Cambiamo, Abbruzzese nel Coordinamento Nazionale

Mario Abbruzzese ad Atreju 2019. Il futuro del centrodestra. Il ruolo nel coordinamento nazionale. E quello di Coordinatore Regionale. La scelta di Fazzone. La candidatura da governatore nel Lazio.

La foto li ritrae assieme. Mario Abruzzese è ad Atreju, ma non è un ospite. Il centrodestra è casa sua. Giovanni Toti, invece, è il suo nuovo leader politico. E l’ex Presidente del Consiglio Regionale del Lazio ha accompagnato il Presidente della Regione Liguria. 

Mario Abbruzzese ad Atreju 2019 © Ag. IchnusaPhoto

Non sono pochi i totiani ad Atreju, la festa di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia. Non è la prima volta che sia Mario Abbruzzese e sia Giovanni Toti vanno a quel raduno politico in cui si discute, ci si confronta, si fa il punto, si traccia la rotta. Ma questa volta i ruoli sono diversi dal passato: Toti è la guida del nuovo Partito nato dalla scissione di Forza Italia, non l’ultima ma forse quella mortale; Abbruzzese è il primus inter pares. Se non altro perché è tra i firmatari dell’atto costitutivo di “Cambiamo” e perché è tra i pochi che hanno rinunciato a qualcosa lasciando Berlusconi: in forza Italia era il vice coordinatore nazionale degli Enti Locali, un ruolo lo aveva e con la scissione avrebbe avuto ancora più spazi.

Ha deciso di uscire reclamando un cambiamento che non avveniva. Il tempo dirà come andrà questo abbraccio serio e convinto, con l’universo della Meloni.

Presidente, le indiscrezioni dicono che lei sarà il nuovo coordinatore regionale di cambiamo e ci sarà un posto nel board nazionale del Partito, vero o falso?
Uno dei dibattiti di Atreju 2019

“Noi stiamo organizzando questo movimento politico. Alcuni giorni fa c’è stata la costituzione mediante atto notarile. Non vogliamo seguire l’esempio degli altri Partiti. In specie, l’esempio del Partito da cui noi siamo usciti, dopo una serie di tentativi di far sì che le logiche interne cambiassero. Quindi, non ci sono e non ci saranno nomine verticistiche.

In questo momento, c’è una struttura provvisoria, che serve al radicamento sul territorio. Poi procederemo con le primarie. I nostri pilastri sono tre: territorio, merito e primarie. E li perseguiremo tutti e tre. Stiamo dando vita a un coordinamento provvisorio. Spero che entro dicembre, massimo gennaio, celebreremo le primarie per dotarci di organismi democraticamente eletti su tutti i livelli, nazionali, regionali e provinciali”. 

Ma lei è o no del coordinamento nazionale e quindi in quello laziale?

Sì, faccio parte del coordinamento nazionale e, in queste fasi, governo la cabina di regia del coordinamento regionale“. 

Tra un po’ si vota in Umbria. Quello sarà un test importante. Nel frattempo, però, la coalizione di centrodestra laziale sembra scricchiolare: l’altro giorno non vi siete presentati alla riunione dei Capigruppo per protesta contro Forza Italia. (leggi qui Assalto alla vice presidenza di Cangemi: la Lega inizia l’assedio)
Mario Abbruzzese con Giovanni Toti ad Atreju

Noi abbiamo sempre chiesto grande chiarezza. “Cambiamo” nasce sulla base di un presupposto: il centrodestra deve essere unito, chiaro, coeso e privo di tentennamenti di sorta. Da parte nostra, lo ripeto, c’è grande chiarezza. Non abbiamo intenzione, soprattutto nel Lazio, di fare da stampella a Nicola Zingaretti. Vogliamo chiarezza da tutti i partiti. La Lega e Fdi sono disponibili. Su Forza Italia aspettiamo“.

A Frosinone avete fatto cappotto: tranne rare eccezioni avete portato via a Forza Italia tutti i quadri dirigenti del Partito

C’è stato un passaggio in blocco. Ci saranno anche altri passaggi nei prossimi giorni. Non solo a Frosinone. Si tratta di un malessere che, a quanto pare, non è stato percepito solo da noi. Un malessere forte. Si avvertirà ancora di più con questi ulteriori transiti da Forza Italia verso altri Partiti. Siamo alla soglia di numerose conferenze stampa, che terremo in giro per il Lazio. Vedrete nel corso dei prossimi giorni.

Si vede che noi, sulla necessità di un cambio di regole e della dotazione di un progetto strutturato, abbiamo visto, e bene, prima. Non abbiamo solo l’organizzazione frusinate. Abbiamo già individuato i responsabili di tutte le provincie nel Lazio. Saranno responsabili temporanei. Ci tengo a sottolinearlo. Poi la palla passerà alle primarie”

Verrà pure il senatore Claudio Fazzone? Oggi a Viterbo potrebbe consumarsi lo strappo… (leggi qui Claudio Fazzone prepara l’addio: già dal palco di Tajani)
Claudio Fazzone e Mario Abbruzzese

Chiedetelo al senatore Fazzone. Al quale non manca l’intelligenza per fare le sue scelte politiche. Noi l’abbiamo fatta prima, senza aspettare di capire dove tirasse il vento e sono certo che anche lui saprà fare altrettanto.

Ma il consigliere regionale Antonello Aurigemma è con voi o no? (leggi qui Aurigemma manda di traverso il primo gruppo a Toti)

Con Aurigemma siamo amici. Abbiamo costituito insieme Laboratorio Lazio. E quello rimane, anche come simbolo di amicizia vera. Al di là della politica, contano i rapporti personali. Conto che nel prossimo futuro si possa lavorare anche su di lui. Ma bisogna dare il tempo al tempo. Le intenzioni debbono maturare…“. 

La Lega ha indicato Claudio Durigon come coordinatore di Roma: è il segnale che verrà indicato come candidato governatore del Lazio? (leggi qui La Lega riparte da Durigon: coordinatore a Roma, in attesa del voto per la Regione)
Mario Abbruzzese firma l’atto costitutivo di Cambiamo

Non spetta a me deciderlo. I candidati presidente fanno parte di un pacchetto diverso. Esiste un vertice nazionale che si riunisce per deliberare su questo. Verosimilmente, i due azionisti di maggioranza del centrodestra, che sono Lega e Fratelli d’Italia, si divideranno queste cariche: a una formazione spetterà la guida della Regione Lazio, l’altra salirà sul Campidoglio. Ma ci siamo anche noi poi“. 

E il suo obiettivo ora qual è?

Lavorare per radicare sul territorio “Cambiamo”. Oggi sono ad Atreju con il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, l’ho accompagnato. Bisogna rafforzare il centrodestra e l’emisfero moderato del centrodestra. Non vogliamo essere accusati di estremismo. Il nostro estremismo è la chiarezza delle idee. Il nostro estremismo è la chiarezza della direzione. Io voglio far crescere una classe dirigente politica“.