Ave Carlo, dimissionari te salutant

Quindici pronti a firmare le dimissioni lunedì mattina facendo cadere l'amministrazione comunale di Cassino. Ecco chi sono. La Lega ancora divisa. L'ultima via per la retromarcia.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Quindici pronti a staccare la corrente. Ne bastavano tredici per mandare via il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro. A dire di essere pronti a farlo già lunedì mattina ora ce ne sono più del necessario. Bisognerà vedere quanti si presenteranno all’appuntamento fissato per mezzogiorno dal segretario generale del Comune.

Dimissioni sprint

A lanciare la corsa alle dimissioni è stata venerdì la capogruppo di Forza Italia Rossella Chiusaroli. L’ha fatto subito dopo avere ricevuto il messaggio con cui il sindaco disdiceva il tavolo del centrodestra: doveva riunirsi quello stesso pomeriggio. Serviva a risolvere tutte le crisi esplose nel corso di questi due anni e mezzo di amministrazione. Con la Lega, con Fratelli d’Italia. Soprattutto quella che il giorno di San Silvestro ha spaccato in due il gruppo di Forza Italia, in seguito alla nomina di Franco Evangelista a super assessore a Manutenzione e Lavori Pubblici. (leggi qui Salta l’incontro con il sindaco. «Noi andiamo a dimetterci»).

La febbre e l’attacco influenzale subìto dal sindaco hanno fatto scattare il sospetto che fosse un pretesto. Per dilatare i tempi. E superare lunedì: l’ultimo giorno per mandare a casa l’amministrazione e tornare a votare in maniera sprint già a maggio; oltre quella data bisognerà aspettare la finestra successiva che è tra circa un anno.

I quindici ‘dimissionandi

Per tutta la giornata di sabato Rossella Chiusaroli ha telefonato e incontrato più volte i consiglieri di opposizione. Incassando il via libera alle dimissioni in massa da:

  1. Robertino Marsella (capogruppo della Lega)
  2. Giuseppe Golini Petrarcone (2 volte sindaco – Area Pd del presidente della Provincia Antonio Pompeo)
  3. Enzo Salera (già assessore alle Finanze di Petrarcone)
  4. Edilio Terranova (area Petrarcone)
  5. Francesco Mosillo (leader dell’area Pd contrapposta a Petrarcone, vicino a Pensare Democratico di Francesco De Angelis)
  6. Sarah Grieco (Pd di Mosillo)
  7. Barbara Di Rollo (Pd di Mosillo)
  8. Alessandro D’Ambrosio (Centrosinistra, già consigliere provinciale)
  9. Massimiliano Mignanelli (vice presidente della Provincia)
  10. Sabrina Grossi (Indipendente)

A loro si aggiungono i quattro dissidenti di Forza Italia e di Noi con l’Italia:

  • 11. Antonio Valente (Coordinatore provinciale NcI)
  • 12 Dino Secondino (Forza Italia, Presidente del Consiglio Comunale)
  • 13 Gianluca Tartaglia (Forza Italia, presidente di Commissione)
  • 14 Rossella Chiusaroli (Forza Italia, Capogruppo)

C’è chi dice no

All’appello manca ancora la conferma di un nome. È quello del leghista Claudio Monticchio: sabato sera ha avuto un intenso scambio di opinioni con il coordinatore provinciale Carmelo Palombo e con il capogruppo Robertino Marsella. La Lega è divisa, non ha una posizione unitaria. Per ora Monticchio non ha detto no. Ma nemmeno si.

Sulla sua bacheca Facebook sabato sera ha scritto “Leggete le dichiarazioni dei “dissidenti” che hanno rilasciato nei giorni addietro e poi capirete il motivo della farsa delle dimissioni“. Ermetico. La Lega però imporrà la firma: altrimenti sarà fuori dal Partito.

Ha detto no in maniera chiara Giuseppe Sebastianelli, spesso rimproverato per essere stato una stampella dell’amministrazione. Non firmerà.

Una via per la retromarcia

È finita? No. A Cassino mai nulla è come appare. C’è ancora una sottile striscia d’asfalto che può essere percorsa. Rossella Chiusaroli ribadisce: «Noi abbiamo chiesto al sindaco l’azzeramento degli incarichi e la ridistribuzione. Se lo fa, non abbiamo motivo per dimetterci».

A chi in serata le ha chiesto conferma per lunedì mattina ha risposto: «Si, tutto confermato. Per ora. Se dovessero esserci novità per cui tutto dovesse saltare, vi faccio sapere in tempo reale, avvisandovi di non passare».

Il sindaco come se nulla fosse

Il Carlo Maria D’Alessandro nel pomeriggio aveva detto ad Alessioporcu.it che non avrebbe utilizzato la finestra lasciata aperta da Rossella Chiusaroli per risolvere la crisi. L’appuntamento dato per lunedì alle 12 serviva proprio per lasciare due giorni al sindaco, nei quali ripensarci e convocare il tavolo del centrodestra saltato venerdì per via dell’influenza.

«Non convoco il tavolo prima di lunedì, li lascio liberi di riflettere decidere serenamente se dimettersi e mettere fine a questa esperienza amministrativa».

Nelle file del sindaco c’è chi prova a smentire quella dichiarazione. Ma Carlo Maria D’Alessandro la conferma: lo fa con il messaggio inviato sabato alle 18:04. Convoca tutti per martedì pomeriggio alle 17.30.

Se tutti saranno di parola, già lunedì non ce ne sarà bisogno.

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