. Si terrà l’otto giugno alle 16.30 in prima convocazione e il 9 giugno alle 17.30 in seconda.

Si è parlato della delibera sulle Case Popolari. Già arrivata in Assise lo scorso 6 febbraio 2020, quando Bruni era a una riunione per fare la coalizione di centrodestra e l’opposizione ne aveva approfittato per mettere in difficoltà la maggioranza (leggi qui Il centrodestra è in riunione, salta la seduta del Consiglio Comunale).

Ad approdare in aula, oltre alle case popolari, ci sarà anche la delibera per il recupero della Ex Tomassi.  

Il sindaco durante la conferenza si è limitato ad illustrare i punti. E dopo è andato via senza nemmeno consultare i suoi fedelissimi. Motivo per cui nessuno sa di preciso quali siano le sue intenzioni.