Barillari messo fuori dal Movimento 5 Stelle

Ufficiale l'espulsione di Davide Barillari dal Movimento 5 Stelle. Giunge dopo essersi messo in tutti i modi contro il Partito. Dalla difesa del fronte No Vax ai dissidenti di Firenze, dal boicottaggio alla sua capogruppo al sito con il nome clonato a quello ufficiale della Regione per aggiornare sulla lotta al Covid-19

Davide Barillari non ha più niente a che spartire con il Movimento 5 Stelle: il Partito ha espulso con effetto immediato il consigliere regionale che nel 2013 schierò contro Nicola Zingaretti nel tentativo di contendergli la regione Lazio. La decisione è stata presa dai probiviri dopo avere esaminato la richiesta partita dai suoi colleghi che fino ad oggi hanno diviso con lui i banchi del Gruppo M5S in Regione.

L’annuncio la fa direttamente Barillari. «Arrivata l’espulsione. Sono stato cacciato dal M5S dopo 10 anni di vero attivismo dal basso. Oggi sono dichiarato “colpevole” di essere rimasto coerente ai valori e alle promesse fatte ai cittadini, “colpevole” di non essermi mai venduto al Partito Democratico come hanno fatto tanti altri».

Foto © Stefano Carofei, Imagoeconomica

Non si ritira. Non si dimette. «Ora, dai banchi del gruppo misto, continuerò con ancora più forza a combattere a fianco dei cittadini, nelle battaglie che i miei colleghi non hanno più il coraggio di fare».

Il fatto è che per i suoi colleghi del Movimento 5 Stelle era lui quello che non aveva più il coraggio di seguire il cambiamento. Barillari aveva sempre detto no a qualsiasi forma di collaborazione con il Pd e anche con la Lega. Entrando quasi subito in rotta di collisione con la capogruppo Roberta Lombardi appena la ex capogruppo a Montecitorio era stata eletta in Regione. Lei aveva schierato il Movimento 5 Stelle in una posizione chiara: all’opposizione ma sulla linea della coerenza con quanto promesso agli elettori in campagna elettorale. L’abilità di Nicola Zingaretti è stata quella di individuare i temi del suo programma che coincidevano con quelli del M5S. Su quelli c’è stato confronto, dibattito e spesso sono stati votati insieme. Ma alla luce del sole: come voluto da Lombardi e anche da Zingaretti.

La rottura di Davide Barillari con Roberta Lombardi è ideologica e di metodo. Per lui il Pd è il nemico genetico. Per la Lombardi è il Partito di maggioranza con il quale ha poco o nulla da spartire. Ma con il quale ha portato a casa una parte di quanto aveva promesso in campagna elettorale, anche se non ha vinto le Regionali.

Davide Barillari

Non è stato questo l’unico elemento di contrasto. Davide Barillari nei mesi scorsi si è schierato contro l’alleanza di Governo che aveva portato ad una coalizione M5S – Pd: a Firenze aveva riunito i pochi dissidenti disposti a seguirlo. Non risulta che ci siano parlamentari.

Il disagio del consigliere regionale andava avanti da tempo. Nei mesi scorsi aveva detto di sentirsi chiuso in una gabbia dorata. (leggi qui Barillari in crisi con il M5S: «Voglio uscire dalla gabbia dorata») Poi però, arrivato al bivio, aveva deciso di non dimettersi e tenersi tutta la parte dorata della sofferenza. (leggi qui Barillari si tiene le coliche e non lascia il Movimento 5 Stelle). Ma piazzandosi di traverso ed andando spesso in conflitto con il resto del gruppo. Cercando più volte di mettere in minoranza Roberta Lombardi, senza riuscirci.

Nel frattempo aveva creato più di qualche imbarazzo al Partito: arroccandosi sulla posizione dei No Vax. E ricevendo per questo la sconfessione ufficiale di Beppe Grillo. (leggi qui Vaccini, anche il M5S sconfessa Barillari). E leggi la scomunica della comunità scientifica Vaccini, i pediatri contro «la scellerata proposta di M5S in regione Lazio»).

Davide Barillari

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il sito messo in rete clonando il nome del portale sul quale la Regione Lazio mette ogni giorno tutti gli aggiornamenti sull’evolversi del coronavirus. Una mossa che ha determinato la condanna unanime. Anche di chi gli è sempre stato affianco. (leggi qui Barillari imita il sito ufficiale anti coronavirus: sconfessato da M5S, Pd “Irresponsabile”). È partita allora la richiesta ufficiale di espulsione. (leggi qui M5S, Barillari annuncia l’espulsione. Meno male) All’ultimo istante ha provato a dire che era una trappola per smascherare la vicinanza dei suoi colleghi con il Pd. (leggi qui Niente alibi per Barillari: il M5S decide di non votare. Lo fa cacciare dai probiviri).

I probiviri non gli hanno creduto. Lo hanno accompagnato alla porta. Senza nemmeno salutarlo.

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