Il centrale torinese è stato uno degli "eroi" della promozione in Serie A del Frosinone nel 2018. In Ciociaria ha giocato ben 5 stagioni collezionando 154 presenze e 7 reti: quella giallazzurra è stata la squadra della sua carriera. Lorenzo ha iniziato subito una nuova vita come team manager della Sampdoria. Lascia il calcio giocato dopo 320 gare tra A e B
Il Frosinone è stata la sua squadra. Cinque anni, 154 partite, 7 reti e la promozione in Serie A nel 2018 dopo i playoff. La fascia di capitano, leader della difesa, professionista esemplare, stimato da tutti. “Si chiude un capitolo importante della mia vita, un’esperienza che porterò sempre nel mio cuore”, scrisse in un post il giorno del suo congedo 2 stagioni fa. Lorenzo Ariaudo oggi lascia il calcio a 34 anni per intraprendere subito una nuova carriera, in un ruolo prestigioso: è stato nominato team manager della Sampdoria di Andrea Pirlo.
Un addio in punta di piedi com’è nel suo stile dopo l’ultimo campionato disputato con il Novara. Ed ironia della sorte Ariaudo ha appeso gli scarpini al chiodo qualche giorno dopo Gigi Buffon, suo compagno ai tempi della Juve ed al quale ha dedicato anche un bel pensiero su instagram. “Ho avuto l’onore di difendere i tuoi pali da compagno di squadra e di provare a dissacrarli da avversario. In quei pochi errori della tua carriera ci hai fatto sentire tutti un po’ più umani… Inimitabile e unico, fonte di ispirazione per generazioni”.. ha scritto l’ex difensore canarino.
Frosinone, la sua squadra
Ariaudo ha giocato in Ciociaria per 5 stagioni, dal 2016 al 2021. Quattro in Serie B (125 partite e 6 gol) e 1 in A (19 gare). Il Frosinone è stata indubbiamente la squadra della sua carriera, quella con la quale ha avuto la militanza più lunga e forse le soddisfazioni maggiori. Cinque campionati sulla cresta dell’onda soprattutto in Serie B: una promozione, una semifinale ed una finale playoff. Ma al di là dei numeri e dei risultati Ariaudo è stato uno dei quei giocatori che resteranno nella storia del Frosinone.
Per la bravura in campo (difensore moderno, ottimo nella costruzione del gioco) ma anche e soprattutto per i sani valori di una volta mostrati sempre e comunque. Un ragazzo umile e semplice con la testa sulle spalle. E per questo il legame con la città e i sostenitori è sempre stato forte. “A Frosinone il tifo è bello ed ho sempre apprezzato l’apporto del pubblico che ha sempre supportato la squadra nel bene e nel male. L’applauso dopo la retrocessione ha regalato emozioni a tutto il mondo del calcio”, ha sottolineato Ariaudo in un’intervista.
Quattordici anni da “ministro della difesa”
Torinese, classe 1989, laureato in Scienze Motorie ed Attività Sportive, Lorenzo Ariaudo ha chiuso la sua carriera dopo quasi 3 lustri vissuti ai massimi livelli tra Serie A e B. I suoi numeri parlano di 320 partite e 10 reti con un’apparizione anche in Champions League e 10 presenze nell’Under 21. E’ cresciuto nelle giovanili della Juventus, effettuando tutta la trafila dai Pulcini fino alla Primavera. Ha vinto uno scudetto Allievi, una Supercoppa Primavera ed un Torneo di Viareggio. Il 26 agosto 2008 ha debuttato in prima squadra giocando gli ultimi minuti del ritorno del terzo turno preliminare di Champions League contro l’Artmedia Bratislava.
Il 18 gennaio del 2009 l’esordio in serie A a 19 anni in Lazio-Juventus (1-1). Dopodiché è passato al Cagliari prima in prestito e poi a titolo definitivo, segnando il suo primo gol in A. Il 4 gennaio 2014 è stato ceduto al Sassuolo per 800 mila euro. Poi Genoa, ancora Sassuolo ed Empoli. Ad agosto 2016 il trasferimento a Frosinone dove per la prima volta ha giocato in Serie B.
Cinque anni in Ciociaria, nel gennaio del 2023 è approdato a Novara, ultima tappa della carriera. Intanto però nella testa c’era già la carriera dirigenziale tanto che a settembre scorso si è laureato direttore sportivo a Coverciano. Il resto è storia recente: l’addio al calcio, la Sampdoria come team manager e tanti bei ricordi soprattutto in maglia giallazzurra.