Atto di forza o mediazione: Zingaretti decide cosa fare di Cangemi

Rinviata a mercoledì la seduta in cui surrogare il vice presidente del Consiglio regionale Adriano Palozzi (Forza Italia). Diffida della collega Laura Cartaginese. Zingaretti deve decidere se andare alla mediazione. O all'atto di forza

La decisione finale la proporranno il vice presidente della Regione Massimiliano Smeriglio, il capogruppo Dem Mauro Buschini, il presidente d’Aula Daniele Leodori. Ma l’ultima parola la dirà lui: Nicola Zingaretti. Se andare alla prova di forza o evitare lo scontro è solo questione di ore. Ventiquattro in più di quelle previste.

Il presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori ha fissato a mercoledì mattina la riunione del Consiglio regionale. Quella durante la quale surrogare il consigliere di Forza Italia Adriano Palozzi, sospeso dalla carica in attesa di chiarire la sua posizione nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma (leggi qui Regione, Palozzi sospeso: al suo posto entra Angelilli. E Cangemi vice presidente).

 

Il confine pericoloso

Il confine è proprio lì. Subito dopo la votazione che sostituirà Palozzi con la prima dei non eletti in provincia di Roma, Roberta Angelilli.

Il passo successivo è la nomina del nuovo vice presidente d’aula. Perché Adriano Palozzi aveva anche quell’incarico, in quota Forza Italia; in base all’equilibrio disegnato da Nicola Zingaretti per tenere in piedi una Regione uscita dalle urne senza una maggioranza ma con tre non maggioranze. E cioè con il centrosinistra a quota 25 Consiglieri, il Centrodestra ed il Movimento 5 Stelle a quota 26. Ma separati.

L’altro giorno Mauro Buschini ha servito su un piatto d’argento al Governatore una maggioranza nuova di zecca: centrosinistra più i due Consiglieri del Gruppo Misto. (leggi qui Buschini porta a Zingaretti la nuova maggioranza in Regione). E proprio ad uno di loro, Giuseppe Cangemi, è stato deciso che andrà la vice presidenza lasciata libera da Palozzi.

Un’operazione che ridisegna gli equilibri. Soprattutto che rischia di far scendere Forza Italia sul piede di guerra. Perché Cangemi era uno dei suoi, uscito per frizioni con il Gruppo a causa dell’assegnazione della presidenza della Commissione Sanità. (leggi qui Nuova guerra su Cangemi: FI minaccia di schiacciare l’anatra zoppa di Zingaretti)

 

La diffida Cartaginese

Lo Stato Maggiore e Nicola Zingaretti devono decidere se trasformare quel voto di surroga del vice presidente nel primo vero banco di prova della nuova maggioranza.

La soluzione proposta da Forza Italia è calciare il pallone in tribuna e rinviare a settembre quella seconda votazione. Per avere il tempo di individuare una soluzione condivisa.

A fornire l’occasione per buttare la palla fuori è stata la consigliere Laura Cartaginese: Forza Italia vuole puntare su di lei per sostituire Palozzi; perché è quella che in base ai voti riportati ha il diritto di scelta e perché è stata eletta in Regione con il tandem proprio insieme a Palozzi.

Laura Cartaginese ha inviato una diffida a tutti i Consiglieri con la quale intima di non procedere con la votazione

 

Il carabiniere Aurigemma

Com se non bastassero le tensioni, nel Gruppo di Forza Italia è piombata ieri l’indiscrezione del Corriere della Sera. Nell’articolo “Chi sta bussando alla porta leghista”, indica il capogruppo Antonello Aurigemma tra quelli in corsa «per salire sul carro leghista». 

Nelle ore scorse, il capogruppo ha risposto con il famoso motto dell’Arma dei Carabinieri “Nei secoli Fedele”. «Ho aderito a Forza Italia più di 20 anni fa,  ho sempre operato sul territorio rispettando i valori liberali, popolari che caratterizzano il nostro movimento. E proseguirò in questa direzione, sempre in Fi, lavorando con la massima incisività e determinazione a servizio della cittadinanza, ascoltando le istanze dei territori».

Quello di Aurigemma è un atto di fede nei confronti del suo Partito. 

«Ho sempre ritenuto che Silvio Berlusconi sia il leader e vero punto di riferimento per il centrodestra. Sono convinto, poi, che  il vice presidente di Fi Antonio Tajani, che conosco da tempo, abbia la giusta esperienza e autorevolezza, oltre alle capacità e competenze dimostrate anche in ambito internazionale, per rilanciare il nostro partito, in vista anche delle prossime sfide».

 

Ora bisognerà aspettare lunedì. Sarà il giorno in cui si deciderà se trasformare la vice presidenza Cangemi in un banco di prova. Ed in un atto di forza.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright