Baccarini il modesto si gode il risultato in grande

Il sindaco di Fiuggi è stato rieletto con l'85,39% dei voti. Un plebiscito. Che però non è un record: prima ci sono Sacco (Roccaecca) e Donfrancesco (Colfelice). L'insediamento senza festeggiare. Perché è già ora di pensare a domani

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Lissù, sul podio anche se non nel gradino più alto. Vicino a Giuseppe Sacco sindaco di Roccasecca con il suo 88,92% nel 2021, all’ombra dell’inarrivabile Bernardino Donfrancesco sindaco di Colfelice con il 94,96% del 2019. È in buona compagnia Alioska Baccarini, sindaco di Fiuggi con l’85,39% dei voti e 4.670 voti su 5.400 espressi: un dato storico.

Dietro c’è una scelta fatta cinque anni fa: dire a Fiuggi ed ai fiuggini che l’acqua, le terme, le strutture sportive, andavano messe in mano a gente capace di farne un’eccellenza. Banale? Fiuggi è la città che nel nome della sua acqua si ribellò ai Partiti ed alla Politica, occupò le piazze, bruciò i giornali, fece intervenire la Celere perché l’acqua è dei Fiuggini e Fiuggi deve andare ai fiuggini. Dire che la cosa più saggia era tornare ai tempi di Ciarrapico significa avere fegato.

Baccarini festeggia la rielezione

Cinque anni fa Baccarini è stato eletto sindaco contro un polo di centrosinistra contrario a quell’impostazione. Nei cinque anni successivi ha tolto l’acqua dal fallimento, l’ha affidata ad un gruppo che ha riportato i conti in maniera che fossero appetibili, ceduta ad un gruppo che non è la multinazionale interessata più a togliere un concorrente dagli scaffali che a valorizzarlo. L’ha messa in mano a gente che ha un nome ed una faccia e che non ha nessuna intenzione di perderli. Gente che si chiama Maurizio Stirpe, Francesco Borgomeo, Gianfranco Battisti, Nicola Benedetto.

Con il voto di domenica e lunedì Fiuggi ha detto che questo voleva. Ed ha risposto con un plebiscito. Premiando una visione di sviluppo e rilancio assente nel passato. Sul fronte delle opposizioni non si può che parlare di disastro. Ma le colpe vengono da lontano.

La gioia composta di Baccarini

Nelle ore scorse c’è stata la cerimonia di re insediamento: «4670 grazie, 4670 abbracci a tutto il popolo fiuggino» ha esordito il riconfermato sindaco. Dopo aver ringraziato gli elettori per la vittoria Baccarini ha subito guardato avanti. «Riprendiamo il viaggio da dove eravamo rimasti. Un risultato pazzesco che mi commuove e ci dà una forza immensa nel portare avanti il nostro programma elettorale. Da oggi inizia la fase 2 quella del rilancio, questo grazie a voi». Non ha gioito: «Ho pensato a quello che abbiamo fatto, quello che abbiamo attraversato, dove siamo arrivati».

Nella vita ci vuole anche fortuna. Chi lo avrebbe detto cinque anni fa che ci sarebbe stato il Pnrr? E proprio quel Piano che su scala nazionale il centrodestra di Baccarini non voleva è diventato lo strumento per aprire a Fiuggi cantieri ovunque, milioni di euro “messi a terra“, rilancio culturale, con una perfetta sintonia tra azione politica e macchina comunale.

Baccarini guarda al futuro: «Considero questa vittoria un traguardo importante ma non un punto di arrivo. Ci aspetta una nuova epoca per costruire la Fiuggi del futuro di cui abbiamo gettato le basi. Riprendiamo il viaggio da dove eravamo rimasti».

Le opposizioni

 Che sarebbe stata una battaglia complicata per le opposizioni lo si era capito da tempo. Il segnale chiaro è stato la scelta fatta da molti di non ricandidarsi contro questa amministrazione. E alla fine anche questo ha pesato.

Lo sfidante maggiore era annunciato in Alberto Festa a capo di “Scelgo Fiuggi” ma soprattutto segretario del Pd locale. Lo ha fatto per ragione di Partito ma a tradirlo è stato proprio il suo Pd. In totale solo 496 voti. Pure troppi se si considera che per chiudere la sua lista si è dovuto chiedere il soccorso a città vicine. Ha accettato la sfida per disciplina di Partito: roba da altri tempi, chapeu.

Eppure Fiuggi esprime un Consigliere regionale, Sara Battisti. Che nemmeno questa volta cerca alibi, giustificazioni o foglie di fico. «Rivolgo le mie congratulazioni ad Alioska Baccarini. Per noi si tratta di un risultato assolutamente insoddisfacente di cui mi assumo la responsabilità». È già il momento di ricostruire: «È chiaro che il Partito Democratico di Fiuggi ora dovrà aprire, di concerto con la Federazione provinciale, una fase di riflessione molto importante».

Infine i comunisti. Il loro bottino di 303 voti con Marco Risica è stato un voto si presenza e testimonianza. Vale il cinque percento.