Tutto pronto per il bis: il sindaco ha pure il programma (di F.Ducato)

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

di Franco DUCATO
Conte del Piglio
(ma non) in Purezza

 

 

Il sindaco di Anagni Fausto Bassetta ha tutta l’intenzione di continuare la sua azione da sindaco fino al 2024. E dunque, in prospettiva, il primo cittadino di oggi vuole riproporre la sua candidatura anche per le comunali del 2019. Noi lo avevamo detto, verrebbe da sostenere. (leggi qui ‘Bassetta li frega tutti…’) Anche perché non si tratta di una congettura. Ma di una vera e propria dichiarazione. Almeno, a dare una scorsa al documento riservato che, da martedì sera, il sindaco va sottoponendo ai consiglieri della sua maggioranza in quella che si annuncia, nei prossimi giorni, come una vera e propria verifica di coalizione, dopo le tensioni degli ultimi mesi.

 

Martedì sera, dal tardo pomeriggio e fino ad oltre le 21, il primo cittadino ha infatti presentato ai primi due consiglieri comunali che si sono presentati davanti a lui un testo di una quindicina di pagine, con un titolo molto chiaro: “Programma per Anagni 17-24”. Un documento lungo e composito, articolato. Che parte da una prima sezione di analisi della vita comunale a vari livelli; quello politico, quello tecnico amministrativo, quello delle politiche sociali ( salute, istruzione, cultura, fasce meno protette, giovani e sport, integrazione), quello dello sviluppo economico ( deindustrializzazione, agricoltura, turismo). Senza sottovalutare punti nodali come ambiente e pianificazione urbanistica (centro storico e periferie), o servizi essenziali come l’acqua e la raccolta differenziata. Un documento lungo, senz’altro condivisibile, ma che ha in quella parte, forse, il torto di proporsi come una dichiarazione di intenti, piuttosto generica. Da cui la domanda; come farle, in concreto, tutte queste cose?

 

Molto più interessante l’analisi che Bassetta fa degli scenari politici anagnini passati presenti e futuri. Un’analisi lucida; un centro destra distrutto dalla vicenda Fiorito, che non ha saputo ( o voluto) superare quella fase, condannandosi, almeno per ora, all’irrilevanza. E dando spazio alle frange più estreme e radicali presenti in città. Un rischio. Anche perché il sindaco non lesina colpi al “suo” centro sinistra. Dipinto come rissoso, incapace di sintesi, condannato alla sindrome di Peter Pan. In poche parole; incapace di crescere e sfruttare la sua occasione. Conseguenza: la possibilità concreta di lasciare sempre più spazio non tanto ad una destra ancora in maceria, ma a particolarismi, lobbies, quando non a pericolosi avventurismi.

 

La soluzione, per Bassetta, è il recupero di una proposta condivisa tra tutte le forze, alcune oggi davvero molto distanti, del centro sinistra locale. In un’ottica di “buona volontà” da parte di tutti. Superando “rancori e risentimenti”. E guardando invece ad un domani di “costruzione comune e di piena condivisione” .
Non c’è che dire. Il difetto di Bassetta non è nella capacità di analisi politica.

 

Però una domanda va fatta.

 

Se questo centro sinistra, ad Anagni, è inconcludente ed incapace di superare i particolarismi che lo attanagliano, la colpa è solo delle forze in campo?

 

Forse no.

 

Ed ecco perché, come dicevamo, il sindaco fa un passo avanti. Dipingendo il rischio di una deriva, per accreditare la propria figura di una forza che forse, come leader, fino ad ora non è stato in grado di esprimere. E proponendosi, se non come leader, come argine contro un possibile futuro torbido.

 

Qualcosa di simile al famoso “Après mois le déluge” (“Dopo di me il diluvio”) attribuito a Luigi XV.
Resta da vedere se è una buona base su cui edificare una ricandidatura.

 

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