Assenze, rimproveri e strappi: la calda estate di Natalia

La calda estate del sindaco di Anagni. Naretti non si presenta in Consiglio. Senza Motivo. Rosatella pensa a come mettere i bastoni tra le ruote. Scappa la frizione con Ambrosetti

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Si allarga ancora il solco che in maggioranza ad Anagni divide il consigliere di Forza Italia Pierino Naretti ed il sindaco Daniele Natalia. Due che, almeno in teoria, apparterrebbero allo stesso Partito.

Tra loro però ormai non c’è più nessun rapporto, nemmeno istituzionale. Ed infatti all’ultimo Consiglio comunale tenutosi poche ore fa per ratificare la nuova composizione del collegio dei Revisori dei Conti, Naretti non c’era. Un’assenza molto più significativa di quelle della minoranza (assente per protesta) e dei consiglieri di maggioranza Guglielmo Vecchi e Magno D’Angeli, entrambi regolarmente giustificati.

Verso lo strappo ufficiale

Naretti no. Lui non era giustificato. E questo significa che oramai lo strappo, anche se si aspetta il momento formale (che potrebbe arrivare già nel prossimo Consiglio sugli equilibri di bilancio, previsto  entro la fine del mese) c’è già stato. Come dimostra del resto anche l’indiscrezione, trapelata nelle ultime ore, relativa al generale Guglielmo Rosatella, referente locale di Forza Italia (anche se ci sarebbe già una lista chiamata Forza Azzurra in cui Rosatella e Naretti starebbero per approdare, abbandonando Forza italia).

Secondo più di qualcuno infatti, Rosatella starebbe valutando se fare un esposto per incompatibilità nei confronti del neo assessore al Bilancio Serenella Poggi. Per il generale, l’opposizione netta precedentemente evidenziata dalla Poggi contro Natalia pregiudicherebbe l’attuale ingresso di quest’ultima in giunta. Se questo è il motivo manca del tutto il fondamento giuridico.

Resta il dato politico. E cioè il fatto che le acque in maggioranza sono e restano molto agitate. E che siano agitate lo dimostra anche un altro fatto. Anzi, un cazziatone. In piena regola. Per di più, fatto alla luce del sole (parecchio, visto il clima di questi giorni). E con il consigliere delegato fermo a testa bassa (posizione inusuale per lui) a cercare qualche improbabile giustificazione.

Lo scontro con Natalia

L’ “assessore” Ambrosetti con il sindaco Natalia

Il cazziatone è quello che è stato fatto qualche giorno fa ad Anagni (prima del Consiglio) dal sindaco della città dei papi Daniele Natalia. Il luogo, la zona di Porta Cerere, nel pieno del centro cittadino, a pochi metri dal bar che di solito il sindaco usa la mattina come punto di ricevimento per fare il punto con consiglieri, assessori, collaboratori a vario titolo. Stavolta però Natalia si era un po’ spostato, al riparo di alcuni alberi. Ed appariva decisamente meno conciliante di come appare nelle occasioni ufficiali. Anzi. Più di qualcuno lo avrebbe definito parecchio arrabbiato. 
Con chi?

Con il volto maschio della destra anagnina. Il consigliere comunale (nonché provinciale) di Fdi Riccardo Ambrosetti. Titolare, in maggioranza, della delega al Manutentivo. In pratica, Ambrosetti è quello che si occupa di mettere a posto quello che non va. Strade, buche, illuminazione. Segnali stradali. Ecco, i segnali.

E’ proprio su questo che c’è stato il cazziatone. Con il sindaco ad urlare in maniera evidente per qualcosa che non era stato fatto bene. Fino a concludere con un lapidario “adesso devo pure occuparmi di come si mettono i cartelli!”.

Gossip estivo e caldo

L’episodio può essere letto in vari modi. Lo si può classificare nella categoria del gossip politico estivo caustico e divertente. Uno sfogo dovuto alla temperatura rovente che farebbe perdere la pazienza a chiunque. Sarebbe una lettura corretta; ma quantomeno superficiale.  

Perché non metterebbe in evidenza quella che da tempo è la vera fragilità dell’amministrazione Natalia. Ovvero, la mancanza di una classe dirigente in grado di accompagnare il primo cittadino nella sua azione amministrativa. Dall’inizio della consiliatura, nel giugno del 2018, fino ad oggi, il tema è stato abbondantemente sviscerato. Al sindaco è stata sempre riconosciuta una notevole abilità politica. Il problema, come hanno più volte detto anche gli esponenti dell’opposizione, è che troppe volte Natalia si è trovato a fare da solo, a doversi accollare mansioni che sarebbero spettate alla giunta ed ai vari consiglieri con delega.

Perché il principio dovrebbe essere proprio questo; in una squadra di governo, a qualunque livello, al leader spetta il coordinamento delle azioni. Non di fare tutto quello che, evidentemente, non fanno gli altri.

Verso la scadenza

Daniele Natalia

Si dirà: era così anche prima. Perché dunque il sindaco si innervosisce adesso? 
La risposta, a lume di logica, può essere una sola. Il nervosismo nasce dal fatto che si avvicina la scadenza elettorale. E Natalia, al di là delle dichiarazioni ufficiali, sa che molto di quanto era stato promesso ad inizio consiliatura non è stato ancora realizzato.

Per cui, o c’è uno scatto di reni finale in grado di metterlo in una posizione favorevole, o la battaglia per la riconferma diventa complicata.

Vista da questa prospettiva, ogni iniziativa diventa importante. Anche la semplice gestione delle criticità giornaliere. E quindi ogni inefficienza e/o disservizio diventa un problema. Effettivamente, una cosa che può creare qualche nervosismo.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright