Astorre e De Angelis a pranzo: termina con il patto della crostata

Pranzo riservato nella località Scifelli a Veroli. Al 'Vecchio Asilo' i big Dem Astorre e De Angelis, con l'ex sindaco D'Onorio ed il costruttore Zeppieri. "Solo il nostro onomastico”. ma hanno parlato di elezioni, legge elettoral, candidature.

Le decisioni importanti le hanno sempre discusse al telefono e concluse a tavola. Hanno fatto così quando decisero di ritirare la candidatura di Francesco De Angelis alla Segreteria Regionale Pd e costruire quella di Bruno Astorre, abbattendo i bastioni renziani nel Lazio. Hanno fatto lo stesso quando hanno fortificato il perimetro di Nicola Zingaretti trasformandolo nella solida base dalla quale scalare il Partito fino alla Segreteria nazionale. Oggi Francesco De Angelis e Bruno Astorre si sono visti a tavola ancora una volta. Ed hanno parlato di politica.

Il pranzo a Veroli

Fettuccine con i funghi porcini, abbacchio alla scottadito con insalata, un goccio di vino. I due Signori delle Preferenze nel Lazio, i Warlord del Pd fuori dalle mura di Roma, si sono visti al Vecchio Asilo, ristorante con cucine a Scifelli, frazione di Veroli.

Francesco De Angelis

I numeri sono il loro passaporto: Francesco De Angelis è l’uomo che al Congresso Regionale ed a quello Nazionale ha portato all’area Zingaretti percentuali sopra il 90%; è il leader che è stato capace con i suoi voti e le sue strategie di eleggere ben due consiglieri regionali, Mauro Buschini e Sara Battisti; alla Saf il processo di rivoluzione dei rifiuti lo sta governando uno degli uomini della sua scuderia, Lucio Migliorelli; il Consorzio Industriale Cosilam è nelle mani di uno dei giovani della sua scuola, Marco Delle Cese; lui stesso è al timone del Consorzio industriale di Frosinone.

E mentre tutti pensavano fosse un ultimo giaciglio dal quale emettere il canto del cigno da lì Francesco De Angelis ha dimostrato cosa è possibile fare mettendo insieme politica e competenza: vendita e rinascita del colosso abbandonato Videocon, rifacimento delle strade industriali di Anagni martoriate da vent’anni di abbandono, realizzazione del nuovo polo nella ex Permaflex con annesse rotatorie che cambieranno il volto di Frosinone bassa.

Bruno Astorre non è da meno. Temprato dalla politica è ideologicamente distante dal suo commensale: viene dalle sezioni che furono della Democrazia Cristiana e della Margherita, impera all’ombra di Dario Franceschini del quale è fidatissimo luogotenente in AreaDem. Consigliere regionale del Lazio sull’onda di una valanga di voti, poi Senatore della Repubblica insieme a Francesco Scalia. Ma Astorre è ancora a Palazzo Madama. Ed è diventato anche il segretario regionale del Pd. Quello che De Angelis è in grado di rastrellare con i voti in Ciociaria, lui è in grado di raccoglierlo ai castelli Romani ed anche dentro Roma.

Quello di oggi non è stato un pranzo fatto per caso.

Astorre, De Angelis e l’onomastico

Bruno Astorre – Foto © Imagoeconomica

La versione ufficiale? Si sono visti per festeggiare i loro onomastici. Ma come, se hanno nomi diversi?! Scorrendo il calendario e prestando bene attenzione al Martirologio Romano si scopre che San Francesco viene celebrato il 4 ottobre mentre la festa di San Bruno è solo dopo due giorni e cioè il 6 ottobre.

Scuse. Pretesti. Nella versione ufficiale, tutto è stato organizzato da Giuseppe Velocci amministratore comunale negli anni scorsi. Pochissimi a tavola: c’è l’ex sindaco Giuseppe D’Onorio che ha ridato stabilità ai governi cittadini di Veroli, c’è il costruttore Arnaldo Zeppieri già presidente degli Industriali e del Consorzio Asi.

Il menù politico

Di cosa hanno parlato Francesco De Angelis e Bruno Astorre? Del lavoro che hanno stabilito di fare insieme per tenere unito il Pd, nel nome di Nicola Zingaretti; guardando al futuro hanno convenuto che sia necessaria una legge elettorale che garantisca rappresentanza ai territori. Preferenze? Sarebbero il massimo, per due cacciatori di voti come loro; ma anche il progetto presentato dal Segretario va bene: collegi uninominali ripartiti su base proporzionale. (Leggi qui come funziona: Una sola Camera fa le leggi, ecco la riforma targata Pd).

Il voto nelle ultime elezioni Comunali ha fornito indicazioni chiare. Sono stati commessi errori nel Pd. Francesco De Angelis li ha indicati, sa bene che Bruno Astorre non la pensa come lui: ma i risultati di Ceccano e Pontecorvo impongono un cambio di passo.

Palazzo di piazza Montecitorio

Le elezioni di domani? Il cannibale di Frosinone ha spiegato al Segretario Regionale come intende assaltare il Comune di Frosinone e toglierlo dalle mani del centrodestra. La strategia su Roma: i quadri Dem hanno il dovere di farsi avanti e comunque i due leader non hanno dubbi: ci sono tutte le condizioni per eleggere in Campidoglio un sindaco di Centrosinistra.

Buona la linea del rinnovamento attuata a Frosinone, sia nel metodo sia nel merito: entrambi hanno portato all’elezione del Segretario provinciale Luca Fantini.

La crostata

Alla fine, prima di mangiare la crostata, Francesco De Angelis e Bruno Astorre si sono appartati un attimo. Nessuno saprà mai se hanno parlato anche del futuro di Veroli e di quello della Regione Lazio: c’è chi giura che una parola su entrambe le situazioni se la siano detta.

Qualcuno assicura che i due leader abbiano lavorato, ciascuno dal suo fronte, per evitare che troppe scintille possano innescare un incendio politico nell’amministrazione di Veroli. Perchè di recente c’è stata la ‘sgroppata‘ in avanti del sindaco Simone Cretaro, che da qualche tempo fa l’indipendente con accenni di bullismo tardo renziano. Il sindaco ha espresso a voce alta più di qualche disappunto per la scarsa vocazione al civismo della sua squadra.

Una sgroppata per la quale sarebbe stato ‘redarguito‘ addirittura da entrambi i fronti interni, a muso duro e in faccia: dal consigliere delegato agli eventi culturali Francesca Cerquozzi del Pd (la ‘mamma’ dei grandi eventi culturali dell’estate appena finita) e anche dal fedelissimo Germano Caperna che è segretario provinciale di Italia Viva. La Cerquozzi gli avrebbe addirittura ricordato con eleganza ma papale papale che senza i voti del Pd lui non sarebbe stato eletto mai e non con numeri così bulgari.

Questo a margine dell’ultimo consiglio comunale di qualche giorno fa

Poi di nuovo a tavola, per il caffè, l’amaro Jeffer e la crostata in abbondanza. L’ultima volta che un patto venne raggiunto davanti ad una crostata risale al 1997: era il mese di giugno 1997 e nella residenza romana di Gianni Letta si incontrarono a cena Massimo D’Alema (Pds) presidente della commissione Bicamerale incaricata di riformare la Costituzione, Franco Marini (Ppi), Gianfranco Fini (An) e Silvio Berlusconi (Forza Italia). Lì venne stabilito il patto di non belligeranza tra centrosinistra e centrodestra, per avviare le riforme costituzionali.

Quella volta, sostiene la vulgata, la crostata la cucinò la signora Letta. Chissà a cosa porterà la crostata cucinata a Scifelli.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright