La cena di Ciccone e la toppa Burberry’s di Maria Paola (di E. Baronio)

Sora è disposta a votare il candidato presidente della provincia Tommaso Ciccone. Ma vuole un candidato nella sua lista. L'incontro l'altra sera da Giuliano. La toppa (Burberry's) di Maria Paola: "Cortesia istituzionale, non inciucio con il sindaco". Si chiama 'consociativismo'

Ernesto Baronio

Conte del Lungoliri

La pizza da Giuliano

Caro Tommaso (ndr Ciccone) la tua vittoria alla Presidenza della provincia di Frosinone passa anche, e soprattutto, da Sora; qui ballano fra il 1800 ed i 2500 voti ponderati i quali, in questo testa a testa che si va delineando con il presidente uscente, potrebbero essere determinanti per la tua elezione. Noi siamo pronti a sostenerti, ma questa volta la nostra città merita rispetto e se non ci viene dato ce lo prenderemo con le buone o con le cattive

È questo, in estrema sintesi, il messaggio consegnato al sindaco di Pofi, Tommaso Ciccone, l’altra sera nel corso di una pizzettata da Giuliano, noto ristorante situato nella zona Selva alta di Sora.

Seduti al tavolo con il candidato alla Presidenza della Provincia, oltre ai consiglieri comunali sorani Alessandro Mosticone, Francesco De Gasperis, Simona Castagna, Lino Caschera, Massimiliano Bruni e Floriana De Donatis (cugina del sindaco Roberto), sedeva Mauro Iafrate, consigliere comunale di Arpino e Giacomo Iula. Assente giustificato, per impegni istituzionali, il Presidente del Consiglio Comunale, Antonio Lecce.

 

Vogliamo il candidato

«È tempo che la nostra città esprima un rappresentante a livello provinciale – hanno ribadito con determinazione mista a rabbia i sorani -; abbiamo dato sempre e tanto al partito e alla coalizione, ma questa volta non firmeremo cambiali in bianco e, soprattutto da Forza Italia, vogliamo un minimo di garanzie quantomeno su un impegno imparziale nei confronti di tutti i candidati che si contenderanno un posto a Palazzo Gramsci quando si rinnoverà il consiglio provinciale».

Alle ultime elezioni provinciali Alessandro Mosticone si mise a disposizione per una candidatura di servizio. Questa volta, invece, l’impegno del capogruppo di Forza Italia, sostenuto da buona parte dell’Amministrazione De Donatis, sarà nella direzione di una battaglia vera e possibilmente vincente.

Tommaso Ciccone, in linea con il suo profilo equilibrato e dialogante, non si è sbilanciato impegnandosi a riportare le richieste degli amici sorani al tavolo provinciale del Partito. «Non faccio promesse che non posso mantenere – ha dichiarato il sindaco di Pofi – ma condivido le vostre ragioni e le vostre aspettative e farò quel che è nel mie possibilità per trovare una quadra».

L’antipasto di Giuliano è stato ottimo, come sempre; la pizza altrettanto, l’esito dell’incontro incerto e tutto da definirsi nelle prossime ore.

Resta il fatto che da Sora passano le sorti (vincenti o perdenti) di Tommaso Ciccone.

 

Quando la toppa è peggiore del buco

Seconda puntata della vicenda che ha portato la consigliera comunale di opposizione Maria Paola D’Orazio ad inviare allo staff del sindaco Roberto De Donatis un Comunicato Stampa, per farglielo leggere e correggere prima di girarlo ai giornali.

Il fatto che un consigliere di opposizione si faccia preventivamente vedere i Comunicati dallo staff del sindaco al quale dovrebbe opporsi non appare strano alla consigliera D’Orazio.

In una nota spiega di essersi fatta emendare il Comunicato dallo staff del sindaco «per correttezza Istituzionale. Stavo inviando prima della pubblicazione ufficiale come consigliera nazionale dell’Anc (che ricordo a tutti è l’associazione nazionale dei comuni italiani), l’articolo al signor Valentino Cerrone dello staff istituzionale, semplicemente per comunicare e sostenere con convinzione tutto il lavoro svolto dall’Anci su queste argomentazioni che mi hanno visto sempre in prima linea e che non può essere ignorato proprio nella mia città, solo perché componente di opposizione».

Quindi, tutti i Consiglieri comunali che non inviano i propri comunicati allo staff del sindaco per farseli prima correggere, non sono istituzionalmente corretti?

Maria Paola D’Orazio inoltre nega «“inciuci”, salti dalla staccionata e quant’altro». Forse è più istituzionalmente corretto sostituire la parola ‘inciucio’ con ‘consociativismo’. Chi segue la politica da un po’ sa che era l’atteggiamento avuto negli anni Sessanta e Settanta da Dc e Pci: avevano una linea di dialogo non ufficiale e nascosta, formalmente si opponevano ma sui grandi temi decidevano insieme.

Sono stati mandati a casa anche per questo: perché gli elettori mandano una maggioranza a governare ed un’opposizione a controllare. Non a farsi sistemare Comunicati.

 

L’altro Pd: Nessuna meraviglia

«Concludo la nota – dice la Consigliera D’Orazio – affermando che la mia vocazione è quella di lavorare nell’interesse della città e non quella di sedere nei banchi di maggioranza come dimostra la mia storia politica».

Non la pensano come lei gli altri due consiglieri del Partito Democratico, Natalino Coletta e Augusto Vinciguerra. Che infatti non si riconoscono nella sua linea e sostengono la maggioranza.  Non solo: si sono anche tenuti alla larga da congresso cittadino del Pd.

Natalino Coletta non è meravigliato dal Comunicato inviato preventivamente, seppure ‘per correttezza istituzionale’ al sindaco. «Sono mesi che si assiste ad ammiccamenti politici verso il sindaco. Ha cambiato casacca tante volte per cui non mi stupisce nulla e nemmeno mi interessa, tanto la gente è abbastanza intelligente per comprendere da sola certe dinamiche».

Al vetriolo la risposta di Maria Paola D’Orazio: «Anche Coletta ha spesso cambiato casacca a mia differenza dall’opposizione è passato in maggioranza con Casinelli nel 2007 per un piatto di lenticchie nella Comunità Montana»