Guerra per la Commissione, Aurigemma prova a mediare

Tre ore di confronto serrato nel Gruppo di Forza Italia in Regione Lazio. Fazzone appoggia la linea Simeone - Cangemi. Il Gruppo fa quadrato intorno a Ciacciarelli. Aurigemma propone una soluzione. Senza cedere al ricatto

Muro contro muro. Per tre ore. Ma nessuno si è spostato di un solo millimetro dalla sua posizione: gli uomini di Antonio Tajani in regione Lazio hanno difeso fino alla fine l’assegnazione della strategica Commissione Sanità a Pasquale Ciacciarelli; il Coordinatore Regionale di Forza Italia Claudio Fazzone ha manovrato senza tregua per espugnare la Commissione ed assegnarla non ad uno dei suoi ma a Giuseppe Cangemi, consigliere del Gruppo azzurro ma di area Sammarco.

 

La riunione alle 14

La riunione è iniziata alle 14. Nella saletta del Gruppo di Forza Italia in Regione Lazio c’erano il senatore Claudio Fazzone Coordinatore regionale del Partito, il capogruppo Antonello Aurigemma (Tajani) il vice presidente d’Aula Adriano Palozzi (Gasparri), il consigliere che Fazzone avrebbe voluto fosse eletto al posto di Palozzi Pino Simeone (Fazzone), l’erede politico dell’ex presidente d’aula Mario Abbruzzese Pasquale Ciacciarelli (Tajani), l’ex paracadutista encomiato a Mogadiscio Giuseppe Cangemi (Augello), la neo consigliera Laura Cartaginese (Tajani).

A convocare quella riunione è stato Claudio Fazzone per ricomporre i cocci in cui il Gruppo è finito giovedì sera: quando Pino Simeone e Giuseppe Cangemi hanno protocollato la richiesta di passaggio al Gruppo Misto, lasciando Forza Italia.

 

La guerra per la Sanità

La rottura è avvenuta per l’assegnazione della Commissione Sanità. Le Commissioni sono i luoghi nei quali vengono preparate leggi e provvedimenti da votare in aula. È lì che i Partiti discutono e trovano una sintesi politica. In genere vanno tutte alla maggioranza, tranne due di garanzia. Ma le elezioni del 4 marzo hanno confermato Nicola Zingaretti come Governatore senza dargli una maggioranza, bensì tre minoranze: centrosinistra, Cinque Stelle, centrodestra. La soluzione è stata quella di dividere tra tutti le responsabilità e portare avanti i punti condivisi, creando le maggioranze di volta in volta.

Così a Forza Italia sono toccate due presidenze di Commissione: Sanità e Cultura. In base al principio ‘chi ha più voti sceglie primaPalozzi è diventato vice presidente, Aurigemma capogruppo. Ora la commissione Sanità sarebbe toccata a Simeone: ma mercoledì scorso Cangemi (quinto) ha minacciato di lasciare Forza Italia se non fosse andata a lui. E Simeone (il più votato in assoluto) ha fatto un nuovo passo indietro rinunciando alla presidenza di Commissione. A inserirsi è stato Ciacciarelli, rivendicando quella Commissione ed ottenendo l’appoggio del Gruppo. Innescando però uno scontro culminato con la decisione di Simeone e Cangemi di andarsene nel Misto (leggi qui Terremoto in Forza Italia: Simeone e Cangemi lasciano dopo il caso Ciacciarelli)

 

Rientriamo se…

Durante le tre ore di discussione, Pino Simeone e Giuseppe Cangemi hanno ribadito al Gruppo la loro posizione. E cioè: Simeone non ha rinunciato perché non se la senta di occuparsi della Sanità ma ha rinunciato in favore di Cangemi, per risolvere un problema politico del Partito su Roma. Quindi che c’entra Ciacciarelli?

Una posizione che ha incontrato l’appoggio totale del Coordinatore Claudio Fazzone. Secondo il quale «Roma ha un numero maggiore di ospedali e di problemi legati alla Sanità: è giusto che sia un Consigliere di Roma a presiedere quella Commissione. Inoltre Simeone, da vero galantuomo, ha fatto una rinuncia con una motivazione politica ben precisa e cioè cedere la Commissione a Cangemi».

Il resto del Gruppo però ha puntato i piedi e difeso la scelta fatta giovedì. «Preso atto della rinuncia di Simeone siamo passati appresso e quindi la Commissione compete a Ciacciarelli. E poi che c’entra il ragionamento che Roma ha più ospedali? Allora chi viene eletto nelle province non avrà mai diritto a nulla perché Roma ha più teatri, più strade, più tutto…».

 

La mediazione Aurigemma

A tentare di raggiungere una sintesi è stato Antonello Aurigemma. Che si trova di fronte a due necessità: riunire il Gruppo ma senza accettare quello che nei fatti è diventato un ricatto politico.

Il Capogruppo ha chiaro in mente che se oggi accettasse l’imposizione di Cangemi e Simeone, rischierebbe domani di trovarsi il resto del gruppo che adotta la stessa tattica e va ad iscriversi al Misto. O, peggio ancora, di ritrovarsi costantemente minacciato per l’intera legislatura da chiunque intenda ottenere qualcosa.

La soluzione individuata da Aurigemma è: Pino Simeone ritira la sua rinuncia e diventa presidente della Commissione Sanità, Pasquale Ciacciarelli prende la Commissione Cultura.

Una soluzione che non piace a Giuseppe Cangemi. Ma che è l’unica, al momento, a poter ricomporre il Gruppo.

Chiarite le posizioni, Claudio Fazzone ha abbandonato il fronte. Ha lasciato al Gruppo, nella sua autonomia, la decisione se ricomporre (Simeone alla Sanità, Ciacciarelli alla Cultura), o lasciare la divisione (Ciacciarelli alla Sanità, Cartaginese alla Cultura).

Tertium non datur, almeno per ora. I lavori riprendono domani.

 

 

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