L’assedio Cinque Stelle a Zingaretti: il vero obiettivo sono le Regionali

«Sui rifiuti il Lazio è sottodimensionato, lo dice il Governo. Nicola Zingaretti ne prenda atto e lavori: l’impiantistica è sua competenza». Il tweet al veleno della sindaca di Roma Virginia Raggi apre di fatto la lunghissima campagna elettorale del Lazio.

Da parte sua Nicola Zingaretti aveva iniziato le ostilità dichiarando di aver «allertato l’Amministrazione Comunale affinché si presenti un piano che, non nel 2021-2022, ma nei prossimi 21-22 giorni garantisca che Roma non vada in emergenza». Aggiungendo: «Attendiamo ora provvedimenti più chiari e cogenti, sempre con lo spirito di collaborazione di chi vuole aiutare. L’aiuto è fatto di indicazioni, ma anche di risposte».

Un anno fa, con la vittoria a Roma e in altri Comuni dei Castelli il Movimento Cinque Stelle ha capito di poter vincere alle regionali, dove peraltro c’è un solo turno, senza ballottaggio.

L’emergenza rifiuti a Roma avrebbe un effetto (amministrativo, politico e mediatico) enorme. Su scala mondiale ed è normale che nessuno voglia rimanere con il cerino acceso in mano. Nicola Zingaretti sa che se la responsabilità politica dell’accaduto venisse addebitata alla Raggi, per i Cinque Stelle sarebbe un colpo durissimo.

I pentastellati, dal canto loro, fanno il ragionamento opposto e intendono “affondare” la candidatura bis del Governatore per aprire una crisi irreversibile nel Pd regionale. Perché, in attesa di capire come verrà affrontata questa ennesima emergenza rifiuti, le regionali del Lazio (che si terranno insieme alle politiche) hanno un’importanza notevole.

Il Movimento Cinque Stelle dopo l’estate effettuerà sondaggi capillari per capire se può vincere. E a quel punto sceglierà il candidato alla presidenza. Ma intanto Davide Barillari e Valentina Corrado hanno cominciato a testare le rispettive possibilità. Però non si può escludere che per la poltrona più importante del Palazzo della Pisana possa concorrere un big nazionale. Circola per esempio il nome di Paola Taverna.

Nicola Zingaretti ha annunciato di volersi ricandidare. Fa parte dell’area di Andrea Orlando, che è minoranza nel Pd nazionale. Virginia Raggi e Alessandro Di Battista sanno che nel Pd romano e regionale non sarà semplice trovare una sintesi tra lo stesso Zingaretti e Roberto Giachetti. Ma più in generale non è semplice ricomporre ad unità il vasto arcipelago che un tempo faceva riferimento a Goffredo Bettini ma anche a Francesco Rutelli.

Bisognerà però fare i conti anche con il centrodestra. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia non sembra molto attratta dalla prospettiva di candidarsi alla presidenza della Regione Lazio. E infatti i nomi che girano adesso sono quelli di Claudio Fazzone, Francesco Giro e, soprattutto, Renato Brunetta. Ma resta l’ipotesi del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.

I Cinque Stelle, però, sono sicuri di vincere.

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